Al Direttivo Filctem-Cgil di Pisa
Cammilli: La Cgil non faccia sconti al governo che verrà

Redazione di Fucecchio
Lunedì 15 gennaio si è tenuto a Pisa il primo direttivo provinciale del 2018 della Filctem, la categoria che raggruppa gli iscritti alla Cgil della chimica, tessile, energia e manifattura. Una riunione piuttosto fiacca, il cui dibattito è stato condizionato dall'imminenza delle prossime elezioni politiche del 4 marzo.
La relazione del segretario provinciale Loris Mainardi ha spaziato dai temi internazionali a quelli nazionali fino a quelli locali, con alcune analisi condivisibili, sicuramente sulla questione elettorale ha fatto uno scivolone. Pur muovendo critiche a tutti i partiti politici, alla fine ha invitato a votare quelle liste che più si dimostrano sensibili verso le richieste della Cgil. Pur non nominandola è sembrato, conoscendo anche la sua storia personale, che il riferimento fosse alla formazione guidata da Grasso (LeU).
Negli altri interventi non sono mancate le tematiche strettamente sindacali e legate alla categoria ma l'aver toccato il tema elettorale ha concentrato su di esso l'attenzione dell'assemblea. Quando ha preso la parola, il compagno Andrea Cammilli ha innanzitutto messo a nudo le menzogne governative sul presunto aumento dell'occupazione, in base ai dati Istat, che in questi giorni Renzi e Gentiloni hanno strombazzato ai quattro venti.
Ha denunciato l'aumento della precarietà e il Jobs Act che ha portato alla perdita di diritti ai lavoratori, e libertà di licenziare e forti decontribuzioni ai padroni, senza creare posti di lavoro veri perché in 9 casi su 10 le assunzioni sono a tempo determinato e nel conteggio vengono considerati stage, apprendistato, tirocini, lavoro in somministrazione, che possono essere attivati più volte per la stessa persona e per poche ore.
Riguardo alle prossime elezioni politiche il compagno ha poi rilevato che qualunque sia il risultato, la politica sociale e economica del nuovo governo andrà incontro alle richieste dei capitalisti nostrani e dell'Unione Europea e proseguirà inesorabilmente sulla strada dei tagli alla spesa sociale, della compressione dei salari, della riduzione dei diritti e dell'austerità per i lavoratori, e invece degli sgravi, degli incentivi, dei bonus per i padroni. Affermazioni che hanno ricevuto l'approvazione della sala.
Infine ha concluso auspicando che la Cgil si metta di traverso fin da subito e non rimanga immobile di fronte a ulteriori attacchi contro i lavoratori, pensionati e masse popolari come ha fatto con i governi Monti e Renzi e poi si svegli quando è troppo tardi. Oggi più che mai c'è bisogno di sindacato, ma di un sindacato meno istituzionale e più conflittuale che difenda gli interessi immediati dei lavoratori.
Se invece si continuerà sulla strada della concertazione, delle “compatibilità del sistema”, della flessibilità, della subordinazione agli interessi padronali la Cgil non solo non riuscirà ad allargare la sua presenza tra i precari e i giovani, ma perderà anche quella poca autorevolezza che gli rimane.
 

17 gennaio 2018