Contro “tutte le opere inutili e imposte”
Mille NoTap in piazza a Melendugno
In risposta alla decisione del Tar del Lazio che ha dichiarato improcedibile l’istanza cautelare presentata dal Consorzio Tap in merito all’ordinanza con la quale il sindaco di Melendugno, il 24 luglio e poi ancora il 29 ottobre, aveva vietato ogni attività lavorativa nel cantiere del gasdotto a San Basilio, il 9 dicembre oltre mille NoTap sono scesi di nuovo in piazza contro tutte “le grandi opere inutili e imposte” e per rilanciare la protesta contro l’approdo sulla costa salentina del gasdotto.
Un combattivo e partecipato corteo è sfilato per le vie del centro salentino. Alcuni manifestanti hanno raggiunto l’Office point della multinazionale e lasciato lì davanti zerbini con la scritta “No Tap”. Una risposta alla denuncia del marzo scorso contro 11 attivisti accusati di furto aggravato per essersi impossessati di uno zerbino prelevato dall’office point di Tap, tappetino poi ritrovato in un bidone della spazzatura.
“Questa è una manifestazione che non si occupa di un problema locale, è una manifestazione nazionale e internazionale. Fa parte di una rete che si oppone a tutte le grandi opere inutili e imposte, ma soprattutto chiede che ci sia un futuro politico, non inteso come partitico ma politico in senso che la politica, quella che conta, deve prendere atto che bisogna cambiare passo, che non possiamo vivere senza un futuro perché a questo ci stanno portando”, ha dichiarato il portavoce del Comitato No Tap.
I giudici del Tar hanno motivato la loro decisione spiegando che l’ordinanza del sindaco è scaduta ed essendo perciò “decorsi trenta giorni dalla data di emissione” i lavori nel cantiere a San Basilio di San Foca di Melendugno, rimasti fermi dal 24 luglio scorso, possono a breve ripartire.
Nei prossimi giorni dunque potrebbero ripartire le attività propedeutiche allo scavo del microtunnel, che finirà in mare a 800 metri dalla costa e in cui sarà inserito il tubo di acciaio che porterà il metano dall’Azerbaigian.
19 dicembre 2018