Al Primo Congresso Nazionale dell’Associazione “DemA”
De Magistris si candida come alternativa a sinistra del PD con “Demos”
Il megalomane presidenzialista: “Costruire un'Italia più unita e coesa nella valorizzazione delle sue differenze. La rivoluzione è il coraggio di prendere delle decisioni”. Potere al Popolo disponibile al nuovo progetto governativo riformista
Redazione di Napoli
“Noi a Napoli andiamo avanti per la nostra strada: diversa dal renzismo, dal berlusconismo e dall'accordo tra M5S e Lega. In queste tre strade diverse dalla nostra c'è una presenza costante che si vede e non si vede: Berlusconi. Ci state portando al baratro, ma noi vogliamo vivere e Napoli oggi è viva più che mai. Ed allora l'autonomia ce la prendiamo subito, ampia e forte, staremo così meglio tutte e tutti e contribuiremo anche a costruire un'Italia più unita e coesa nella valorizzazione delle sue differenze”. Così il neopodestà De Magistris ha lanciato la mattina di lunedì 28 maggio su Facebook il suo nuovo “proclama” all’indomani del Congresso nazionale della sua Associazione “DemA” tenutosi venerdì 25 e sabato 26 maggio a Napoli. Nella prima giornata dalle 10 alle 18 presso il cinema “Modernissimo” si è tenuta l’assemblea pubblica di discussione dove hanno partecipato comitati e associazioni - tra cui anche Potere al Popolo (PaP) – nonché militanti di LeU supportati da un messaggio dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini. Le giornate hanno sancito la scomparsa del termine “DemA” - che significa Democrazia e autonomia ma riportavano anche le iniziali del neopodestà di Napoli – e la proposta di costruzione di un nuovo movimento “Demos”, ossia “popolo” dal greco antico: “non dovranno esserci “tutti quelli che non stanno a destra” ma militanti, amministratori, associazioni, comitati che hanno dimostrato di voler fare la rivoluzione, che è il coraggio di prendere decisioni. Siamo una realtà che resiste, che non ha privatizzato i servizi di rilevanza costituzionale. Questa è la nostra dote che offriamo a tutti a parità di condizione”.
I nuovi organismi, oltre a De Magistris alla presidenza, vedono l’ex CGIL-scuola attuale assessore al Bilancio al Comune di Napoli Enrico Panini come responsabile nazionale con il mandato di radicare il movimento in tutta Italia. L’ex pm gioca a carte scoperte sicuro di un ritorno a breve alle elezioni: “per le prossime politiche ci saremo, anche se si dovesse votare tra tre mesi: daremo un contributo a unire le forze per le europee, dialoghiamo con Varufakis, Melanchon, Iglesias”. Forte l’unione con il sindaco di Messina Renato Accorinti, presente alla due giorni, e con il segretario del PRC Maurizio Acerbo, ma approvazione alla costruzione di una alternativa a sinistra anche da PaP con Viola Carofalo (“Bisogna costruire l’alternativa al governo e pure all’opposizione, schiacciata sui diktat europei”) e Marco Sarracino, PD area Orlando: “Serve un’autocritica, spogliarci dai pregiudizi e cambiare, tutti insieme. Il vecchio è morto, elaboriamo una proposta collettiva alternativa e credibile”. Un'alternativa dal sapore antico del riformismo, che non fa nemmeno il solletico al capitalismo.
A margine del congresso, De Magistris, il cui mandato scadrà fra due anni e mezzo, si è lanciato nella possibilità di partecipare a tutte le elezioni, non escludendo l’appuntamento del 2020 quando finirà il mandato del governatore regionale PD Vincenzo De Luca: “DemA non starà a guardare: sono sindaco fino al 2021, non deciderò io. Ma davanti a una sollecitazione alla candidatura, se lo chiederà il popolo, se lo chiederà DemA, se si creerà una coalizione che possa portare il fresco profumo di libertà che abbiamo portato al Comune anche alla Regione, non potrò che rifletterci con serenità”.
Il megalomane presidenzialista e federalista ha tolto completamente la maschera e dopo aver detto che con il suo mandato a Palazzo S. Giacomo avrebbe finito la sua parabola politica mentiva e già si preparava al salto per le politiche nazionali e regionali. Ciò che noi marxisti-leninisti avevamo detto più volte denunciando l’arrivismo dell’ex magistrato anticomunista voglioso di diventare il nuovo leader della “sinistra alternativa” e riproponendo con vessilli apparentemente nuovi, la stessa solfa che vi fu con “Sinistra Arcobaleno”, “Rivoluzione Civile” nella speranza di sottrarre voti al Movimento 5 Stelle e drenare quanto più possibile gli astensionisti di sinistra verso il suo nuovo mostriciattolo. E proprio in vista delle prossime elezioni politiche e regionali i marxisti-leninisti invitano le masse popolari a non votare il movimento di De Magistris e tutti gli altri partiti del capitalismo e della UE, ma votare, astenendosi, per il PMLI, il socialismo. Più che mai convinti dai fatti che il cambiamento dell'Italia passa dall'abbattimento del capitalismo e del potere politico della borghesia e l'instaurazione del socialismo e del potere politico del proletariato.
30 maggio 2018