All'Italia l'occupazione dell'Afghanistan costa 1,3 milioni al giorno
Il MIL€X, l’Osservatorio sulle spese militari italiane, ha recentemente pubblicato il rapporto intitolato Afghanistan, sedici anni dopo
, che è un atto di accusa senza appello contro l’occupazione militare italiana in Afghanistan, della quale metto in luce l’esito fallimentare sotto il profilo militare, e contemporaneamente ne vengono denunciate le folli spese, soprattutto se si tiene conto del periodo di crisi economica che ha investito il mondo capitalista dal 2008, che costringe alla disperazione un numero sempre maggiore di persone.
La guerra in Afghanistan, definita dal rapporto la “più lunga e costosa campagna militare della storia d'Italia”
, è costata finora al nostro Paese dal 2001 circa 7,5 miliardi di euro, ovvero mediamente 1,3 milioni al giorno.
''16 anni di guerra in Afghanistan
– sostiene il rapporto - sono costati complessivamente a tutti i Paesi che vi hanno partecipato all'incirca 900 miliardi dollari: circa 28 mila dollari per ogni cittadino afgano, cifra enorme se confrontata al reddito annuo medio afgano di circa 600 dollari''.
In tale cifra sono compresi non solo i 6,3 miliardi di spese ordinarie sostenute per il mantenimento delle forze armate italiane in quel territorio, ma anche i 360 milioni a sostegno delle forze armate afgane e circa 900 milioni di spese aggiuntive relative al trasporto truppe, mezzi e materiali, alla costruzione di basi e altre infrastrutture militari, al supporto operativo agli alleati, al mantenimento degli ufficiali di collegamento distaccati negli USA, ai servizi segreti, alla protezione attiva e passiva delle basi, al supporto sanitario del personale della Croce Rossa Italiana, e infine alla protezione delle sedi diplomatiche.
Di fronte a tali folli spese, risultano del tutto fallimentari, rispetto alle premesse, i risultati umanitari, sbandierati sin dall’inizio come una delle motivazioni ideali della guerra: infatti in sedici anni - a parte un lieve calo del tasso di analfabetismo (dal 68% del 2001 al 62% di oggi) e un modestissimo miglioramento della condizione femminile attribuibili al lavoro delle organizzazioni internazionali e delle ONG, non certo ai militari - l’Afghanistan detiene tuttora il primato mondiale di mortalità infantile, l’aspettativa di vita a soli 51 anni, ed è ancora uno 22 dei Paesi più poveri del mondo.
Per ciò che riguarda il conteggio dei morti provocati direttamente dalla guerra, quest’ultima è costata finora la vita a 3.500 soldati occidentali, tra i quali 53 italiani, e a 140.000 afgani tra combattenti dell’esercito governativo, miliziani della Resistenza e civili, senza dimenticare i 350.000 afghani morti a causa dell’emergenza umanitaria provocata dal conflitto, come sottolineano in uno studio, riportato nel rapporto, i ricercatori americani della Brown University.
4 aprile 2018