La nave dei migranti “Aquarius” fermata a 35 miglia dalle coste italiane
Salvini chiude i porti, Di Maio e Conte si accodano
Tra sabato e domenica scorsi, la nave salvataggio Aquarius, a disposizione delle organizzazioni SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere che la gestiscono congiuntamente dal 2016, ha recuperato in mare 629 persone, tra cui 123 minori e 7 donne incinte. Di queste persone, 229 sono state tratte in salvo da due gommoni alla deriva, uno dei quali si era già ribaltato, mentre le altre 400 erano state recuperate in operazioni della Guardia Costiera e della Marina italiana e successivamente trasbordate sull’Aquarius. L’Italia è il paese più vicino geograficamente e maggiormente attrezzato per gestire l’arrivo dei migranti provenienti dal nord Africa e ciò dovrebbe essere sufficiente a far sì che le navi protagoniste di operazioni di salvataggio come quelle che si sono verificate negli ultimi giorni, possano attraccare nei suoi porti di prossimità, mettendo in salvo i disperati in fuga dalle guerre, dalla fame e dalle devastazioni in cui sono condannati dall'imperialismo i loro Paesi di origine
Lo stop dell’Italia
L’Aquarius, in sintesi, avrebbe avuto il dovere di attraccare in un porto del sud Italia, se il ducetto fascio-leghista Matteo Salvini, ministro dell’Interno, non ne avesse negato il permesso chiudendo di fatto i porti. Nelle ore precedenti c’erano già stati due grossi sbarchi di migranti in Italia: 232 erano scesi sabato nel porto di Reggio Calabria dopo essere stati soccorsi dalla nave della ong Sea Watch, e altri 220 circa erano sbarcati a Pozzallo. Questa giustificazione di sovraccarico, è stata la prima giustificazione allo stop forzato. Oltre ad aver negato l’approdo, il governo italiano aveva scaricato strumentalmente sul governo di Malta il compito di gestire l’accoglienza dei migranti a bordo della nave stessa, tuttavia Malta aveva rifiutato sostenendo che secondo il diritto internazionale stava all’Italia prendersene carico per la sua maggiore prossimità. La Aquarius quindi è stata costretta a rimanere nelle acque tra Malta e la Sicilia, in attesa di nuove disposizioni, seppur con una già precaria situazione a bordo. Il nuovo governo fascioleghisti-Movimento 5 Stelle ha promesso più volte di adottare la politica dei respingimenti nei confronti dei migranti che arrivano in Italia. Anzitutto Matteo Salvini, segretario della Lega, che ha giustificato più volte le sue posizioni razziste, xenofobe e nazionaliste, sostenendo di voler “fermare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo”, accusando più volte le ong che traggono in salvo i migranti, di complicità con i trafficanti di persone nordafricani.
Domenica, poco dopo aver negato il permesso di sbarco all’Aquarius, Salvini aveva ribadito i suoi soliti proclami razzisti, dicendo che l’Italia non poteva essere l’unico paese a farsi carico dell’accoglienza dei migranti. “Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi. (…) Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina.”
L’offerta della Spagna
Nella serata di lunedì 10 giugno il governo spagnolo da poco insediato e guidato dal “socialista” Pedro Sanchez, ha comunicato la disponibilità del porto di Valencia all’attracco, al fine di scongiurare una “crisi umanitaria”. Valencia dista però più di 1.500 chilometri dal punto i cui si trova la nave e fin da subito sono emersi dubbi sul fatto che sia l’equipaggio, sia i migranti soccorsi, sarebbero stati in grado o meno di compiere un viaggio così lungo. A tal proposito, nella serata di lunedì sera la ong SOS Mediterranée, pur ringraziando l’offerta spagnola, ha fatto sapere che la nave Aquarius non aveva intenzione di dirigersi a Valencia poichè il viaggio sarebbe stato troppo lungo (dai tre ai cinque giorni) e avrebbe messo in pericolo la vita delle persone a bordo. La nave infatti, ha già raggiunto e superato la sua massima capienza e nei prossimi giorni è previsto un peggioramento meteo significativo. SOS Mediterranée ha infine sollecitato il governo italiano a trovare una soluzione per le oltre seicento persone che si trovano sulla nave, molte delle quali minori e alcune in condizioni di salute precarie. Soluzione però che non è stata trovata e il governo italiano ha ribadito nella mattinata di martedì 12 giugno che la guardia costiera con alcune imbarcazioni scorterà la nave verso Valencia, prelevando circa due terzi dei migranti per alleggerire il carico umano della Aquarius. Il team medico di MSF a bordo della nave ha affermato di non ritenere quest’ultima disposizione una buona soluzione poiché ciò significa “costringere persone in sofferenza che sono a bordo da più di 72 ore a effettuare un viaggio duro e difficile per altri quattro giorni. La cosa migliore sarebbe stata eventualmente consentire lo sbarco in Italia ed operare il trasferimento via terra.” Ma nulla ormai può fermare la disumanità e l’arroganza fascista e razzista del governo Salvini – Di Maio che, pur di ottenere lo “scalpo” dell’Aquarius per mostrare di aver fermato “l’invasione” – come la chiama il caporione leghista – è disposto a tutto, anche a costringere ad una ulteriore ed evitabile sofferenza centinaia di persone già in difficoltà, comprese donne e bambini. Nonostante tutto, compreso lo sdegno delle altre organizzazioni umanitarie e dell’associazionismo civile, Salvini ha ribadito ducescamente che “per le altre navi è previsto lo stesso trattamento”.
