Discorso di Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, pronunciato il 5 Maggio a Riccione
Lavoriamo con lo stesso impegno e dedizione di Marx ai nostri compiti politici attuali
Care compagne e cari compagni,
anche quest’anno il PMLI.Emilia-Romagna rende onore al grande Maestro del proletariato internazionale Karl Marx dinnanzi al suo busto qui nel giardino della biblioteca comunale di Riccione, dove si trova dal 2003. Appena saputo della sua esistenza, il PMLI ne ha fatto un simbolo del proprio sostegno a Marx, tenendo ogni anno piccole ma qualificate iniziative pubbliche per dare risalto alla figura e all’opera del cofondatore del socialismo scientifico assieme a Engels.
A maggior ragione oggi, in occasione del Bicentenario della sua nascita, per rimarcare ancora una volta l’importanza storica e politica degli studi e dell’opera di Marx ai fini dell’emancipazione degli oppressi e degli sfruttati di tutto il mondo, a partire da quella classe operaia data troppo spesso per scomparsa e che rimane invece il fulcro della lotta di classe.
Anche in questa occasione il PMLI ha fatto grossi sforzi per far sì che la figura di Marx si ponga all’attenzione delle masse lavoratrici e popolari del nostro Paese, da tempo infatti su “Il Bolscevico” nella rubrica “Da Marx a Marx” vengono pubblicate le sue significative citazioni autobiografiche, è stato realizzato un prezioso video sulla vita e l’opera di Marx proiettato questa mattina nella Sede centrale del Partito, le bellissime magliette che indossiamo, il manifesto celebrativo, cartoline e segnalibri, per non parlare dell’educativo documento del CC dal titolo “Applichiamo gli insegnamenti di Marx sulla conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato” pubblicato sul n° 17 de “Il Bolscevico” monografico su Marx.
Come ha detto nel suo discorso di questa mattina il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del Partito: “Marx vive nella titanica impresa del PMLI, senza precedenti nella storia del movimento operaio italiano, tesa a trasmettere nel proletariato gli insegnamenti di Marx affinché prenda coscienza, ostacolata dall’opera nefasta dei revisionisti e dei falsi comunisti, di essere una classe per sé il cui compito è di abbattere il capitalismo, lo Stato e il potere della borghesia e conquistare con la rivoluzione il socialismo e il potere politico”.
Anche le Organizzazioni locali del Partito hanno organizzato una importante serie di iniziative pubbliche, tra cui ovviamente questa, alla quale il compagno Scuderi ha inviato il seguente messaggio: “Auguri per l’importantissima iniziativa a Riccione per rendere omaggio a Marx davanti al suo monumento. Complimenti per averla pensata e organizzata. Con la mente sarò con te e con i compagni dell’Emilia-Romagna che saranno presenti. A tutti e a ciascuno un grazie di cuore per questo qualificato ed esemplare contributo alle iniziative del PMLI per il Bicentenario della nascita di Marx e per questo ennesimo importante servizio che rendete a tutto il nostro amato Partito.
Giovanni Scuderi vostro fedele compagno di lotta”.
L'attualità di Marx
Cari compagni,
sono sì passati 200 anni dalla sua nascita (e 135 dalla sua scomparsa) ma il pensiero e l’opera di Marx sono sempre validi, e tali rimarranno indipendentemente dalle forme che il capitalismo prenderà perché essi analizzano e smascherano il sistema capitalistico in sé, al di là delle forme che assume e che non ne mettono certo in dubbio finalità e modalità: cioè arricchimento e oppressione, e ne distruggono le fondamenta a livello teorico, politico ed economico, e gettano le basi del nuovo mondo, prima socialista e poi comunista, delineandone la struttura portante.
Chiunque si ponga l’obiettivo di combattere e abbattere questo putrido e fatiscente sistema capitalista deve inevitabilmente partire da Marx ed Engels, altrimenti non sarà in grado di fargli nemmeno un graffio nonostante tutta la buona volontà che vi può mettere.
