Belgrado: “Pronti a mobilitare le forze armate serbe”
Il Kosovo costituisce il suo esercito
Contro Nato e Ue, a favore Usa, Gran Bretagna e Germania. Mosca: Sciogliere la formazione armata albanese kosovara
Il parlamento dell'autoproclamata Repubblica del Kosovo approvava il 14 dicembre tre disegni di legge sul “ministero della Difesa”, sulle “forze di sicurezza del Kosovo”, e sul “servizio delle forze di sicurezza del Kosovo” che trasformano le forze di sicurezza del Kosovo in un esercito a tutti gli effetti. Col voto a favore di 105 deputati e il boicottaggio dei rappresentanti della minoranza serba che avevano abbandonato l'aula, il governo di Pristina ha le proprie forze armate formate da 5.000 effettivi e 3.000 riservisti.
L'operazione realizzata col sostegno di Usa, Gran Bretagna e Germania è stata disapprovata da Nato e Ue. La Russia chiedeva lo scioglimento dell'esercito del Kosovo, la Serbia minacciava di mobilitare le forze armate “di fronte a questa occupazione militare” e chiedeva la convocazione del Consiglio di sicurezza Onu.
L'Onu rispondeva col segretario generale Antonio Guterres che sottolineava come solo “la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza fornisce l'unica base giuridica della presenza internazionale per la sicurezza”, affidata alla Kosovo Force (KFOR), e “qualsiasi limitazione all'operato della KFOR per garantire la sicurezza sarebbe incompatibile con questa risoluzione”. Guterres invitava al dialogo tra il Kosovo e la Serbia, con la mediazione Ue, sull'argomento.
Una mediazione difficile dato che il passo deciso dalle istituzioni albanesi di Pristina riapre una vecchia questione nel cuore dell'Europa non risolta dalla guerra voluta dagli Usa e dalla Nato nei Balcani contro l'idea egemonica della Grande Serbia di Belgrado. Secondo il premier della Repubblica Autoproclamata del Kosovo, Ramush Haradinaj, la decisione del parlamento del Kosovo è un passo importante sulla via dell'adesione alla Nato che fa salire il sangue agli occhi al Cremlino.
Da ricordare che la metà dei quasi 200 paesi membri dell'Onu non ha riconosciuto la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo dalla Serbia del 17 febbraio 2008, fra questi Cina, Israele e Iran, nella Ue Spagna, Grecia, Romania, Slovacchia e Cipro nord.
16 gennaio 2019