Direttivo e Assemblea Generale della Filctem-Cgil di Pisa
Critiche contro la Manovra e il decreto “sicurezza”
Applaudito intervento di Cammilli che ha attaccato gli ultimi provvedimenti del governo e proposto un sindacato unico basato sulla democrazia diretta
Redazione di Fucecchio
Sabato 11 gennaio nei locali della Camera del Lavoro di Pisa si è svolto il primo direttivo provinciale della Filctem del 2019. Contemporaneamente si è riunita anche l'Assemblea generale, un organismo più largo recentemente istituito dalla Cgil che si riunisce soprattutto quando si devono eleggere organi dirigenti.
Tra i vari punti all'ordine del giorno vi era infatti l'elezione della segreteria pisana della categoria che raggruppa i lavoratori del chimico-farmaceutico, del tessile abbigliamento, elettrici e manifattura. Nessuna sorpresa. Benché i 5 eletti rappresentino bene i tanti settori che compongono la categoria, politicamente sono tutti allineati al segretario provinciale.
Dopo aver espletato le funzioni organizzative si è aperto il dibattito introdotto dalla relazione del segretario Loris Mainardi che ha spaziato dalla manovra economica del governo al decreto “sicurezza”, all'imminente congresso nazionale della Cgil. Questi sono poi stati i temi principali toccati dagli interventi successivi.
Tra i primi a parlare il compagno Andrea Cammilli, che ha salutato i nuovi delegati invitandoli fin da subito a intervenire e a dare il loro contributo alla discussione.
Nel suo applaudito intervento ha criticato a fondo la legge di Bilancio del governo Salvini-Di Maio, sia per il metodo autoritario con cui è stata approvata in parlamento, sia per il merito dei provvedimenti a partire dal Reddito di cittadinanza (RdC), che si limita a un ampliamento del Reddito d'inclusione (REI), sia gli aggiustamenti della Fornero, parziali e provvisori.
Sui caratteri fascisti e razzisti del decreto “sicurezza” si sono espressi molti delegati, Cammilli ha inoltre sottolineato come Di Maio e Salvini strumentalmente appoggino i “gilet gialli” francesi che usano regolarmente blocchi stradali e azioni forti, mentre in Italia si sono adoperati per inasprire le pene a chi usa questi metodi di lotta.
Sul congresso, che vede la Filctem più protesa verso Colla mentre la base, compresi i delegati di Pisa, verso Landini, Cammilli ha detto di non vedere nell'ex segretario della Fiom “il salvatore della patria” perché oramai da tempo ha abbandonato le posizioni conflittuali che aveva quando era a capo dei metalmeccanici. Entrambi ripropongono la concertazione.
Il compagno ha colto l'occasione, proprio partendo dalle parole di Landini sull'unità strutturale con Cisl e Uil, dalla necessità di un altro tipo di grande sindacato unico: dal basso, partecipativo, fondato sulla democrazia diretta, quella vera delle assemblee non del web, indipendente dai partiti e dal potere economico, svincolato dalle “compatibilità” capitalistiche.
16 gennaio 2019