Per questo il PMLI pianta con forza e in maniera profonda le sue radici nel marxismo, ma non solo, esse sono fortemente legate anche al leninismo e al pensiero di Mao, cioè a quell’invincibile ideologia del proletariato che è nata, si è sviluppata e si è affermata grazie ai cinque grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!
Il mondo capitalista di oggi non smentisce le loro analisi, ma le rafforza, non le rende “sorpassate” ma sempre più attuali. Basta leggere anche solo qualche frase della sterminata letteratura filosofica, politica ed economica scritta da Marx per rimanere impressionati dalla straordinaria attualità dei suoi insegnamenti e dalla potenza indagatrice e premonitrice delle sue analisi sul sistema capitalistico.
Il capitalismo non è riuscito a risolvere nemmeno uno dei problemi, peraltro da esso stesso causati, ma li peggiora continuamente inasprendo il proprio sfruttamento e oppressione verso le masse lavoratrici e popolari, allargando ulteriormente il divario tra i ricchi e i poveri del pianeta, ma non solo, anche nel nostro Paese dove il 70% della ricchezza è nelle mani del 20% dei più benestanti, i primi sette miliardari possiedono una ricchezza pari al 30% di quella di tutta la popolazione, di converso negli ultimi 10 anni le fasce più deboli hanno perso il 25% del loro reddito, anche chi ha un'occupazione sta peggio: quasi 3 milioni di lavoratori sono poveri.
Le difficoltà e le contraddizioni del capitalismo vengono scaricate sulle spalle delle masse lavoratrici e popolari sempre più sfruttate, private dei diritti e costrette a subire le conseguenze di una crisi strutturale per la quale il capitalismo, non essendo più in una fase espansiva, non può permettersi di dare al proletariato e ai lavoratori nemmeno le briciole che concede in periodi più favorevoli.
E come se ciò non bastasse i rischi di guerra sono sempre più incombenti dopo l’aggressione imperialista alla Siria.
Si dimostrano così ancora una volta del tutto inconciliabili gli interessi del proletariato e della borghesia, dei popoli e degli imperialisti, di coloro che ambiscono al progresso e di chi invece vuole fermare la ruota della storia per i propri lucrosi e criminali interessi.
I deleteri effetti del sistema capitalista sono sotto gli occhi di tutti: lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, le disparità di classe, di sesso, di razza e territoriali, fra Nord e Sud, i femminicidi, le stragi di migranti e le guerre imperialiste, di occupazione e di dominio, ma senza la dottrina economica marxista, e gli sviluppi apportati da Lenin, il proletariato non avrebbe la certezza del carattere insanabile di tali contraddizioni insite nel sistema economico capitalistico, dell’origine e del meccanismo del suo sistema di sfruttamento, e che solo attraverso la rivoluzione socialista può mettere fine all’antagonismo tra il carattere sociale del processo di produzione e la forma capitalistica privata dell’appropriazione.
Marx, insieme a Engels, ha gettato le fondamenta della concezione proletaria del mondo. La sua essenza è costituita dal materialismo dialettico che è la base filosofica e teorica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, e ha scoperto le leggi che regolano e governano lo sviluppo del movimento, della natura, dei fenomeni, delle cose e dell’universo, e dal materialismo storico che è la base scientifica e storica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e ha scoperto le leggi che regolano e governano lo sviluppo storico della società umana.
Entrambi si contrappongono all’idealismo e alla metafisica che appartengono alla concezione borghese del mondo.
Scrive Lenin: “La filosofia di Marx è il materialismo filosofico integrale, il quale ha dato all’umanità, e particolarmente alla classe operaia, un potente strumento di conoscenza”.
Una guida per l'azione
Ma gli insegnamenti di Marx non investono solo il pensiero, che è fondamentale per guidare la pratica, ma anche l’azione, perché il marxismo è apparso come conseguenza della lotta di classe, e indicano la via dell’emancipazione del proletariato e di tutta l’umanità attraverso la rivoluzione proletaria, la dittatura del proletariato, il socialismo e il comunismo sotto la direzione del Partito comunista.
