In conseguenza dei ritardi nella gestione dell'alluvione a Livorno, in cui morirono 8 persone
Il sindaco 5 stelle Nogarin indagato per concorso in omicidio colposo
Il 15 gennaio, per la terza volta nel giro di poco più di tre anni dalla sua elezione, il nome del sindaco pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin, è finito nel registro degli indagati della procura labronica.
Il nuovo capo d'imputazione a carico di Nogarin è per omicidio colposo plurimo ed è legato all’inchiesta sull’alluvione che il 10 settembre scorso ha colpito la città provocando la morte di otto persone e milioni di danni.
A confermarlo è lo stesso Nogarin attraverso un post su facebook in cui fra l'altro scrive: “Questa mattina sono stato interrogato dai pubblici ministeri di Livorno che stanno indagando sull’alluvione del 10 settembre. Mi è stato comunicato di essere indagato per concorso in omicidio colposo... L’ipotesi di accusa è molto pesante sarei un irresponsabile e un pazzo se la sottovalutassi. Oggi ho fornito agli inquirenti tutte le risposte e le spiegazioni che mi sono state richieste e sono a completa disposizione dei magistrati per chiarire loro, anche nei prossimi giorni, ogni eventuale dubbio. Questo è un momento per me molto difficile, sia come sindaco che come uomo”.
Nogarin si è presentato davanti al procuratore capo Ettore Squillace Greco, e ai sostituti Antonella Tenerani, Giuseppe Rizzo e Sabrina Carmazzi: l’interrogatorio è durato circa cinque ore.
L'inchiesta si articola in tre filoni investigativi: la progettazione urbanistica, la “manutenzione” dei corsi d’acqua e l’intervento dei soccorsi durante quella notte.
Dalle indagini risulta che nella notte tra il 9 e il 10 settembre furono 75 allarmi su tutta la provincia e di questi, 20 solo per Livorno. A raccontarlo davanti alla commissione d’indagine del comune di Livorno è stato Angelo Mollo, capo della Protezione Civile provinciale. “Soriani era da solo a gestire una città con 160mila abitanti – ha detto Mollo ai commissari – e se faceva una cosa, non avendo il dono dell’ubiquità, non poteva farne un’altra”. Soriani è l’unico tecnico della Protezione Civile comunale rimasto presente durante le segnalazioni di allerta e poi durante tutta l’emergenza. Solo alle 7 del mattino, dopo l'ennesimo tentativo, Soriani è riuscito a mettersi in contatto e ad avvertire Nogarin il quale, di fronte all'immane tragedia, ha “giustificato” la sua latitanza asserendo che: “Non prendevano i cellulari”.
Sia Mollo che Soriani, insieme a molti altri, sono stati sentiti dalla Procura come persone informate sui fatti. Tra questi anche, Leonardo Gonnelli, ex capo della Protezione Civile per 11 anni e poi trasferito all’ufficio Ambiente dal sindaco Filippo Nogarin proprio un mese prima della tragedia. Il sindaco in quell’occasione aveva anche rivoluzionato tutta la struttura della Protezione civile comunale.
“Il sindaco dev’essere in plancia, coadiuvato dalla struttura che si è dato” ha infatti ribadito Gonnelli durante la sua audizione in commissione in Comune. E se la situazione cambia nel tempo, il sindaco va “sempre sentito. Bisogna telefonargli. Bisogna prenderlo, anche con i carabinieri”, ha sottolineato Gonnelli che fra l'altro è l’autore del nuovo piano della Protezione civile. Un piano che non è mai passato al voto del consiglio comunale perché Nogarin, nonostante sia il titolare delle deleghe alla Protezione Civile, non lo ha mai calendarizzato.
Per questo motivo ha suscitato molto scalpore anche il fatto che la notte della tragedia non era mai partito il cosiddetto “Alert System“, un sistema che il Comune aveva presentato in pompa magna a fine 2014 spiegando che da quel momento sarebbe stato “in grado di comunicare in completa autonomia ed in totale sicurezza 24 ore su 24 effettuando telefonate sia a telefoni fissi che mobili”.
Si tratta di un sistema capace di effettuare 200mila telefonate ogni ora (gli abitanti dell’interno Comune di Livorno sono meno di 170mila) aveva assicurato Nogarin sottolineando che: “Al momento sono già fruibili oltre 20mila numeri fissi di utenti iscritti agli elenchi di vari operatori”.
Il sistema di allertamento telefonico “già operativo partito da quasi 3 anni” doveva essere il fiore all'occhiello nel nuovo piano di protezione civile varato dell'amministrazione pentastellata; invece nella il 9 e il 10 settembre 20017 è andato completamente fuori uso proprio mentre l'alluvione seminava morte e distruzione in tutta la città.
Nogarin, lo ricordiamo, era già salito agli “onori” della cronaca giudiziaria il 7 maggio 2016 con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta, abuso d'ufficio e falso in bilancio nell'ambito dell'inchiesta per la gestione della Aamps, la municipalizzata dei rifiuti; un secondo avviso di garanzia gli era stato notificato il 26 ottobre 2017per turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta inerente “la gara per l'individuazione di un advisor legale, che seguisse le procedure per la richiesta di concordato preventivo” indetta a inizio anno dal Cda di Spil (Società porto industriale Livorno) partecipata al 61,4% dal Comune.
Se questo è il “buon governo dei Cinque stelle sul territorio” di cui si riempiono la bocca Di Maio, Grillo e Casaleggio, allora si sa fin da ora quel che combinerebbero se conquistassero Palazzo Chigi.
31 gennaio 2018