L'ex deputato regionale sostiene a Catania il candidato sindaco di destra Pugliese
Arrestato per voto di scambio e corruzione Forzese
Su ordine della procura di Catania, all'alba del 3 maggio i militari della Guardia di finanza eseguito nove ordinanze di custodia cautelare.
In manette sono finiti fra gli altri l’ex deputato regionale centrista Marco Forzese (ricandidatosi alle ultime regionali ma non eletto), l’ex consigliere di Forza Italia Antonio Nicotra e poi Domenico Amich, direttore dell’Ufficio Territoriale del Lavoro di Catania, ma anche Maria Rosa Trovato, responsabile dell’Ufficio Legale del medesimo Ispettorato.
Per gli altri cinque indagati, fra cui figura Franco Luca, direttore sanitario dell’Asp di Catania, oltre a due professionisti e a due imprenditori, è stata disposta la misura dell’interdizione dalla professione. Si tratta di Ignazio Maugeri, rappresentante legale dell’Enaip, Giovanni Patti, titolare di uno studio commercialista con sede a Giarre, Orazio Emmanuele, rappresentante legale di alcuni stabilimenti balneari a Giarre, e Salvatore Calderaro, 37 anni, gestore di una tabaccheria a Castel di Iudica.
Le ipotesi di reato formulate dalla procura di Catania nei confronti di Forzese (eletto nella scorsa legislatura nel Mpa e poi passato per Udc, Megafono e Centristi per la Sicilia) e degli altri indagati, sono, a vario titolo, di corruzione continuata, voto di scambio, soppressione di atti, falsità materiale e ideologica in atti pubblici, in relazione a condotte illecite verificatesi all’ispettorato del lavoro di Catania fra la fine del 2017 e l’inizio del 2018.
Le indagini hanno ricostruito una serie di presunti episodi corruttivi con un continuo scambio di utilità – pacchetti di voti, incarichi alla Regione Siciliana, assunzioni in ospedali e fornitura di beni – in cambio dell’archiviazione di verbali originati da accertamenti ispettivi dai quali sarebbero emerse spesso violazioni per lavoratori assunti in nero.
Forzese, il “cavallo di razza” di Pierferdinando Casini, grande sponsor del candidato sindaco di Catania di centrodestra Salvo Pugliese, europarlamentare di Forza Italia, alle prossime amministrative del 10 giugno, è accusato fra l'altro di aver “preso un fascicolo sanzionatorio dall’ispettorato e di averlo consegnato a un imprenditore che lo fece sparire per non pagare. Il fascicolo è stato trovato oggi a casa dell’imprenditore. Forzese in cambio ottenne voti per le regionali 2017".
Ma, sottolineano ancora gli inquirenti, quello del fascicolo fatto sparire da Forzese è solo uno dei quattro episodi contestati nell’ordinanza del Gip che “ha svelato l’esistenza, all’interno dell’ufficio pubblico in questione, di un consolidato circuito corruttivo alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori”. Per la procura “è stato appurato come il continuo scambio di utilità (pacchetto di voti, incarichi alla Regione Siciliana, assunzioni in ospedali e fornitura di beni) ruotasse intorno all’illegittima archiviazione di verbali originati dagli accertamenti ispettivi dai quali sono emerse, spesso, violazioni per lavoratori assunti irregolarmente o in nero”. “In alcuni casi – rivela la Procura – si è assistito anche alla materiale sparizione dei verbali stessi e/o comunque ad audizioni 'amichevoli' nelle quali è stata palese la mancata tutela degli interessi erariali in gioco”. Sotto accusa il potere discrezionale attribuito al direttore dell’ente pubblico che, sostiene la procura “anziché essere interpretato quale fonte di responsabilità è stato asservito alle volontà dei corruttori comprimendo così definitivamente gli interessi pubblici confliggenti”.
30 maggio 2018