Ma i meriti di Marx non si fermano all’esser stato uno straordinario filosofo ed economista, all’aver fondato assieme ad Engels il socialismo scientifico, egli ha anche speso tutta la sua vita in questa enorme opera, senza badare ai sacrifici, senza farsi intimorire dalla repressione e condizionare dai disagi dell’emigrazione alla quale è stato costretto per larga parte della sua vita, braccato e inseguito dalla repressione poliziesca, dal bavaglio della censura, fino all’esilio forzato a Londra, menomato dalla povertà cronica e di indicibili privazioni e sacrifici che la moglie Jenny ha condiviso con lui, e che tra l’altro provocò la morte di 3 dei suoi bambini, e in particolare negli ultimi 10 anni dal peggioramento del suo stato di salute.
Da Marx dobbiamo prendere esempio perché non si è mai risparmiato nella missione che si era dato, quella di dare al proletariato la coscienza di essere la classe più rivoluzionaria della storia dell’umanità ed una organizzazione partitica corrispondente al suo compito storico: abbattere il capitalismo e lo Stato borghese con la rivoluzione socialista, conquistare il potere politico per emancipare se stesso e l’intera umanità dal millenario sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dalla divisione in classi.
Marx però non ce l’avrebbe fatta da solo, se al suo fianco non fosse stato Engels, che l’ha sostenuto moralmente, economicamente e politicamente, e grazie al quale ha potuto continuare, nonostante tutto, nei suoi studi e nell’elaborazione delle sue opere.
Tra i due non vi era solo una piena condivisione politica, ma anche un forte e fraterno legame che ha permesso loro di superare tante difficoltà nei 40 anni in cui hanno lavorato assieme, una collaborazione così stretta e proficua che non trova pari.
È infatti impossibile elencare tutti gli scritti di Marx ed Engels, anche perché molti sono rimasti sotto forma di appunti, lettere, e in questa occasione non è possibile nemmeno soffermarsi anche solo sugli scritti più importanti, data la quantità e la qualità del loro lavoro, possiamo allora citare solo i 2 scritti che più di ogni altro hanno dato una sterzata al corso della storia.
Il primo di essi non può che essere il “Manifesto del Partito Comunista”, stampato nel febbraio del 1848, col quale di fatto compirono l’atto di nascita del movimento operaio organizzato perché contrappose la nuova concezione proletaria del mondo alle idee dominanti della classe borghese squarciando le tenebre che opprimevano le coscienze degli sfruttati e degli oppressi, gettando le fondamenta del Partito del proletariato, il cui compito storico è quello di riunire i comunisti e unificare il proletariato, sostenere il suo interesse complessivo di classe, rovesciare il capitalismo e conquistare il socialismo e poi il comunismo.
Il compito fondamentale del Partito è quello di educare e formare il proletariato, aiutandolo a prendere coscienza del suo ruolo di classe generale destinata ad emancipare tutta l’umanità, trasformarsi da classe in sé a classe per sé, indipendente e consapevole del suo ruolo di antagonista storico della borghesia, cosciente che senza il potere politico non ha niente e che invece col potere politico ha tutto.
Il secondo scritto di Marx che ha contribuito in maniera determinante alla formazione del socialismo scientifico è il primo volume de “Il Capitale”, pubblicato il 14 settembre del 1867 dopo una gestazione durata poco meno di vent’anni, nel quale Marx crea la teoria scientifica del valore e del denaro, la teoria del plusvalore che è alla base del profitto capitalistico e dello sfruttamento operaio. Mai, né prima né dopo di allora, apparirà un’altra opera di economia politica capace come questa di rappresentare uno spartiacque dal punto di vista teorico tra l’era della borghesia e del capitalismo e l’era del proletariato e del socialismo. Lo stesso Marx definì Il Capitale “il missile più tremendo che mai sia stato scagliato in testa ai borghesi (inclusi i proprietari fondiari)”.
