A fianco di Macron contro Trump
Merkel all'europarlamento: “Lavoriamo per un vero esercito europeo”
Il presidente francese: l'Europa deve avere la piena sovranità, non essere vassallo di nessuno

 
Nel resoconto sintetico pubblicato sul sito della Bundeskanzlerin si evidenziava che la cancelliera tedesca nel suo discorso sul futuro dell'Europa del 13 novembre al parlamento europeo a Strasburgo aveva “chiesto tolleranza e solidarietà in Europa. L'Europa deve essere forte, risoluta ed efficace laddove è necessario. Angela Merkel ha anche sostenuto l'idea di un esercito europeo”. La tolleranza e la solidarietà sono richiamate per ingannare i popoli europei da una Ue che alza muri, blinda frontiere e dà la caccia ai migranti; ciò che conta è la solidarietà imperialista tra paesi europei contro i concorrenti e che la Ue sia forte e risoluta a partire anche dalla realizzazione del progetto per la costruzione di un vero esercito europeo al servizio dell'imperialismo europeo, sull'idea lanciata dal presidente francese Emmanuel Macron e prontamente abbracciata a Berlino.
Non a caso la prima area di importanza cruciale per il futuro dell'Europa individuata dalla Merkel è quella della politica estera e di sicurezza, evidenziava la cancelliera a Strasburgo. L'Europa deve far sentire la sua voce sul palcoscenico globale e rafforzare la sua capacità di agire, dichiarava, “rinunciando all'unanimità laddove i trattati lo permettono” in politica estera. Proponeva la creazione di “un consiglio europeo di sicurezza con una composizione a rotazione per prendere le decisioni più importanti rapidamente” per guidare una forza di intervento europea di pronto intervento e un vero e proprio esercito europeo: “dovremmo lavorare sull'idea di creare un vero esercito europeo un giorno”, “non è un esercito contro la Nato, ma un complemento alla Nato. Si può fare senza mettere in dubbio i rapporti transatlantici”, sosteneva per non entrare subito in rotta di collisione con l'altra sponda dell'Atlantico anche su questo tema.
La foto del commosso abbraccio tra Macron e la Merkel l'11 novembre a Parigi durante le celebrazioni del Centenario della firma dell'armistizio della Prima guerra mondiale era anche una risposta diretta alle di poco precedenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump che appena sbarcato nella capitale francese aveva attaccato la proposta avanzata da Macron per la creazione di “un vero esercito europeo”.
“Macron suggerisce che l’Europa debba sapersi proteggere da Stati Uniti, Cina e Russia. È offensivo. Che l’Europa cominci a pagare per la difesa atlantica, sovvenzionata alla grande dagli Stati Uniti!”, sbuffava Trump che in una successiva dichiarazione sottolineava che il pericolo per la Francia “era la Germania nella Prima e la Seconda guerra mondiale. Com’era finita per la Francia? Stavano iniziando ad imparare il tedesco a Parigi, prima che gli Usa arrivassero” e chiudeva l'analisi da bullo imperialista con un perentorio “Paga per la Nato o no!”. Il botta e risposta diretto sull'asse Washington-Parigi finiva con l'intervista di Macron alla televisione francese del 15 novembre dove il presidente francese affermava che “vorrei che si capisse che noi consideriamo gli Stati Uniti un nostro alleato storico e che continuerà ad esserlo. (…) Essere un alleato però non significa essere uno stato vassallo. E per non essere uno stato vassallo, dovremmo essere indipendenti dagli alleati, soprattutto dagli americani. Dobbiamo spendere di più e fare di piû noi stessi per la Francia e per i cittadini europei”.
Il rilancio dell'imperialismo europeo per uscire dall'angolo in cui rischia di finire dopo l'uscita della Gran Bretagna e l'affondo dei colpi economici e militari dei concorrenti Usa, Russia e Cina fin dentro casa, nei paesi dell'Est, era prefigurato dal presidente francese Macron nel discorso all'università parigina della Sorbona del settembre 2017 quando sostenne il rafforzamento della Ue a partire anzitutto da un esercito e una polizia comune, sotto la guida del tandem franco-tedesco. Proposta raccolta con convinzione a Berlino e a più riprese sostenuta dalla Merkel che a Parigi ha una sponda amichevole per sostenere il fuoco sempre più fitto degli attacchi che partono dalla Casa Bianca, dalle accuse di fare affari petroliferi con la Russia invece che con gli Usa alle minacce di guerre commerciali e partire da altre sanzioni nel settore dell'auto.
Pur indebolita dalle sconfitte elettorali, fino a annunciare che non si ricandiderà alla guida della democristiana Cdu al congresso a dicembre né a un altro mandato da cancelliera dopo la legislatura che finisce nel 2021, la Merkel non ha lasciato da solo il compare imperialista Macron a tenere botta a Trump ed è intervenuta in suo aiuto il 13 novembre, in occasione del discorso di fronte al parlamento europeo sul futuro dell'Europa. Per poi accoglierlo a Berlino il 18 novembre e offrirgli la tribuna del parlamento di fronte al quale Macron ribadiva che “l'Europa e al suo interno, la coppia franco-tedesca è investita dell'obbligo di non lasciare che il mondo scivoli nel caos e lo accompagni sulla via della pace. Ecco perché l'Europa deve essere più forte. Questo è il motivo per cui deve avere la piena sovranità perché non può svolgere il suo ruolo se diventa essa stessa il giocattolo delle potenze, se non prende più responsabilità nella sua difesa e sicurezza e si accontenta di giocare ruoli secondari sul palcoscenico mondiale”.

21 novembre 2018