Il governo Salvini-Di Maio non proroga il blocco delle aliquote
Stangata sulle tasse locali nel 2019
Previste almeno +130 euro a famiglia
Il cosiddetto “governo dei cittadini” dei ducetti Salvini e Di Maio si appresta a consegnare alle masse popolari italiane un “bellissimo regalo di Natale” del valore di oltre due miliardi di euro.
Dal 1 gennaio 2019 infatti torneranno a salire le tasse locali: Imu e addizionali comunali e regionali che comporteranno, secondo le migliori previsioni, un salasso di circa 130 euro in più a famiglia.
L'ennesimo inganno ai danni delle masse popolari Salvini e Di Maio lo hanno inserito tra le pieghe della legge di bilancio 2019 che non prevede più il blocco delle aliquote e quindi dà mano libera ai neopodestà comunali e ai governatori regionali di emanare una raffica di aumenti per far fronte al dissesto economico e finanziario in cui versano la stragrande maggioranze degli enti locali.
Secondo una “analisi sui possibili rincari della fiscalità locale” a cura del Servizio Politiche Territoriali della UIL “sono 6.731 i Comuni che applicano l’addizionale comunale, mentre 1.285 Comuni non hanno deliberato la maggiorazione dell’IRPEF.
Da una elaborazione dei dati con lo sblocco delle aliquote, la pressione fiscale potrebbe aumentare in 6.545 Comuni, tra cui 71 città capoluogo. Infatti nell’analizzare i dati sono 2.250 i Comuni che applicano l’aliquota massima dello 0,8% (Roma lo 0,9%), ma di questi, però, 779 applicano anche le esenzioni per fascia reddituale, che potrebbero anche rimodulare facendo così aumentare la pressione fiscale.
L’addizionale il prossimo anno potrebbe aumentare di 36 euro medi, portando l’esborso medio da 224 euro a 260 euro.
Molto peggio sul fronte Regioni dove i margini di aumento sono molto più ampi, dal momento che, le aliquote massime per i redditi al di sopra dei 15 mila euro, sono fissate al 3,33%.
Considerando che l’aliquota massima è applicata solo in due Regioni (Piemonte e Lazio) e solo per i redditi oltre i 75 mila euro è forte il rischio di aumenti dell’IRPEF Regionale, soprattutto in quelle Regioni alle prese con il deficit sanitario.
Qui in questo caso l’aumento della pressioni fiscale potrebbe essere di 60 euro medi l’anno, portando l’esborso medio da 726 euro a 786 euro medi.
Anche le aliquote dell’Imu sono manovrabili, e si potrebbe stimare un aumento medio di 34 euro, portando così il getitto medio da 814 euro a 848 euro”.
Insomma, concludono gli esperti del Servizio Politiche Territoriali della UIL “si potrebbe profilare una 'stangatina' da 130 euro medi l’anno pro capite”.
Altro che: “questa manovra farà pagare meno tasse agli italiani" come cianciano da mesi i due ducetti Salvini e Di Maio.
9 gennaio 2019