Si possono citare anche l’Indirizzo e il Programma della gloriosa Prima Internazionale, redatto nel 1864, che ha smascherato e sconfitto politicamente gli anarchici, i socialisti liberali e quelli utopici, l’opera “La guerra civile in Francia”, scritta dopo la sconfitta della Comune di Parigi, salita al potere il 18 marzo 1871, dove sviluppò la sua teoria sullo Stato, evidenziando come la classe operaia non può impossessarsi puramente e semplicemente di una macchina statale già pronta, ma deve distruggerla, tema che Lenin riprenderà e svilupperà nella sua mirabile opera “Stato e Rivoluzione”, e tantissimi altri ancora, insomma una vera fonte inesauribile di insegnamenti che consentono ai proletari, ai rivoluzionari, alle ragazze e ai ragazzi aperti al socialismo che li assimilano di comprendere la storia, il capitalismo, la lotta di classe e le differenze ideologiche e culturali tra il proletariato e la borghesia, di sottrarsi all’influenza della borghesia e dei suoi servi, di individuare e combattere le idee errate e controrivoluzionarie e di trasformare il mondo e se stessi.
Marx ha insegnato ai comunisti di tutti i paesi che il loro scopo è quello di abbattere il capitalismo e realizzare il socialismo. Lenin, Stalin e Mao l’hanno non solo confermato, sviluppandone la spiegazione in base alla realtà nazionale e internazionale di allora, ma anche messo in pratica facendo tabula rasa del capitalismo ed edificando il socialismo nei rispettivi paesi. Sempre ispirandosi e basandosi sulla lotta di classe per il socialismo, sulla necessità della rivoluzione violenta, della distruzione dello Stato borghese e della dittatura del proletariato. Rifiutare anche uno solo di questi elementi essenziali del marxismo significa tradirlo ed essere passati armi e bagagli nel campo della borghesia.
La straordinaria ed esemplare biografia di Marx, tutta la sua vita, come studioso, teorico, politico, combattente, dirigente, educatore e organizzatore del movimento operaio internazionale, nonché le sue opere immortali, ancora oggi illuminano la strada dei marxisti-leninisti e del proletariato internazionale verso il potere politico e il socialismo. Come ci ha indicato il compagno Scuderi alla sesta Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del Partito dello scorso gennaio, l’eccezionale ed esemplare vita di Marx “non può non ispirare il nostro impegno politico generale e quello per risolvere gli attuali problemi di Partito che abbiamo di fronte. I nostri compiti rivoluzionari sono diversi rispetto a quelli di Marx, ma l’impegno per assolverli non deve essere inferiore a quello suo. Non lasciandoci condizionare, come ha fatto Marx, da nessun problema personale, familiare, professionale e politico; mettendo sempre gli interessi della causa al di sopra di ogni interesse personale, donando il meglio di noi stessi al nostro amato Partito”.
Il PMLI applica gli insegnamenti di Marx
Il PMLI è l’unico Partito in Italia che non ha rinnegato la causa del socialismo e che nel suo Programma accoglie integralmente gli insegnamenti di Marx: dare una coscienza di classe al proletariato, e guidarlo ad abbattere il dominio della borghesia e conquistare il potere politico, instaurare la dittatura del proletariato, distruggere il capitalismo e instaurare il socialismo.
Applicare gli insegnamenti di Marx per noi marxisti-leninisti significa acquisire e trasmettere alle masse la concezione proletaria del mondo, per liberarci completamente e totalmente dalla ideologia, dalla cultura, dalla morale, dalla politica e dalla pratica sociale borghesi, rivoluzionarizzando la propria mentalità, coscienza, modo di pensare, di vivere e di agire, per dare dei contributi rilevanti e importanti per aprire la strada all’avvento dell’Italia unita, rossa e socialista.
Nell’immediato dobbiamo imparare da Marx e applicare i suoi insegnamenti per mettere in pratica l’indicazione del compagno Scuderi, di sedersi attorno a un tavolo per riflettere sui tre elementi che costituiscono la parola d’ordine “Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi” e per ciascuno di essi stabilire cosa fare, tenendo presente la situazione concreta in cui si opera, le forze che disponiamo e il principio “più qualità e meno quantità”. Perché da qui passa lo sviluppo del Partito, la conquista di nuovi militanti, simpatizzanti, amici e alleati del Partito e il coinvolgimento del proletariato, delle masse e dei giovani nella lotta contro il capitalismo e per il socialismo.
