5 milioni di italiani in povertà assoluta
Oltre un milione di famiglie senza lavoro
Nel 2017 il cosiddetto “benessere” degli italiani misurato secondo gli indicatori sul Benessere equo e sostenibile (Bes), introdotti dal Documento di economia e finanza (Def) 2018, mostra un deciso peggioramento delle condizioni sociali, di vita e di lavoro delle masse popolari con relativo aumento della povertà assoluta che, secondo le stime preliminari fornite il 9 maggio dal presidente dell'Istat Giorgio Alleva durante l'audizione sul Def davanti alle commissioni Speciali congiunte di Camera e Senato, colpisce 5 milioni di individui, l'8,3% della popolazione residente, in aumento rispetto al 7,9% del 2016 e al 3,9% del 2008. Le famiglie in povertà assoluta sono oltre 1,8 milioni, con un'incidenza del 6,9%, in crescita di sei decimi rispetto al 6,3% del 2016 (era il 4% nel 2008).
Rispetto al 2016 si contano 154 mila famiglie e 261 mila poveri in più.
Cifre drammatiche ma purtroppo incomplete in quanto tra il Piemonte e la Sicilia si conta almeno un altro milione di famiglie pari a oltre 6 milioni di “persone che vorrebbero lavorare” ma che non trovano occupazione.
Non a caso dal confronto con i dati della serie storica Istat emerge che nel corso degli ultimi dieci anni sono più che raddoppiate le famiglie in cui “tutti i componenti appartenenti alle forze di lavoro” (cioè esclusi i bambini e i pensionati) sono disoccupati. Famiglie in cui non entra alcun reddito da lavoro, e non perché non lo si voglia, ma perché il lavoro non si trova.
Queste famiglie nel 2008 erano 535.000, adesso sono 1,1 milioni con una incidenza percentuale pari a 4 famiglie su 100.
Oltre la metà, il 56,1%, è residente al Sud dove si contano 7 famiglie senza lavoro su 100 residenti contro le 2 ogni 100 al Centro-Nord. Negli ultimi due anni si è registrato un lieve miglioramento: nel 2014 le famiglie in questa situazione erano arrivate a 1.181.000, nel 2017 sono scese a 1.070.000. Però questa è la media – ha precisato Alleva - sintesi di un deciso peggioramento del Mezzogiorno (13mila famiglie povere in più) che recentemente ha cominciato a interessare anche alcune aree del Nord.
In sostanza, dal punto di vista territoriale, la povertà assoluta aumenta nel Mezzogiorno e nel Nord, mentre scende leggermente nel Centro. Ciò ha portato a un aumento delle diseguaglianze economiche il cui indice è passato dal 6,3 del 2016 all'attuale 6,4.
Nella situazione peggiore versano le madri sole che vivono al Sud.
23 maggio 2018