Denunciate le politiche migratorie dei governi italiano e francese
Oltre 10 mila antirazzisti sfilano dietro allo striscione “Ventimiglia città aperta”
Presente anche delegazioni della Francia e della Spagna. Folti gli spezzoni dei centri sociali e di Nonunadimeno
Oltre 10mila antirazzisti arrivati da ogni parte d'Italia, dalla Francia e dalla Spagna hanno sfilato a Ventimiglia, a ridosso del confine francese, per la mobilitazione indetta il 14 luglio contro le politiche razziste dell'Unione europea e dei governi nazionali, a partire da quelli italiano e francese. “Ventimiglia città aperta, basta con la città che deporta” era il tema della manifestazione, scritto a chiare lettere sullo striscione di apertura, e la scelta della città non è stata certo casuale, essendo essa teatro dei violenti respingimenti attuati alla frontiera dalla polizia francese.
La stessa via Tenda scelta per la partenza del corteo, rappresenta un simbolo degli atti e ordinanze istituzionali contro i migranti: circa 3 mesi fa il sindaco Ioculano (PD) ha sgomberato un campo informale sotto il cavalcavia dell'autostrada e ogni sera ci sono gli attivisti del Progetto 20K, la rete di solidarietà che ha organizzato la manifestazione, che distribuiscono cibo e acqua ai migranti in transito. Sempre Ioculano ha cercato in tutti i modi di vietare il corteo nei giorni precedenti, fino a costringere gli organizzatori a svolgerlo in periferia, blindando il centro per non mettere “a rischio” il consolato francese.
Ciononostante il lungo, colorato e rumoroso corteo c'è stato, ed è stato animato da tantissimi giovani dei centri sociali provenienti da tutta Italia, a cominciare dalla Liguria come il centro sociale “La Talpa e l'orologio” di Imperia che ha dato un grosso contributo di supporto agli organizzatori per lo svolgimento della manifestazione. Ma anche di Milano, Bergamo, Brescia, Trento, Pordenone, Trieste, Bologna, Firenze, dalle Marche e finanche dalla Sicilia. Delegazioni di francesi e spagnoli e in contemporanea manifestazioni a sostegno ad Amburgo, Parigi, Calais hanno dato un carattere internazionale alla manifestazione.
Folta partecipazione anche del movimento Nonunadimeno (NUDM) con varie delegazioni provenienti anch'esse dal Nord al Sud, una presenza importante poiché è la prima volta che NUDM aderisce ufficialmente a livello nazionale a una manifestazione di questo tipo. Nel comunicato del movimento dove si spiegano le motivazioni dell'adesione si legge: “Naufragi, internamenti, stupri, abusi, sfruttamento, discriminazioni, azzeramento di qualsiasi assistenza sanitaria e libertà di decidere, dal parto all’interruzione volontaria di gravidanza. La vita delle e dei migranti in transito è segnata, anche nel nostro paese, dalla violenza. Lo sono ancor di più oggi per le scelte politiche del nuovo governo, di stampo fascista, razzista e sessista”.
“Stop war not people”, “No one is illegal”, “No a guerre muri e frontiere”, “Né con Salvini né con Minniti”, “Né con Macron né con Salvini” alcuni degli slogan presenti sui cartelli che davano chiaramente un'idea del clima politico della giornata.
La manifestazione di Ventimiglia ha voluto essere una risposta diretta alla xenofobia e ai razzismi, ma soprattutto ha assunto l'importanza della protesta esplicita contro il “nuovo governo italiano populista, xenofobo e razzista” etichettato così dagli organizzatori di Progetto 20K. La piattaforma della manifestazione attacca anche la UE come “simbolo del fallimento dell'accoglienza istituzionale”, “del razzismo istituzionale che è ormai pratica quotidiana” e “della violenza su donne e minori”. In essa si rivendica un permesso di soggiorno europeo che consenta ai migranti di potersi spostare liberamente senza impedimenti di natura giuridica. Una rivendicazione che, benché di per sé insufficiente a fermare il giro di sfruttamento e abusi cui sono sottoposti i migranti, sarebbe sicuramente un passo favorevole per migliorarne le condizioni di vita e sottrarli almeno in parte dal ricatto istituzionale a cui sono costantemente soggetti, dandogli peraltro migliori condizioni per organizzarsi.
Il successo di Ventimiglia, che ha riportato in piazza i temi dell'antirazzismo ed è riuscita a mobilitare, fianco a fianco, autoctoni e migranti, nel giro di pochi giorni dall'iniziativa delle “magliette rosse”, a poco meno di un mese dalla manifestazione del 16 giugno a Roma per Soumaila Sacko, mentre il territorio è attraversato da sempre più cortei e mobilitazioni contro il razzismo di Stato e dell'Ue, è di buon auspicio e ci fa ben sperare per la nascita di una grande opposizione sociale, che unisca tutti gli antifascisti, antirazzisti, gli anticapitalisti e gli antimperialisti, in grado di buttar giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio.
18 luglio 2018