Lo svela “L'Espresso”
I neofascisti di CasaPound e Forza Nuova con Assad contro lo Stato islamico
Quattro viaggi di Fiore in Siria, dove ha incontrato anche il ministro degli Esteri
Il settimanale L'Espresso
dell'11 novembre ha pubblicato un'inchiesta che ricostruisce una fitta rete di rapporti che lega organizzazioni neofasciste italiane come CasaPound e Forza Nuova, e tramite loro anche FdI e la Lega, al governo siriano del dittatore Assad, a congregazioni e istituzioni ecclesiastiche cristiane operanti in Siria e ai neofascisti francesi di Marine Le Pen.
L'inchiesta si focalizza sui viaggi in Siria di Giovanni Feola, romano di 39 anni, già candidato per CasaPound alle comunali di Roma nel 2013 nella VII Circoscrizione, che è anche il rappresentante italiano del Fronte europeo di solidarietà per la Siria (Esfs), un movimento nato nel 2013 e presente in 20 paesi che unisce diverse sigle nazionaliste. Feola è considerato l'anello di congiunzione tra i fascisti italiani e Assad, in quanto considerato baluardo della cristianità contro i combattenti dello Stato islamico e argine all'islamizzazione dell'Europa. Nei suoi viaggi in Siria ha stretto rapporti con istituzioni cristiane locali, e in particolare con una suora francescana francese, Yola Girges, che guida l'Unione delle religiose di Damasco, da poco trasferita ad Assisi, e che è legata a sua volta a Solid (Solidarieté Identité), una delle molte onlus dietro cui CasaPound si copre. L'associazione è nata nel 2011 per promuovere la "difesa dell'identità nazionale dei popoli". E' attiva per esempio nel Donbass, in Birmania e in Kosovo, in appoggio ai serbi. In Siria e Libano sostiene i rispettivi governi, promuove viaggi e incontri con le autorità politiche e religiose, organizza raccolte fondi, convegni e così via.
In uno di questi viaggi in Siria, nell'agosto scorso, Feola si è recato ad omaggiare la tomba del generale della guardia repubblicana di Assad, Issam Zahreddine, considerato un massacratore e un torturatore, nonché sospettato di aver ordinato attacchi chimici e l'uccisione di una reporter americana a Homs. Nel 2018 Solid ha portato diversi attivisti e simpatizzanti di CasaPound in Siria. I viaggi erano organizzati dall'agenzia fiorentina Senza Confini travel agency, di proprietà di Antonella Gialli, candidata non eletta di CasaPound per il Senato alle ultime politiche. A guidare i tour era Saverio di Giulio, leader di CasaPound a Firenze e candidato alla Camera in Toscana, non eletto. Ad accompagnare i gruppi è il Comitato Italia-Siria, composto da attivisti di Assad di stanza a Roma. A guidare il comitato sono Jamal Abu Abbas, un medico siriano che vive nella capitale da 40 anni, e Ouday Ramadan, che è stato - sorpresa - consigliere comunale di Rifondazione comunista a Cascina. Entrambi hanno partecipato alla prima manifestazione pro Assad, nel 2013 a Roma, organizzata dal gruppo neofascista Comunità militante, a cui hanno partecipato anche elementi della cosiddetta sinistra radicale.
C'è poi un'altra organizzazione che nel 2016 ha partecipato ai tour in Siria di Solid, ed è il gruppo neofascista Lealtà Azione, che si nasconde dietro il progetto di una onlus per la difesa delle comunità cristiane perseguitate. Responsabile del progetto, denominato "Una voce nel silenzio", è Stefano Pavesi, candidato della Lega alle comunali di Milano in quello stesso anno. In Siria i neofascisti si muovono liberamente sotto la guida di un giornalista che collabora col Primato nazionale
, giornale di CasaPound, e che si presenta come responsabile di un ufficio di rappresentanza di CasaPound a Damasco.
Anche suor Yola Girges aiuta attivamente questi viaggi, ospitando gli attivisti fascisti nel suo convento e procurando loro i visti, grazie anche alle sue vantate relazioni con gli alti uffici del governo e con un ex ambasciatore siriano in Italia. Attraverso Solid i fascisti hanno stretto rapporti anche con altri ecclesiastici, come il greco melchita ex patriarca di Antiochia, Gregorio III Lahman, con il vescovo melchita patriarca di Gerusalemme, scomparso nel 2017, Hilarion Capucci, e con il suo successore Mtanios Haddad, che ha partecipato anche alla festa Atreju di FdI e alla presentazione lo scorso aprile a Roma dell'associazione Sos Chrétiens d'Orient.
Questa associazione "umanitaria" ultracattolica, il cui responsabile italiano è Sebastiano Caputo, amico di Assad e di suor Yola e relatore in convegni di alto livello, ad uno dei quali ha partecipato anche il neopresidente della Rai, Marcello Foa, è anche lo snodo che collega i "fascisti del terzo millennio" ai loro camerati francesi. Nata a Parigi nel 2013 per opera di attivisti fascisti e ultracattolici di Manif pour tous, l'associazione ha una rete di 1200 volontari operanti in cinque paesi. Un altro personaggio dell'estrema destra francese che fa da cerniera con i fascisti italiani è Frédéric Chatillon, curatore delle ultime campagne elettorali di Marine Le Pen. Qualche anno fa, in un'inchiesta giornalistica, emerse che la sua società Riwal prendeva 150 mila euro l'anno dall'ambasciata siriana. Anche lui, che nel frattempo ha aperto una sede della Riwal a Roma, si reca spesso in Siria in visita ad Assad.
Infine, a completare il quadro degli amici italiani del dittatore siriano, non poteva mancare il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, che si sta dando da fare per promuovere nientemeno che il gemellaggio tra Milano ed Aleppo. Il progetto è stato elaborato da Roberta Perrone, eletta con la Lega in Consiglio comunale e poi passata al partito di Fiore. Il provocatore neofascista ha già fatto quattro viaggi in Siria, di cui l'ultimo lo scorso giugno, alla guida di una delegazione europea di Alliance for peace and freedom, un coordinamento di partiti neofascisti europei di cui è presidente.
A Damasco la delegazione guidata da Fiore, che comprendeva delegati di Croazia, Slovacchia e Germania, ha incontrato i ministri del Turismo, dei Trasporti e degli Esteri, nonché il gran muftì della capitale siriana, le gerarchie melchite e le suore francescane di suor Yola, che con Fiore è in stretto contatto sui social. E al ritorno la delegazione ha fatto sosta a Beirut, dove è stata ricevuta dal presidente libanese Aoun e dal ministro della Difesa.
Ce n'è insomma più che abbastanza per far riflettere quei militanti, caduti nell'inganno di certi partiti e gruppi trotzkisti e falsi comunisti, che spacciano Assad per un combattente antimperialista, in nome della sua etichetta "socialista", e appoggiano il suo esercito e l'intervento delle truppe del nuovo zar Putin in Siria contro il "terrorismo islamico" dell'Isis. E che per questo, di fatto, finiscono per remare nella stessa barca con i fascisti di CasaPound e di Forza Nuova.
5 dicembre 2018