Catania
Gli antirazzisti catanesi e la “Carovana Abriendo Fronteres” protagonisti di una giornata di lotta storica in solidarietà ai migranti
Militante partecipazione del PMLI. Tante iniziative contro il razzismo con manifestanti giunti anche dalla Spagna
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Giovedì 19 luglio si è svolto a Catania un combattivo e colorato corteo antirazzista in concomitanza con l'arrivo della “Carovana Abriendo Fronteros” per la presentazione della campagna internazionale per i porti aperti e sicuri. La carovana itinerante, composta dai collettivi della penisola iberica, protesta contro le politiche migratorie dell'Unione europea.
Il concentramento in piazza Giovanni XXIII. Tante le bandiere No Muos e quelle spagnole con scritto “Apriamo le frontiere”. Apriva il corteo uno striscione con su scritto “No Frontex. Basta naufragi. Libertà di movimento. Fermiamo la guerra”.
Il 19 luglio è stata una giornata antirazzista, antifascista per rivendicare l'apertura immediata dei porti, delle città, per mettere fine alle morti dei migranti in mare. Già in mattinata si erano svolte delle iniziative, una al porto di Catania, al varco 4, luogo storico di arrivo dei migranti salvati nel Mar Mediterraneo (all'evento si sono aggregati circa 50 ospiti del Cara di Mineo richiedenti asilo), l'altra a Pozzallo sempre al porto, con la partecipazione della “Carovana” e la Rete antirazzista ragusana.
Il lungo corteo ha attraversato il centro storico concludendosi alle 21 nella piazzetta antistante il Castello Ursino, sede attuale di Frontex, edificio sottratto ai catanesi. A caratterizzare questo corteo la partecipazione attiva della “Carovana” di circa 300 spagnoli combattenti antirazzisti, in maggioranza donne che si sono distinti con parole d'ordine come “i migranti non sono morti li ha assassinati l'Europa”, “Nessun migrante è illegale”. Questi valorosi antirazzisti sono venuti in pullman con lunghi percorsi e disagi di vario tipo superati con entusiasmo e spirito di lotta per essere vicini alle sofferenze dei migranti portando la loro solidarietà.
Gli antirazzisti catanesi hanno inviato alla “Carovana Abriendo Fronteres” un messaggio di ringraziamento per 270 componenti “provenienti dalla penisola iberica che hanno reso operativo un esempio eccezionale di attiva solidarietà internazionale a sostegno dei profughi-migranti, antirazzismo e antifascismo”.
Arrivati a Catania il 17 luglio, provenienti da Palermo e dalla grande manifestazione di Ventimiglia svoltasi sabato scorso, il 18 hanno manifestato al Cara di Mineo e a Niscemi per il No Muos. Prima di rientrare in Spagna, il 20 luglio hanno presenziato ad una manifestazione a Riace, in Calabria, dove il sindaco, Domenico Lucano “felice di aiutare i migranti a casa nostra” e che ha creato un modello efficace di accoglienza è stato attaccato da Salvini che lo ha definito “uno zero”. Anche altri esponenti di destra e di “sinistra” osteggiano il suo modello, ma lui va avanti disprezzando chi parla di aiutare i migranti “a casa loro”. La “Carovana Abriendo Fronteres” è andata a trovare questo sindaco progressista e antirazzista concludendo il percorso di lotta e solidarietà.
I compagni ddella Cellula “Stalin” della provincia di Catania el PMLI con alcuni amici del Partito hanno partecipato al corteo di Catania con spirito unitario, antirazzista, antifascista, solidali coi migranti, contro le politiche razziste dell'Europa imperialista e del governo Salvini-Di Maio che sono in pieno contrasto con i diritti civili e umani, vedi la “Convenzione di Ginevra” del 1951 sui rifugiati che prevede il diritto al non respingimento.
I nostri compagni portavano la bandiera del PMLI, unica bandiera con la falce e martello (fotografata e ripresa da tanti) e indossavano il corpetto col manifesto “Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio. Un manifestante spagnolo, rimasto colpito dal manifesto coi due ducetti, si è voluto fotografare con il compagno Sesto Schembri. I compagni hanno distribuito i volantini col documento del CC del PMLI contro il governo e quelli “Per chi vuole conoscere la storia e la linea del PMLI. Molti manifestanti spagnoli ci chiedevano i volantini, qualcuno voleva informazioni sul Partito, ma data la difficoltà della lingua, rimandavamo al sito Internet.
La “Carovana Abriendo Fronteres”, costituita tre anni fa in Spagna da associazioni femministe e movimenti ambientalisti, ogni anno organizza una manifestazione di protesta nei luoghi simbolo delle frontiere della “fortezza Europa”, nelle spagnola Ceuta e Melilla, in Grecia, e quest'anno a Ventimiglia.
Per Catania e per il movimento antirazzista e gli antifascisti il 19 luglio è stata una giornata che sarà difficile dimenticare. Vedere questo lungo corteo colorato che sfila nel centro storico barocco della città etnea, è stata una lezione di solidarietà antirazzista e antifascista impartita al sindaco neofascista Pogliese, dopo la sua ordinanza 89 “bivacco–decoro urbano”. I centri storici appartengono alle masse popolari, costruiti con le braccia dei lavoratori catanesi nel Settecento.
A fine corteo uno degli organizzatori, Alfonso Di Stefano, ha ringraziato i partecipanti e con un breve comizio ha incitato a continuare la lotta per l'uscita dell'Italia dalla Nato, la smilitarizzazione della Sicilia coinvolta in guerre imperialiste, chiudere Frontex come strumento repressivo nei confronti dei migranti, e chiesto il sostegno alle Ong, la chiusura del Cara di Mineo e la fine del business sulla pelle dei migranti. Ha attaccato il capitalismo e l'imperialismo e appoggiato i popoli che si ribellano all'oppressione dell'imperialismo.
Successivamente ha preso la parola un'attivista spagnola che ha invitato alla lotta contro Frontex e chiesto sostegno a chi salva in mare vite umane, come fanno le ONG, accoglienza e frontiere aperte.
La manifestazione si è conclusa dando l'appuntamento a Niscemi, dove la lotta contro il Muos continua. Il 3, 4 e 5 agosto il movimento antifascista ha occasione per fare il salto di qualità, uscire dal pacifismo e dal riformismo e capire che è il capitalismo la causa delle guerre imperialiste, della povertà nei paesi africani e in Italia, ci sono le condizioni perché nasca una grande opposizione sociale che unisca tutti gli antifascisti, antirazzisti, gli anticapitalisti e gli antimperialisti. E che sia in grado di buttar giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio.
25 luglio 2018