Al congresso Filctem-Cgil di Pisa
Cammilli anima il dibattito e denuncia il “bilancio fallimentare” della gestione di Camusso
Riconfermato nel direttivo provinciale ed eletto delegato al Congresso del lavoro di Pisa
Mercoledì 10 ottobre nei locali dell'hotel Euro di Cascina (Pisa) si è tenuto il congresso provinciale della categoria del tessile, chimico, elettrico e manifatturiero. Un congresso che sostanzialmente ripropone lo stesso gruppo dirigente di 4 anni fa, a partire dalla riconferma del segretario di categoria Loris Mainardi, con 42 voti a favore, un contrario e un astenuto.
La relazione del segretario che ha aperto il congresso si è soffermata molto sulle questioni internazionali, sui migranti, le guerre e l'Europa. Su quest'ultimo tema c'era poco da condividere perché ha riproposto la trita e ritrita tesi di un Unione Europea diversa mentre l'UE è chiaramente un organizzazione monopolistica e imperialistica che non si può trasformare ma va combattuta e distrutta.
Più condivisibili alcune analisi sulla situazione interna, ma nonostante alcune critiche non è mai arrivata ad un affondo decisivo contro il governo Lega-5 Stelle. Da sottolineare invece le denunce sul dilagare del lavoro nero anche nella provincia di Pisa.
Il dibattito che ne è seguito è stato animato sopratutto dal compagno Andrea Cammilli. Essendo l'unico sostenitore della mozione 2 il suo intervento era atteso dai partecipanti. Il compagno ha puntato il dito sulla fallimentare politica del gruppo dirigente della Cgil che, salvo alcuni casi, ha criticato a parole la Fornero, il Jobs Act, lo smantellamento della sanità pubblica, la politica dei bassi salari senza però adoperarsi concretamente con la mobilitazione per contrastarli.
Criticato anche l'atteggiamento morbido se non connivente tenuto dalla Cgil specialmente verso i governi Prodi, Letta e Gentiloni e per un certo periodo Renzi. Ha rispedito al mittente anche il tentativo di scaricare sui lavoratori la colpa dell'immobilismo sindacale. Pur non vivendo un momento politico e sociale favorevole, i lavoratori hanno dimostrato più volte che quando il sindacato si mobilita con obiettivi chiari (pensioni, articolo 18 ecc.) la risposta che viene dalla base è sempre stata forte.
In conclusione il compagno ha fatto anche un accenno all'antifascismo chiedendo al gruppo dirigente che non si verifichino più ammutinamenti come quello avvenuto con il ritiro della partecipazione ufficiale della Cgil alla manifestazione antifascista di Macerata. Quando è intervenuta Sonia Paoloni, della segreteria nazionale Filctem, proveniente dalla città marchigiana, si è sentita in dovere di ribattere adducendo le scuse della paura degli incidenti, senza convincere nessuno e beccandosi dalla platea alcune precisazioni del nostro compagno.
Cammilli è stato applaudito e durante una pausa dei lavori molti delegati hanno espresso il loro appoggio al suo discorso, anche se avevano votato per la mozione uno. Ma quello delle assemblee di base è un sistema democratico solo quando ci sono presenti entrambi i relatori. Anche stavolta, come nel precedente congresso, “stranamente” la partecipazione, che purtroppo è sempre più bassa, guarda caso si alza quando non ci sono i relatori della mozione di opposizione e i voti vanno generalmente tutti alla maggioranza.
Purtroppo a questo congresso la mozione presentata da “il sindacato è un altra cosa” ha dovuto scontare anche le divisioni interne locali. L'area, che tra l'altro a Pisa era tra le più organizzate della Toscana, si è infognata in diatribe interne che hanno portato alla paralisi organizzativa, con il risultato che i delegati più intraprendenti si sono dovuti arrangiare da soli senza un vero e proprio coordinamento.
La mozione due “riprendiamoci tutto” in Filctem ha ottenuto il 3,65%, 78 voti e praticamente identica a 4 anni fa, in parte ottenuti nelle assemblee dove era relatore il nostro compagno. Con un delegato aggiuntivo ma anche solamente con un minimo di organizzazione e qualche presenza in più alle assemblee, si poteva ottenere molto di più.
Ha chiuso gli interventi Fabio Berni, segretario generale della Filctem Toscana che ha fatto un intervento ermetico, senza sbilanciarsi molto contro il governo e rilanciando la necessità dell'unione, ma senza condizioni, con Cisl e Uil. Infine sono stati eletti i nuovi organismi. Il compagno Andrea Cammilli è stato riconfermato nel direttivo provinciale di categoria e delegato al congresso della Camera del lavoro di Pisa.
17 ottobre 2018