Ma quest’anno ricorre anche un altro importante anniversario, il 50° del Sessantotto, noi marxisti-leninisti lo celebriamo come una Grande Rivolta contro il capitalismo e per il socialismo e contro il revisionismo di destra del gruppo dirigente togliattiano del PCI, già smascherato nel 1962 dai comunisti cinesi ispirati da Mao, e che ha generato il PMLI che ne costituisce la memoria e realizzerà nel tempo tutti i suoi ideali.
Intanto non dando alcuna fiducia né a Di Maio né a Salvini né a qualsiasi altro esponente della borghesia e del capitalismo perché in questo regime capitalista e neofascista occorre stare all’opposizione e lottare per il socialismo e il potere politico del proletariato, combattendo ogni illusione elettorale, parlamentare, governativa, riformista, costituzionale, pacifista e legalitaria.
Come dimostra l’esperienza governativa italiana, nessun governo borghese, qualunque esponente della borghesia lo diriga e qualsiasi sia il partito che ne abbia la maggioranza, potrà mai fare gli interessi del proletariato. Il PMLI lotta strenuamente per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, ma il suo obiettivo è quello di cambiare radicalmente l’Italia, che può avvenire solo se si cambia tutto, cioè se si passa dal capitalismo al socialismo, dalla dittatura della borghesia alla dittatura del proletariato, dalla sovrastruttura istituzionale, giuridica, culturale e morale borghese a quella proletaria.
Non sarà certo il futuro governo a invertire la tendenza. I risultati del 4 marzo hanno evidenziato che quasi il 30% dell’elettorato si è astenuto lanciando un forte e palese segnale di delegittimazione di tutti i partiti del regime capitalista e neofascista e ponendo seri problemi di legittimità al nuovo parlamento. La tornata elettorale ha messo in evidenza anche le difficoltà della classe dominante borghese, in crisi politica e divisa in più correnti, a mettere su un governo e a dare stabilità al suo sistema economico, parlamentare, istituzionale e politico.
I lavoratori, bersaglio principale del capitalismo e del liberismo, devono essere i primi a lottare contro i governi della borghesia per difendere i loro diritti e i loro interessi.
Essi devono fare proprio il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, devono dare tutta la loro forza all’unico Partito autenticamente comunista, e quindi marxista-leninista, presente nel nostro Paese, devono combattere contro il capitalismo e per il socialismo.
Nel suo "Discorso per l'inaugurazione del monumento a Marx e Engels" pronunciato nel 1924 Lenin spiega: “Marx e Engels hanno il grande merito storico mondiale di aver dimostrato, mediante l'analisi scientifica, che è inevitabile il crollo del capitalismo e il suo trapasso nel comunismo, dove non esisterà più lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo.
Marx e Engels hanno il grande merito storico mondiale di aver additato ai proletari di tutto il mondo la loro funzione, il loro compito, la loro missione: impegnarsi per primi nella lotta rivoluzionaria contro il capitale e unire attorno a sé, in questa lotta, tutti i lavoratori e gli sfruttati …
Possano i monumenti a Marx e Engels ricordare continuamente a milioni di operai e contadini che non siamo soli nella nostra lotta. Accanto a noi si levano gli operai dei paesi più progrediti. Dure battaglie stanno ancora davanti a noi e a loro. Nella lotta comune sarà spezzato il giogo del capitale e il socialismo sarà definitivamente conquistato!”.
Cari compagni,
teniamo ben saldi i principi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, teniamo ben salde le insegne del PMLI, stiamo in cordata, aiutandoci reciprocamente, applicando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del Partito!
Applichiamo gli insegnamenti di Marx sulla conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato!
Con Marx per sempre!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
16 maggio 2018