Indetto da Anpi e NUDM
Presidio a Verona contro il raduno antiabortista di neofascisti e clerico-fascisti
La capogruppo PD favorevole alla mozione “pro-vita” approvata dalla maggioranza fascio-leghista in Consiglio comunale. Clamoroso flop del corteo indetto dai vandeani antiabortisti in camicia nera
In risposta al raduno fascista e alla marcia antiabortista organizzata a Verona dai fascisti di Forza Nuova e dal “Comitato No 194” (a cui è iscritto anche il ministro veronese della Famiglia Lorenzo Fontana) in combutta con la giunta comunale di “centro-destra” retta dal sindaco Federico Sboarina e i movimenti clerico-fascisti più oltranzisti; il 24 novembre centinaia di antifascisti e difensori della legge 194, con alla testa l'ANPI e il movimento Non Una Di Meno, sono scesi in piazza nel capoluogo scaligero per protestare contro l'adunata dei vandeani antiabortisti in camicia nera e denunciare pubblicamente il vergognoso appoggio politico, morale e organizzativo offerto da Sboarina ai camerati di Fn del caporione Roberto Fiore.
In piazza Isolo, in coincidenza con la marcia anti-194 a cui hanno preso parte appena qualche decina di clerico-fascisti, centinaia di manifestanti antifascisti schierati in difesa della 194 hanno dato vita a un partecipato presidio e animato la conseguente conferenza stampa in cui fra l'altro hanno denunciato: “Verona è diventato un laboratorio politico e di sperimentazione, in cui l’estrema destra, i cristiani estremisti e la destra istituzionale si saldano. Verona è al centro di un lavoro di tessitura, dove dopo la mozione del consiglio comunale contro la legge 194 il senatore leghista Simone Pillon è arrivato al punto di dire che le donne devono essere costrette a non abortire”.
La mobilitazione antifascista e in difesa della legge 194 ha preso il via il 14 ottobre scorso, all'indomani dell'approvazione di una mozione antiabortista a firma del consigliere comunale leghista Alberto Zelgher che dichiara Verona “città pro-vita”.
La mozione è stata approvata non solo dalla maggioranza fascio-leghista del Consiglio comunale scaligero ma anche col voto favorevole della capogruppo piddina Carla Padovani.
Il provvedimento prevede fra l'altro finanziamenti ad associazioni pro-vita e al progetto regionale "Culla segreta".
Forti dell'appoggio del sindaco Sboarina, eletto proprio grazie ai voti determinanti dei clerico-fascisti, i camerati di Fn e i clerico-fascisti, nei giorni immediatamente successivi all'approvazione della mozione hanno indetto un convegno intitolato “Verona Vandea d’Europa” che in un primo momento si doveva svolgere in un hotel del centro la cui direzione però, in seguito all'azione di protesta organizzata dagli attivisti antifascisti all'interno dell'hotel, il 22 novembre ha disdetto la disponibilità della sala.
Nei giorni scorsi Non Una di Meno aveva inviato anche una lettera aperta a questura, prefettura e al presidente della Repubblica e al Parlamento europeo sottoscritta da centinaia di antifascisti e da oltre 40 associazioni schierate a difesa della legge 194 affinché, si legge su un comunicato pubblicato sulle pagine web dell'associazione NUDM, non venisse autorizzato “un corteo antiabortista, di chiara marca fascista e che porta avanti un disegno di legge che vorrebbe criminalizzare l’aborto e obbligare le donne a partorire anche in caso di stupro e incesto”.
Ma non c'è stato niente da fare; perché il sindaco fascio-leghista, il prefetto, Salvatore Mulas, e la questora, Ivana Petricca, hanno blindato la città e confermato l’iniziativa dei clerico-fascisti anti 194 permettendo tra l'altro a Forza Nuova di annunciare che: “il convegno si terrà regolarmente, nonostante tutto... E si terrà presso la Porta Palio, uno dei luoghi più importanti e simbolici dell’insurrezione antigiacobina veronese. Non poteva esserci miglior luogo per rilanciare attraverso questo convegno il messaggio di lotta e vittoria”.
In realtà Porta Palio è uno spazio di proprietà del comune dato in gestione alla Società di Mutuo Soccorso la cui vicepresidente è l’assessore comunale Francesca Toffali.
Al convegno ha preso parte la peggiore feccia fascista e clerico-fascista d'Europa: Luca Castellini, coordinatore per il Nord Italia di Forza Nuova; Fabio Marino del Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto dell’Università di Padova; Marian Kotleba del Partito Popolare Nostra Slovacchia; Damian Kita del partito polacco Onr; Fabio Tuiach consigliere comunale a Trieste di Forza Nuova e Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova.
“Questa è l’ennesima prova del forte legame tra estrema destra e amministrazione comunale – ha aggiunto Gianni Zardini del Circolo Pink - Il fatto che Forza Nuova sia passata da una sala privata a una sala di proprietà del comune, è una risposta molto chiara: del comune stesso, come se avesse voluto rilanciare l’evento come co-organizzatore”.
Tra l'altro tutto ciò avviene con la piena approvazione del ducetto Salvini e del ministro Fontana: segno evidente che non si tratta solo di una iniziativa locale ma di un vero e proprio progetto che si vuole riproporre su scala nazionale ed europea.
“Le carte sono scoperte – denuncia ancora NUDM - l’estrema destra, con la sponda del governo di Salvini e Fontana, si riorganizza a partire dalla guerra alle donne e all’aborto.
Da Verona è partito lo #StatoDiAgitazionePermanente. Noi saremo ovunque per fermare questa ondata nera. Sempre per affermare la nostra esistenza e i nostri diritti... Voi Vandea, noi marea!”.
Mentre “ANPI Verona esprime forte preoccupazione per gli eventi che richiamano all’odio e all’intolleranza ed evocano un’ideologia che si pensava condannata dalla Storia. Non rimaniamo indifferenti. È indispensabile un impegno quotidiano di tutti i cittadini che si riconoscono nei valori della Costituzione nata dalla Resistenza, in difesa della parità di genere, dei diritti e della dignità”.
28 novembre 2018