I genitori di Renzi indagati per false fatture
Sotto inchiesta anche Dagostino della Nikila Invest
Non accenna a placarsi la bufera giudiziaria che ormai da qualche anno imperversa intorno alla casa dell'ex premier Matteo Renzi. I suoi genitori, Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono di nuovo indagati dalla Procura di Firenze per false fatture e sono stati invitati a presentarsi in procura per spiegare alcuni rapporti a dir poco oscuri fra le loro società e l'imprenditore pugliese Luigi Dagostino: esponente del “Giglio Magico” renziano, costruttore di centri commerciali e outlet che proprio in Toscana ha moltiplicato le sue fortune. Anni fa ha comprato da Cassa Depositi e Prestiti l'ex Teatro Comunale di Firenze (poi tornato in mani pubbliche) e il celebre Caffé Rivoire in piazza Signoria. Nel gennaio 2017 è finito in una grossa inchiesta della procura fiorentina per false fatture con altri imprenditori, fra cui Andrea Bacci, una delle persone più vicine alla famiglia Renzi.
Nel corso delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco e dalla Pm Christine von Borries, sono emersi rapporti non proprio chiari fra alcune società di Dagostino e il padre dell'ex presidente del Consiglio. La Guardia di Finanza ha individuato in particolare due fatture che non sembrano corrispondere a effettive prestazioni o comunque appaiono gonfiate rispetto alle prestazioni effettivamente svolte. Una, da 10mila euro, risulta essere stata emessa dalla Party srl, società fondata l'8 ottobre 2014 da Tiziano Renzi (con il 40% della quote) e dalla Nikila Invest, srl amministrata dalla compagna di Dagostino, Ilaria Niccolai (60%). La società, nella quale figurava come amministratore unico la signora Laura Bovoli, madre di Renzi, e che si sarebbe dovuta occupare essenzialmente di comunicazione e pubblicità, è stata messa in liquidazione il 27 gennaio 2016 a causa, secondo quanto messo a verbale dalla signora Bovoli “della pesante campagna mediatica nei confronti di tutta la compagine sociale, che ha bloccato ogni iniziativa”.
La seconda fattura, molto più rilevante, di 130mila euro, è stata emessa da un'altra società della famiglia Renzi, la Eventi 6, ed è stata pagata dalla Tramor. La Eventi 6 esiste tuttora. È stata fondata da Tiziano Renzi. Nel suo sito web si presenta come "leader del settore del marketing operativo, allestimenti fieristici, stampa e distribuzione di volantini e giornali" . La presidente è Laura Bovoli, che detiene l' 8% delle quote: il resto è suddiviso fra la figlia Matilde (56%) e la figlia Benedetta (36%). La Tramor, invece, è una società detenuta al 100% dalla Bowline Investments con sede a Cipro. Fino al 2015 è stata gestita da Luigi Dagostino e da Andrea Moretti ed è stata una delle società utilizzate per sviluppare l'outlet The Mall della Gucci a Reggello, non lontano da Rignano sull'Arno, feudo dei Renzi. Dal 2015 la Tramor ha trasferito la sede a Casellina, nel quartier generale della Gucci, controllata dalla multinazionale francese Kering. Intervistato il 12 gennaio 2017 da Giacomo Amadori del quotidiano “La Verità”, Dagostino dichiarò: "L'aziendina di Tiziano mi montava i gonfiabili per i bambini all'outlet, realizzava l'evento di Natale con la carrozza e i cavalli. Faceva queste puttanate qua". Si è parlato anche di clown e di hostess per l'accoglienza a The Mall. Attività che – a parere degli inquirenti – non sarebbero tali da giustificare un compenso di 130 mila euro. A destare ulteriori sospetti è il fatto che dal 2013 al 2016 il fatturato della Eventi 6 è passato da 1,9 a 7,2 milioni, grazie fra l'altro alla distribuzione in molte regioni delle Pagine Gialle.
Non a caso nella citata intervista a “La Verità” Dagostino ad un certo punto giustifica l'exploit compiuto da Tiziano Renzi e dalla sua “aziendina” di Rignano con un significativo: “Da quando il figlio è diventato presidente del Consiglio, qualcuno gli dà da lavorare”.
4 aprile 2018