Ennesimo attacco al diritto di sciopero
Il garante dimezza gli scioperi
A sentire il Garante per gli Scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, ci sono troppe agitazioni nel trasporto pubblico locale (TPL) e perciò ha deciso di dimezzarle. Come? Raddoppiando da 10 a 20 giorni la distanza minima tra due astensioni dal lavoro. “Il nuovo regolamento è provvisorio, ha spiegato Passarelli ai quotidiani, lo sperimenteremo sul campo”. E precisa: “Gli scioperi non vengono eliminati -bontà sua- se ne possono proclamare di meno”.
La commissione di Garanzia, o authority,
che dovrebbe controllare solo gli abusi, (anche da parte delle aziende) si mette invece a legiferare scavalcando non solo le “parti sociali” ma persino il parlamento. Un comportamento unilaterale e antisindacale inaccettabile. Con la solita scusa della difesa del diritto alla mobilità dei cittadini si sferra un ulteriore attacco al diritto di sciopero dei dipendenti pubblici. Una decisione tesa a colpire anche i sindacati non confederali poiché l'ultimo sciopero nazionale del settore indetto da Cgil, Cisl e Uil risale addirittura al 2012.
Non ci dobbiamo dimenticare che già oggi le norme in vigore prevedono periodi in cui non si può scioperare nel TPL: relativi ad Agosto, al periodo natalizio, pasquale ed altri, le fasce di garanzia durante le quali i lavoratori devono assicurare il servizio, la possibilità di poter fare il primo sciopero di sole 4 ore e solo successivamente poterne fare uno di 24. In concreto rimangono ben poche “finestre” per scioperare e con l'attuale norma di 20 giorni tra uno sciopero e l'altro come faranno i lavoratori a far sentire le loro ragioni quando c'è bisogno di una mobilitazione immediata?
Le proteste si sono levate subito dall'USB, Cobas e altri sindacati di base. Lo stesso hanno fatto Cgil Cisl e Uil che sottolineano come proprio il 28 febbraio scorso, dopo 16 anni, era stata trovata un'intesa sulla materia con le associazioni datoriali. Ma probabilmente proprio la riconferma dei 10 giorni tra uno sciopero e l'altro hanno spinto il Garante a intervenire per peggiorare la normativa.
Non possiamo comunque fare a meno di sottolineare come la cosiddetta “autoregolamentazione nei servizi pubblici essenziali” fu avvallata dai sindacati confederali per arginare la combattività dei lavoratori e di altre organizzazioni sindacali stanchi di subire la politica arrendevole di Cgil, Cisl e Uil verso le amministrazioni locali, però adesso questa limitazione colpisce anche loro.
Noi marxisti-leninisti siamo sempre stati contro qualsiasi restrizione del diritto di sciopero. I veri nemici del diritto dei cittadini ad avere trasporti pubblici efficienti e a prezzi popolari sono lo Stato centrale e le amministrazioni locali che tagliano continuamente i finanziamenti al TPL, licenziando personale e risparmiando sulla manutenzione e sull'acquisto di nuovi mezzi mettendo a repentaglio la sicurezza e la stessa vita dei lavoratori e delle persone che trasportano.
Perciò le parole spese da Gentiloni, Mattarella e dai sindaci delle grandi città per il Primo Maggio riguardo a sicurezza e dignità sui posti di lavoro appaiono solo delle ipocrite lacrime di coccodrillo.
16 maggio 2018