Massiccio riarmo Usa con tante piccole atomiche

 
Passo dopo passo il presidente americano Donald Trump realizza il suo programma per far tornare l'imperialismo americano all'indiscusso primo posto nel mondo. Uno di questi passi è rappresentato dall’aggiornamento presentato lo scorso 2 febbraio del Nuclear Posture Review, il documento relativo alle linee guida degli Usa in merito agli armamenti nucleari rimasto fermo al 2010.
Il documento prevede l'accantonamento dei vecchi missili balistici, dei missili da crociera, di tutti quei vettori lenti e poco precisi per l'attuale tecnologia e la loro sostituzione con ordigni più moderni, da poter essere trasportati sui nuovi caccia o sui sottomarini per essere più difficilmente intercettabili e magari di piccole dimensioni, tanto da poter essere impiegati anche in scenari di guerra limitati. Un'arma necessaria, secondo l'amministrazione americana, contro gli attuali nemici, dalle grosse rivali imperialiste Cina e Russia ai “nemici” più piccoli Corea del Nord e Iran, o comunque da poter usare in risposta a “significativi attacchi strategici non nucleari”, ovunque siano messi in pericolo glli interessi Usa, interessi imperialisti beninteso.
Trump ha approvato come previsto la revisione del documento che di fatto rende più probabile l'uso dell'atomica sottolineando in particolare la necessità di rispondere alla politica di riarmo dell'imperialismo russo. “Questa strategia risponde all'aumento delle capacità militari russe e alla natura della loro dottrina e strategia”, spiegava il ministro della Difesa Jim Mattis nell'introduzione al documento. Allo sviluppo delle capacità militari “si aggiungono la conquista della Crimea e le minacce nucleare contro i nostri alleati, che segnano la decisione di Mosca di tornare alla competizione come una grande potenza”, sottolineava Mattis.
Se non fosse stato chiaro l'intento guerrafondaio del programma atomico di Trump ci pensava il vicedirettore delle capacità strategiche allo Stato Maggiore Greg Weaver a dissipare ogni dubbio sostenendo che “abbiamo consistenti indizi che la nostra attuale strategia sia percepita dai russi come potenzialmente inadeguata a fermarli. Gli Usa e la Nato hanno bisogno di un più ampio range di credibili ordigni nucleari a bassa intensità per convincere i vertici russi che se dessero il via al ricorso limitato di ordigni atomici, in una guerra con l'Alleanza Atlantica”, non saranno in grado di impedire la risposta nucleare affidata alle mini bombe lanciate da aerei e sottomarini, da basi mobili e difficilmente identificabili in tempo utile per essere distrutte.
In ogni caso l'imperialismo americano rafforzerà tutto il suo arsenale nucleare che si baserà ancora sui missili balistici intercontinentali (Icbm) lanciati da terra, sui missili intercontinentali (Slbm) lanciati da sottomarini e sulle bombe sganciate dai bombardieri strategici.
 
 
 

21 febbraio 2018