Intimidazione fascista a Pavia
Marchiate le case di antifascisti
Sciogliere subito CasaPound e Forza nuova

A pochi giorni dalle elezioni dello scorso 4 marzo, nella notte, Pavia è stata teatro di un vergognoso raid fascista. Sulle porte di casa e sui cancelli di decine di membri attivi sul tema dell’antifascismo sono stati attaccati adesivi con su scritto “Qui abita un antifascista” e riportanti il simbolo del coordinamento civico della Rete Antifascista sbarrato. Una vera e propria intimidazione perpetrata dai neofascisti ai quali ormai governo, istituzioni e magistratura hanno consentito di aprire sedi, fare manifestazioni e di presentarsi alle elezioni come un comune partito parlamentare. Un segnale inquietante, una sorta di messaggio del tipo “sappiamo dove abiti” in perfetto stile squadrista e mafioso. Adesso, come negli anni trenta fascisti e nazisti marchiavano i negozi degli ebrei, oggi si marchiano le abitazioni di chi combatte il fascismo. Molte le voci degli antifascisti pavesi colpiti dal raid che non hanno esitato a rivendicare con fierezza il loro antifascismo; alcuni di loro membri delle ANPI, dei coordinamenti e dei partiti della “sinistra” istituzionale, hanno rilanciato la necessità di sciogliere immediatamente Casapound e Forza Nuova. Il circolo ANPI “Onorina Pesce Brambilla” di Pavia, ha scritto che “anche un componente del comitato della nostra sezione Anpi ha trovato sulla porta di casa l’adesivo con la scritta sbarrata “qui ci abita un antifascista”. Lo stesso altri compagni, membri di organizzazioni o attivisti per proprio conto. Non si perdono le vecchie abitudini, un gesto che evoca i peggiori ricordi della Germania nazifascista. Non ci facciamo spaventare da questa intimidazione che è l’ennesima conferma del clima violento che sta crescendo anche a Pavia. Vicini e solidali con le compagne ed i compagni violati”. Oltre a quella di tutto il mondo democratico-borghese e da quello della sinistra istituzionale ed extraparlamentare, solidarietà anche dal partito dei sindaci, nato il 3 dicembre 2017 che raccoglie oltre 400 tra sindaci e amministratori locali di tutto il paese, che ha invitato tutti gli aderenti a “marchiare” volutamente il proprio comune con l’adesivo “qui c’è un sindaco antifascista”. I sospetti ricadono su Forza Nuova ed altre sigle minori di estrema destra; Casapound ha preso formalmente le distanze dal raid. In risposta, il Movimento Antifascista di Pavia ha distribuito un nuovo adesivo con su scritto “Qui abita un antifascista” in una vignetta del fumettista Zerocalcare: "Il tentativo di intimidirci non è riuscito, per questo - spiegano gli attivisti - intendiamo rilanciare con una campagna nella quale distribuiremo un adesivo di orgoglio antifascista, da attaccare fuori dalle nostre case. Non abbiamo paura delle vostre intimidazioni e rivendichiamo con forza il nostro essere antifascisti e antifasciste".
Nel mondo della musica il gruppo dei Punkreas ha invitato altri gruppi a dare una risposta agli adesivi di Pavia mettendo "in bella vista un principio fondamentale: l'antifascismo". All'appello hanno aderito altri artisti come Modena City Ramblers, Espana Circo Este e Shandon. A parole quasi tutti hanno stigmatizzato i fatti di Pavia, i sindaci in testa. Tuttavia, a parte il proclamato antifascismo, quanti comuni hanno vietato davvero gli spazi sui tabelloni, le piazze e quant’altro a Casapound e Forza Nuova durante la recente campagna elettorale? L'antifascismo o è reale o si trasforma in opportunismo “da salotto”. Noi partecipiamo attivamente alla battaglia per mettere fuori legge i raggruppamenti fascisti che fanno apologia di fascismo in modo violento, aggressivo, intollerante e razzista ma una volta sconfitto questo modello esistente, la battaglia dovrà estendersi alla lotta contro il neofascismo insito nella Lega, in Forza Italia, in Fratelli d’Italia, nei vertici del PD e in quelli del Movimento 5 Stelle, attori principali di questo ordinamento che nei fatti consente alle squadracce fasciste di imperversare liberamente nel nostro Paese nonostante le leggi Scelba, Mancino e la XII disposizione transitoria della Costituzione del ’48. Questo secondo tipo di unità antifascista, contro il regime capitalista e neofascista imperante è tutta da costruire poiché sono ancora pochi quanti sono consapevoli del problema e disponibili ad affrontare unitariamente questa fondamentale battaglia altrettanto essenziale per sradicare il fascismo in tutte le sue forme, vecchie e nuove, dalla nostra società.
 
 

14 marzo 2018