Trenta difende il Muos, il sistema satellitare militare Usa a Niscemi
I 5 Stelle della Sicilia si sentono traditi. I comitati: “Qui finirà come col Tap”
Di tradimento in tradimento, il governo Salvini-Di Maio, specie nella sua componente pentastellata, ha voltato le spalle anche al movimento No Muos. Questo nonostante che l'opposizione al megaprogetto voluto dall'imperialismo Usa fosse stato un cavallo di battaglia del ducetto M5S per conquistare voti in Sicilia, promettendo che sarebbe stato fermato una volta giunti al governo. E stavolta non può nemmeno mettere una pezza fingendo una divergenza di opinioni con la Lega e scaricando tutto su essa, come ha fatto finora per autodifendersi agli occhi della base pentastellata dopo i più odiosi provvedimenti del governo: la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, è infatti del M5S.
È Trenta infatti, tramite il suo ministero, che il 12 ottobre scorso si è ufficialmente opposta al ricorso presentato dai Comitati No Muos davanti al Consiglio di giustizia amministrativa (il Tar siciliano) per annullare le autorizzazioni al mostro tecnologico americano. Così facendo, il M5S in modo totalmente antidemocratico e verticistico si rimangia pure l'opposizione all'imperialismo Usa, di cui pure si fregiava.
Il Muos, Mobile user objective system (sistema di comunicazione per utenti mobili), è un enorme impianto satellitare che si compone di quattro stazioni terrestri e quattro satelliti, e serve ad integrare le forze militari statunitensi in movimento ovunque nel mondo. L'elevato interesse strategico e militare dell'impianto per i governi imperialisti USA e Italiani, nonché la potenza delle onde irradiate, determina pesanti conseguenze per la popolazione, l'economia, l'ambiente naturale. Senza contare i rischi di attacchi militari, anche terroristici, portati dall'impianto, l'inquinamento atmosferico ha già provocato tumori e morti fra la popolazione. Già in funzione, dovrebbe essere allargato entro il 2019 decuplicando le attuali capacità. La Marina militare statunitense proprio negli scorsi mesi ha incrementato le pressioni per accelerare i lavori. Pressioni a cui ora il M5S ha vilmente ceduto.
Ma inginocchiandosi agli imperialisti Usa (così come del resto ha rinunciato alla lotta contro la Ue), il M5S si è tirato la zappa sui piedi e suscitato l'indignazione dei No Muos, a partire dalla sua stessa base. Spronato a più miti consigli dal consigliere regionale Trizzino, è quindi corso ai ripari confermando l'impegno a smantellare l'impianto e rinunciando a far partecipare il governo, tramite l'Avvocatura dello Stato, al giudizio contro il ricorso. Tanto da far strillare entusiasta Trizzino che siamo davanti a un “fatto storico”.
In realtà siamo davanti all'ennesimo inganno, prontamente smascherato dal Comitato No Muos. “Sa tanto di tradimento delle aspettative e del voto dei cittadini”, ha comunicato, facendo notare che “l'assenza dell'avvocatura non equivale a una rinuncia alle difese”. Infatti la posizione ufficiale del governo, che sarà presa in esame per il ricorso, è quella espressa il 12 ottobre a favore del Muos. “Per noi”, affermano gli attivisti, “contano solo i fatti, le chiacchiere del 5 Stelle d questi giorni stanno a zero”.
La lotta antimperialista per tenere gli Usa e la Nato fuori dall'Italia e portare l'Italia fuori dalla Nato può vincere se conta sulla forza delle masse in lotta e se si lega all'opposizione sociale al governo Salvini-Di Maio!
21 novembre 2018