"Schiavi mai"
5 mila in piazza a Roma contro il decreto Salvini
Combattivo corteo di braccianti, lavoratori della logistica, lavoratori migranti. Fotomontaggio di Marx con il gilet giallo. Provocatoria perquisizione dei pullman provenienti da fuori Roma da parte della polizia. Il PMLI tiene alta la bandiera alla testa del corteo
Dal corrispondente della Cellula “Rivoluzione d'Ottobre” di Roma
Sabato 15 dicembre si è tenuta a Roma la manifestazione per i diritti dei migranti, contro il razzismo, contro il caporalato, contro il decreto Salvini, per il permesso di soggiorno e la regolarizzazione dei migranti.
Il corteo, molto combattivo, coloratissimo e multietnico, partito da piazza della Repubblica, ha tagliato le strade del centro della città per raggiungere piazza Venezia. La polizia di Salvini, denuncia l'USB, ha provocatoriamente ispezionato tutti i pullman provenienti da fuori Roma.
Tanti, naturalmente, i migranti in piazza, soprattutto di provenienza africana, al grido e al ritmo di “Get up, stand up! Stand up for your rights!” (Alzati! Difendi i tuoi diritti!, famoso brano di Bob Marley), che rappresentava sia la parola d'ordine, sia il nome della manifestazione che il canto (e anche il ballo).
Il PMLI era presente con le sue bandiere, per portare il proprio sostegno alle rivendicazioni sociali, politiche e sindacali dei manifestanti provenienti specialmente dal Mezzogiorno.
Da segnalare un gruppo di studenti di OSA, il movimento abruzzese No Ombrina, per un totale di circa 5 mila persone.
Tra i promotori della manifestazione Get up, Stand up!, CISPM, Non una di meno, Arci centri sociali. USB e Potere al Popolo hanno emulato l'estetica simbolica del gilet giallo, indossato nei loro spezzoni, volendo con ciò da una parte solidarizzare con le lotte, vincenti e ancora all'ordine del giorno in Francia, dall'altra perché molti dei migranti in corteo erano lavoratori della logistica, mentre altri dell'agricoltura. Tra i tanti cartelli spiccano i fotomontaggi con il ritratto di Marx con indosso il gilet giallo.
La manifestazione è stata molto positiva, meno partecipata rispetto a quella del 10 novembre scorso ma comunque unita e cosciente sulle rivendicazioni. Molto importante il punto di vista sindacale, in quanto i migranti che ne hanno preso parte sono lavoratori sfruttati e sottopagati, il punto di vista di lotta sociale unitaria in quegli slogan che portano le rivendicazioni su un piano più generale della difesa dei diritti di tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione, che hanno il diritto ad un lavoro indiscriminatamente ben retribuito e stabile. Allora anche la questione del razzismo acquisisce un valore molto più ampio, laddove con il decreto sicurezza Salvini peggiorando ulteriormente i diritti dei migranti, degradandoli sempre più a persone ricattabili da parte dello Stato italiano, reclusi, deportati e rimpatriati, esacerbando al contempo la propaganda populista e di odio razziale. Allo stesso tempo, per effetto del decreto, si vedrà aumentare il controllo delle mafie sull'economia sommersa fondata sullo sfruttamento di manodopera irregolare straniera, con lavoratori costretti ad accettare condizioni di lavoro di schiavitù, sempre peggiori, pur di tentare di sfuggire alla stretta dello Stato e tentare di costruirsi un futuro migliore in Italia.
Tutti uniti i manifestanti nel rivendicare: regolarizzazione con rilascio di un permesso di soggiorno per tutti/tutte; rottura del legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno; accesso al reddito e alla casa a prescindere dalla provenienza geografica; cancellazione dell’articolo 5 della legge Lupi; no alla criminalizzazione della solidarietà e di chi la pratica; accoglienza dignitosa, stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici e reinternalizzazione dei servizi; no agli accordi di deportazione; spese per i servizi sociali fuori dal patto di stabilità; diritto al reddito minimo per tutte e tutti.
Il PMLI ha sfilato subito dopo la testa del corteo, dietro lo striscione “Get up, stand up!”, rilanciando le diverse parole d'ordine dei migranti sul tema del lavoro contro la schiavitù nei campi, il lavoro sottopagato nella logistica, sul tema politico contro il governo Salvini-Di Maio, con scritte e slogan senza mezzi termini.
19 dicembre 2018