Il taser già in uso della polizia statunitense
Salvini e Gabrielli armano i poliziotti della pistola elettrica
Le scosse elettriche possono essere mortali
Il Taser è un dispositivo molto simile a una pistola che non esplode proiettili ma una scarica elettrica ad alto voltaggio (circa 50mila volt), a bassa intensità di corrente. Riesce a colpire un bersaglio a sette metri di distanza e il risultato, secondo la multinazionale che li produce - della quale parleremo dopo – e secondo gli Stati che lo utilizzano, è l’immobilizzazione della persona colpita a causa dalla contrazione dei muscoli impressa dalla scossa. Quello che sarà dato in dotazione alla polizia italiana è il modello X2, che funziona con scarica elettrica a intensità regolare con durata controllata di 5 secondi, e con un colpo di riserva, senza necessità di ricaricare la pistola. Oggi queste pistole sono usate, spesso in sperimentazione, in 107 Paesi fra i quali, oltre agli Stati Uniti patria indiscussa delle pistole elettriche, Canada, Australia, Brasile, Nuova Zelanda, Kenya, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Repubblica Ceca e Finlandia, non senza opposizioni o polemiche; tuttavia il capo della polizia Franco Gabrielli, in pieno accordo con Salvini, ne ha annunciata una prossima sperimentazione in 10 città italiane – fra le quali Brindisi, Catania, Caserta, Milano, Padova e Reggio Emilia - dove saranno coinvolti circa 200 agenti che avranno dunque il taser a fianco della pistola di ordinanza. La conseguenza principale è che il taser, al contrario delle armi, viene usato molto di più e sovente in modo eccessivo e sconsiderato.
Lo sceriffo Salvini
All’uscita dell’ospedale San Martino di Genova, dov’era ricoverato il poliziotto rimasto ferito in via Borzoli, pochi giorni fa Salvini ai microfoni di Rai News 24 ed in seguito in conferenza stampa in prefettura ha dichiarato che nell’arco di due o tre settimane le forze di polizia saranno dotate di pistole elettriche. "Sul fronte sicurezza e ordine pubblico avrò, nelle prossime ore, l'onore e la fortuna di firmare il provvedimento che doterà le forze di sicurezza di pistole elettriche, taser, in sperimentazione in diversi Paesi europei. Da principio partiremo in 10 comuni italiani, a inizio luglio. Poi se avrà risultati auspicati, proseguiremo a livello nazionale"
Il taser, un’arma pericolosa
Ormai, non solo frutto delle esperienze statunitensi, ma anche degli altri pesi sopracitati nei quali si sono moltiplicati gli effetti “collaterali”, è cosa nota che i taser non sono innocui; nel 2017 l’Onu lo ha classificato come arma di tortura, e Amnesty International ha denunciato centinaia di morti a causa dell’utilizzo della pistola elettrica. Dati alla mano, sono rapidamente sbugiardati tutti coloro che ne tessono le lodi, considerandolo una vera alternativa per limitare i danni alle armi da fuoco. Secondo Amnesty International, ad esempio, circa 500 persone sono decedute nel decennio 2001/2011 a causa delle conseguenze della scossa elettrica emanata da un taser. Per l’agenzia di stampa Reuters, che riporta dati fino al 2017, le vittime da taser sono addirittura mille. Fra l’altro nessuno ha mai escluso che possano essere fatali su soggetti sani poiché l’eventuale patologia cardiaca non è una condizione indispensabile per la morte a seguito di arresto cardiaco causato da scossa da taser, come a volte si è provato a far credere. Anche l’Onu ha mostrato la sua ferma contrarietà a questo dispositivo poiché numerosi studi confermano che le sue scosse possono essere potenzialmente mortali. Rispondendo alla domanda di una cronista sulla sperimentazione annunciata e sulle controindicazioni citate dall'associazione Antigone che ha parlato di circa mille morti per le pistole elettriche negli Usa, il ducetto Salvini ha commentato: "Parliamo di onore per la firma perché è cosa che parte da anni passati, non è una scelta dello 'sceriffo Salvini' che ha solo l'onore di mettere una firma finale su un percorso già avviato", come a dire che il governo fascioleghista è ben contento di sigillare un lavoro già avviato da Renzi e dal PD che nel 2014 inserì la sperimentazione del decreto stadi.
Altri soldi pubblici che foraggiano il business delle armi
Oltre alla giustizia sommaria che piace infinitamente al governo Lega-M5S con tutti i rischi che ne conseguono, va considerato anche l’enorme sperpero di denaro pubblico provocato da una tale decisione. Il giro d’affari che ruota attorno ai taser è milionario; la pistola elettrica è prodotta in via praticamente esclusiva dalla Axon Enterprise (Ex Taser International che ha preferito cambiare il suo nome per un fatto d’immagine, già compromessa con le problematiche legate appunto al taser) che oggi capitalizza circa 4 miliardi di dollari. Un quarto del suo fatturato è legato alla produzione e vendita delle pistole elettriche, mentre il restante quarto arriva dal nuovo business messo in piedi da Axon, relativo alle microtelecamere da installare per le pattuglie e divise dei poliziotti delle quali anche in Italia in determinate circostanze si fa uso. I taser nel 2016 hanno portato nelle tasche della multinazionale ben 268 milioni di dollari. Oggi queste pistole, per gli Stati, costano in media 1.200 dollari l’una. Se la “sperimentazione” di Salvini dovesse essere soddisfacente – e cosa potrebbe mai far ritenere insoddisfacente uno strumento di così facile uso e altamente repressivo per il segretario del partito delle “ronde padane”-, pensiamo quanto dovrebbero ancora sborsare le nostre casse pubbliche per dotare tutti gli agenti delle forze dell’ordine, o quantomeno coloro che operano “sul campo”, considerato che l’Italia è il terzo paese più militarizzato del mondo (dietro solo a Russia e Turchia), con 467 agenti ogni diecimila abitanti, su di una popolazione di circa 60,6 milioni di persone. Una valanga di denaro sottratto ai servizi sociali per incentivare solo repressione e violenza neofascista.
4 luglio 2018