Il parlamento europeo rinvia a settembre la discussione sulla direttiva
Wikipedia si blocca per protesta e denuncia che la direttiva europea sul copyright limita la libertà di Internet
Per tre giorni, dal 3 al 5 luglio, la maggiore enciclopedia online Wikipedia ha oscurato le pagine di Italia, Spagna, Estonia e Lettonia per protestare contro la direttiva europea sul copyright in discussione al parlamento di Strasburgo che avrebbe “limitato la libertà di Internet”. La protesta è cessata solo dopo che la plenaria del parlamento europeo respingeva, con 278 voti favorevoli, 318 contrari e 31 astensioni, il mandato negoziale proposto dalla commissione giuridica per l’aggiornamento delle leggi sul diritto d'autore nell'era digitale e rimandava la discussione alla prossima sessione di settembre.
Lo scorso 20 giugno, il Comitato Affari Legali del Parlamento Europeo (JURI) aveva approvato la proposta di direttiva sul copyright nel mercato unico digitale definita allo scopo di disciplinare il tema del copyright, del diritto d’autore in rete, i cui sostenitori la presentano come necessaria per obbligare le multinazionali americane del web, da Google a Facebook, a Youtube, a riconoscere un giusto compenso a editori e produttori per usare i loro contenuti grazie ai quali realizzano enormi profitti in pubblicità e raccolta dati. Il testo della direttiva elaborato dagli esperti Ue è stato contestato in diversi punti, il portavoce di WikiMedia Italia, denunciava che l'art. 11 prevede l'introduzione della cosiddetta Linktax, ovvero la prescrizione che obbliga a munirsi di una licenza preventiva rilasciata dal detentore dei diritti ogniqualvolta si linka una notizia, “in altre parole, solamente per citare una pubblicazione usata come fonte dovremmo richiedere il benestare dell'editore, che peraltro potrebbe avanzare pretese economiche. Una pietra tombale per gli aggregatori di notizie e conoscenza come Wikipedia” e tutti quegli operatori che non hanno risorse consistenti. Stesso discorso vale per l'applicazione dell'articolo 13 che introduce l'obbligo ai siti che ospitano materiale caricato dagli utenti di dotarsi di uno strumento per un filtraggio preventivo e automatico dei contenuti per impedire le eventuali violazioni dei diritti d’autore; una direttiva che costringerà le piattaforme internet a creare sistemi di censura preventiva del materiale condiviso in rete, quindi costoso persino per i big del settore che comunque potranno adattarsi alle nuove regole, mortale per gli altri.
18 luglio 2018