Il movimento contro il treno ad alta velocità chiede la chiusura del cantiere e il ritiro della polizia dalla Val Susa
La polizia attacca con lacrimogeni il presidio dei NoTav che protestano contro il cantiere della vergogna
25 attivisti identificati e denunciati. Controllate decine di persone a bordo delle auto dirette al presidio provenienti persino da Catania. I fascisti chiedono lo sgombero del centro sociale Askatasuna di Torino
Nella serate di venerdì 20 e sabato 21 luglio la polizia del fascio-leghista Salvini ha duramente attaccato a suon di lacrimogeni il presidio NoTav a Chiomonte, nei pressi del varco 1 del cantiere del treno ad alta velocità Torino-Lione, dove centinaia di manifestanti si erano dati appuntamento per protestare contro il “cantiere della vergogna”, chiedere “lo stop dei lavori” e il ritiro delle “forze dell'ordine” che ormai da oltre sette anni hanno stabilmente occupato e militarizzato tutta la Valsusa.
La tre giorni di lotta era iniziata al mattino di venerdì con un volantinaggio a Susa e continuata nel pomeriggio a Venaus con l’assemblea “Chi resta e chi va? Lotte dei migranti in Italia e alleanze possibili” organizzata da Valsusa Oltreconfine. In serata le centinaia di manifestanti hanno raggiunto il presidio davanti ai cancelli della centrale elettrica di Chiomonte per l’apericena No Tav che da anni si ripropone ogni venerdì in Via dell’Avanà.
Alle 21 è partita la marcia di protesta verso i cantieri. Appena i primi manifestanti si sono avvicinati al varco 1 del cantiere per dare il via alla manifestazione con l'accensione di un grosso falò e il lancio di alcuni razzi, petardi e fuochi d’artificio, gli agenti già schierati in assetto antisommossa hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. Durante gli scontri 25 attivisti sono stati identificati e denunciati. Mentre altre decine di manifestanti a bordo delle auto dirette al presidio provenienti non solo dalle province piemontesi ma anche da Modena, Pisa, Bologna, Rovigo e Catania sono fermate e perquisite.
Per niente intimoriti dalla dura repressione poliziesca gli attivisti sono tornati a manifestare anche nella serata di sabato.
“Il nostro messaggio è molto chiaro - scrivono gli attivisti NoTav in una nota - Vogliamo lo stop dei lavori e la polizia se ne deve andare. Questa è stata una buona giornata di lotta per ribadire, casomai ce ne fosse ancora bisogno, che è tempo di chiudere il cantiere e mandare lontano dalla valle le truppe di occupazione”.
Domenica mattina si è svolta la marcia tra Italia e Francia per protestare contro le politiche razziste, xenofobe e fasciste attuate dal governo nero Salvini-Di Maio nel Mediterraneo. "Gli abitanti della Val di Susa si sono attivati da mesi per permettere alle persone che vogliono lasciare l’Italia di farlo senza rischiare la vita.
Al governo si parla ora di ingiusti accordi della gestione migratoria a livello dell’Unione europea, di cambiare gli accordi di Dublino sulla ripartizione dei richiedenti asilo. Le persone non sono che numeri in questo scontro... Non vogliamo che le montagne che tanto amiamo diventino un cimitero a cielo aperto".
E mentre all'interno del M5S si fa sempre più nutrita la schiera dei traditori del mandato elettorale e dei voltagabbana; di quelli cioè che fino alla vigilia delle elezioni si dichiaravano contrari al Tav e “solidarizzavano” coi manifestanti; i fascisti di Fratelli d'Italia con alla testa il dirigente nazionale Maurizio Marrone e la deputata Augusta Montaruli ne approfittano per chiedere al ministro della polizia Salvini di intervenire contro le “azioni di guerriglia dei NoTav” e di sgomberare tutti i centri sociali torinesi a cominciare dal Csa Askatasuna.
“Caro Ministro Salvini – scrive fra l'altro la Montaruli in una nota - a quando lo sgombero del centro sociale Askatasuna di Torino? In una sola settimana gli autonomi del centro sociale hanno collezionato misure cautelari per gli scontri del 1° marzo e oggi sono i protagonisti degli attacchi No Tav alle forze dell’ordine. Cosa aspetta il Ministro? Rifissi la sua visita a Torino e visto che di certo non sarà la pentastellata Appendino a chiedertelo te lo ricorderemo noi: Torino non può più tollerare che gli stabili pubblici siano il covo logistico da cui partono vere e proprie azioni di guerriglia. Con un’interrogazione parlamentare sollecitiamo Salvini ad occuparsi dello sfogo vero dello stabile. Se è davvero dalla parte delle forze dell’ordine questa è l’unica soluzione”.
A fare da sponda ai fascisti non c'è solo Salvini, ma anche e soprattutto il M5Stelle che dopo aver ottenuto importanti poltrone di governo, invece di chiudere i cantieri come promesso in campagna elettorale, per bocca del ministro dei Trasporti Toninelli, intervistato su Radio1, non solo condanna "fermamente le proteste incivili” dei NoTav ma ha precisato: "Non vogliamo fare nessun tipo di danno economico all'Italia ma vogliamo migliorare un'opera che è nata molto male". Ipocriti e bugiardi!
25 luglio 2018