La disputa con Malta
Nella sua rotta verso l’Italia, l’Aquarius era passata molto vicina all’isola di Malta, che si trova a circa 140 chilometri a sud della Sicilia. Salvini aveva ripetuto più volte negli ultimi giorni che Malta avrebbe dovuto farsi maggiore carico dell’accoglienza dei migranti; ieri il ducetto non si è fatto sfuggire l’occasione per presentare richiesta formale all’isola per far attraccare l’Aquarius tramite il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che su facebook (!) affermava di aver parlato con il primo ministro maltese Joseph Muscat e di avergli chiesto di far attraccare a Malta l’Aquarius, ricevendo una risposta negativa. Sulla polemica con Malta - un paese che ha una superficie pari ad un quarto di quella della sola città di Roma – è necessario precisare che la piccola isola è scarsamente attrezzata per occuparsi di uno sbarco di centinaia di migranti, così come appare inadeguata per la gestione delle loro richieste di protezione internazionale. Anche secondo il diritto internazionale borghese, e precisamente secondo la cosiddetta “Convenzione di Amburgo del 1979” e delle altre norme che regolano il soccorso marittimo, gli sbarchi dei migranti tratti in salvo devono avvenire nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Per questi motivi le ong trasportano in Italia tutte le persone che soccorrono nel tratto di mare fra Libia e Italia. Fra l’altro, dato non secondario e naturalmente ignorato dal caporione leghista, già oggi Malta accoglie molti più migranti di quanti ne accolga l’Italia, in proporzione alla propria popolazione.
Si accodano al leader leghista anche Conte ed i 5 Stelle
Nel suo esultante commento il ministro pentastellato Danilo Toninelli ha dichiarato: "Ci siamo insediati da pochi giorni e già la musica sta cambiando (…) il vero obiettivo, comunque, è quello di far sì che il nuovo modello di cooperazione risolva il problema alla radice, nei luoghi di provenienza, evitando il più possibile la partenza delle imbarcazioni alla volta della sponda nord del nostro mare". Fermiamoli “a casa loro dunque” e con ogni mezzo. Questa è la solidarietà del governo del cambiamento. Come già accennato, il premier Conte ha affidato a Facebook la sua soddisfazione razzista e xenofoba: "Le richieste dell'Italia cominciano ad essere ascoltate. Avevamo chiesto un'Europa più solidale e che il nostro Paese non fosse lasciato solo nella gestione dei flussi migratori. (…) Ringrazio i ministri Salvini e Toninelli, è grazie al loro lavoro se abbiamo raggiunto questo primo prezioso risultato".
Il crimine internazionale del governo Salvini-Di Maio
L’idea di chiudere i porti espressa del governo Conte è incompatibile anche con le norme della legge borghese (T.U. immigrazione 1998) che regola “l’ingresso, il soggiorno e l’allontanamento dal territorio dello Stato” dei migranti. Il Testo specifica che il respingimento non può avvenire “nei casi previsti dalle disposizioni vigenti che disciplinano l’asilo politico, il riconoscimento dello status di rifugiato ovvero l’adozione di misure di protezione temporanea per motivi umanitari”. La legge borghese italiana vieta dunque di respingere persone che chiedono di ottenere una forma di protezione internazionale, cioè o l’asilo politico o la protezione per motivi umanitari e, dato che tutti i migranti in arrivo nel nostro Paese hanno diritto di fare richiesta di protezione, è praticamente impossibile trovare una base legale per respingerli ancora prima che ne abbiano avuto la possibilità. Va ricordato che anche in passato l’Italia è stata condannata più volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per avere compiuto respingimenti illegali di massa sui passeggeri di alcuni barconi di migranti; questa misura quindi potrebbe significare l’apertura di nuovi procedimenti da parte della Corte.
Uniamoci per buttar giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio
“Migranti? Se divento ministro dell’Interno, li faccio scaricare sulle spiagge africane con una bella pacca sulla spalla, un pacchetto di noccioline e un gelato”. Queste sono le parole pronunciate a metà dello scorso gennaio da Salvini ai microfoni della trasmissione “La Zanzara”, su Radio24. Un concentrato di razzismo che, con la piena corresponsabilità del gruppo dirigente del Movimento 5 Stelle e del presidente del consiglio Conte, sta divenendo realtà. La posizione espressa, di stampo fascista, dal ministro degli Interni, appoggiata da Di Maio e da Toninelli che hanno espresso totale convergenza sulle soluzioni decise dal governo, sta spaccando la variegata base del movimento 5 stelle.
Ė quanto mai importante rilanciare l'appello rivolto dal Documento del CC del PMLI a formare un largo fronte unito di antifascisti e antirazzisti per buttare giù al più presto questo mostro del governo Conte: “Bisogna fermarlo! Non solo i marxisti-leninisti, i fautori del socialismo e gli anticapitalisti, ovunque organizzati, i partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, ma anche gli antifascisti consapevoli e informati hanno il dovere storico di unirsi per sbarrare la strada ai fascisti del XXI secolo. Uniamoci per buttar giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio, poi ciascuno andrà per la sua strada”.
13 giugno 2018