Il Ministro del Lavoro costretto a disertare un convegno sulla “legalità”
Gli studenti sbarrano l'università al ducetto Di Maio
Redazione di Napoli
Lunedì 18 febbraio il ducetto Luigi Di Maio era atteso all’Università “Federico II” per partecipare ad un convegno sulla “legalità” organizzato da una associazione anti racket. Ad attenderlo le solite autorità accademiche e i baroni universitari che sono stati contestati duramente da centinaia di studenti e studentesse universitari che hanno occupato l’androne e diversi piani dell’Università centrale.
Fuori le mura universitarie, un presidio di altri studenti universitari appoggiati dai sindacalisti dell’USB e dai giovani dei centri sociali che contestavano le politiche antimeridionali di Di Maio e Salvini che gridavano slogan contro i due ducetti in carica. “È surreale che Di Maio venga a parlare di legalità e antiracket a Napoli – ha affermato un manifestante – dopo che si è alleato con un partito, la Lega, che ha rubato 49 milioni di euro ai cittadini!”. Un militante del Centro sociale “Je so pazzo” ha sottolineato come risulta “colpevole il silenzio sulla questione migranti e sulle navi Diciotti e Seawatch”.
Il presidio e l’occupazione dell’Università, fin dalle prime ore della mattinata, hanno portato alla diserzione da parte del ministro del Lavoro che invece di confrontarsi con i partecipanti sulla formazione universitaria ha ritenuto di voltare le spalle ed evitare il confronto. Ci auguriamo che nel risveglio della lotta studentesca universitaria contro la tracotanza e prepotenza del governo dei due ducetti Salvini-Di Maio ci siano le premesse per spazzare via questo esecutivo nero ben evidenziato da uno studente come “il governo più reazionario del dopoguerra”.
20 febbraio 2019