Arresti e processo per direttissima per tre manifestanti CambiaGiro
Il Giro d'Italia messo al servizio dei sionisti-imperialisti di Tel Aviv in funzione antipalestinese
Lo scorso 27 maggio, quando il Giro d'Italia è giunto a Roma per l'ultima tappa, un gruppo di oltre 200 manifestanti ha manifestato al Circo Massimo contro la decisione dell'organizzazione di far partire l'edizione del 2018 da Israele per commemorare il settantesimo anniversario di fondazione di quello Stato, proprio nei giorni in cui decine di palestinesi venivano assassinati dall'esercito israeliano.
I manifestanti, al passaggio dei ciclisti, hanno tirato fuori le bandiere palestinesi e i cartelli della campagna #CambiaGiro.
La polizia, presente in modo massiccio, ha prima intimorito e minacciato i manifestanti intimandogli di andarsene, poi si è accanita contro chi girava dei video di quanto accaduto, infine ha caricato la folla con manganellate, calci e pugni, sequestrando alcuni telefonini con i quali erano state effettuate riprese di quanto accaduto, fermando infine cinque manifestanti, due dei quali rilasciati la sera stessa.
Gli altri tre fermati però non sono stati rilasciati ed anzi per loro si è aperto il giorno dopo un processo per direttissima con le accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non preavvisata e radunata sediziosa.
Un ragazzo, Lorenzo, è stato ferito al braccio durante la carica della polizia ed è stato ricoverato al Policlinico Umberto I con 40 giorni di prognosi per rottura di radio e scafoide della mano sinistra.
Nei giorni precedenti la questura di Roma aveva vietato manifestazioni per impedire e stroncare sul nascere qualsiasi protesta contro Israele.
La decisione degli organizzatori del Giro d’Italia di farlo partire da Israele è stata una decisione gravissima e un modo vergognoso per mettere il ciclismo italiano al servizio dell'imperialismo sionista che sta affamando e sterminando il popolo palestinese e sta emergendo sempre più come il più aggressivo e pericoloso Stato imperialista egemone in quella regione.
20 giugno 2018