Confessione del presidente di Confindustria
Boccia: “Crediamo fortemente nella Lega”
Gli industriali “non sono ostili” alla manovra
Se qualcuno era rimasto alle dichiarazioni agostane di Confindustria è bene che si aggiorni. Sono passate poche settimane da quando gli industriali minacciavano, quasi fossero operai, di scendere in piazza contro il governo e in particolar modo contro il “Decreto Dignità”, accusato di aumentare “il costo del lavoro”. “Se si insiste con certe provocazioni saremo costretti a farci sentire” dichiarò Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria.
Sembrano passati secoli se ascoltiamo quanto ha detto recentemente lo stesso Boccia nei confronti del governo guidato dai ducetti Salvini-Di Maio intervenendo all’assemblea dell’associazione di Vicenza, a Breganze: “di questo governo – dice – crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini”.
Ma si è spinto ancora più in là: “abbiamo grandi aspettative nei confronti della Lega – aggiunge ad assemblea terminata, parlando con i giornalisti – C’è un rapporto storico di molti nostri imprenditori con i governatori della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. C’è una storia di complessità, di confronto serrato che abbiamo con la politica locale e che ci aspettiamo che questo possa essere anche un’attenzione a livello nazionale. Non solo alle nostre questioni categoriali, ma all’interesse di tutto il Paese”.
Quanto al Def ha mantenuto toni più cauti, e posto alcuni dubbi, ma non critiche: “forse è opportuno da parte del governo spiegare quanto prima cosa intende fare e quale strada intraprendere, pena il rischio di abbassamenti in Borsa e aumenti dello spread” sottolinea il presidente di Confindustria. “Rispetto alla manovra – prosegue Boccia –non siamo stati ostili, non è un punto o meno che fa la differenza, ma nella manovra devono esserci risorse anche per la crescita”.
Non ci meravigliamo certo di queste affermazioni e del feeling tra l'associazione degli industriali e il partito del fascista e razzista Salvini. Gianni Agnelli ripeteva spesso che “Confindustria è governativa per definizione” e noi aggiungiamo che nel capitalismo chi sta al governo (chiunque esso sia) amministra gli affari della borghesia.
Questo nuovo amore ha fatto subito ingelosire il PD e in particolare ha attirato le ire di Carlo Calenda. “Vergogna, Confindustria è leghista, mai si era schierata così spudoratamente con un partito!” ha scritto sui social l'ex titolare di Palazzo Piacentini, che si è sentito abbandonato, lui che è stato uno dei ministri più amati dagli industriali.
Ma Boccia ha proseguito per la sua strada, fa gli interessi di chi rappresenta e vuole ottenere sgravi e agevolazioni dal nuovo governo. Probabilmente vede con favore in questo esecutivo, e in particolare nella Lega a forte trazione nazionalista, le spinte protezionistiche a favore dell'economia e dell'industria italiana, in una riproposizione del corporativismo fascista o, per restare ai nostri tempi, del modello trumpiano. Modelli cari a Salvini ma anche ai 5 Stelle.
Altro che governo “del cambiamento” e “del popolo”. È proprio il caso di dirlo: è il solito governo dei padroni.
10 ottobre 2018