Contro la violenza sulle donne e di genere
Sciopero globale e manifestazioni in Italia e nel mondo per l'8 marzo
Oceaniche manifestazioni a Buenos Aires, Madrid e Barcellona. Il governo fascista di Istanbul reprime con la violenza le donne in piazza. A Kiev donne e LGBTQIA+ cacciano i nazifascisti che volevano impedire la manifestazione. In Italia combattivi e partecipati cortei in 40 città. Grandi protagoniste le giovanissime e le studentesse. Salgono il disprezzo e la rabbia contro il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio e la sua politica antifemminile. Le donne all'unisono dal Nord al Sud dicono NO al decreto sulla sicurezza di Salvini e al ddl Pillon e alla famiglia patriarcale
Il PMLI PRESENTE A FIRENZE, MILANO, CATANIA E EMPOLI DIFFONDE A CENTINAIA IL VOLANTINO CON L'EDITORIALE DI MARTENGHI PER L'8 MARZO
Un 8 Marzo di lotta, milioni di donne hanno aderito allo sciopero globale contro la violenza sulle donne e di genere! Proclamato dal movimento argentino Ni una Menos nel 2015 in concomitanza con la Giornata internazionale delle donne, lo sciopero globale delle donne è diventato da tre anni un importante appuntamento politico per i movimenti femminili di gran parte del mondo.
Le notizie, poche e frammentate, per lo più provengono dai social, poiché mai come quest'anno il black out messo in atto dai mass media asserviti completamente al regime neofascista e all'attuale governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio nei confronti di questa importante giornata di lotta è stato così ferreo. Evidentemente sono preoccupati e intimoriti dalle oceaniche manifestazioni di donne che come un fiume in piena hanno attraversato il globo da Buenos Aires a Manila.
In Spagna oltre il 70% (6 milioni) di lavoratori principalmente donne hanno incrociato le braccia aderendo allo sciopero convocato per la prima volta in occasione dell'8 Marzo. In centinaia di migliaia si sono riversate in piazza dando vita a grandi manifestazioni in oltre 120 città spagnole, 350.000 a Madrid oltre 200.000 a Barcellona, insieme alle donne molti lavoratori uniti contro la violenza sulle donne, contro la schiavitù domestica, per il lavoro a tutti a pari salario.
A Istanbul, in Turchia, la manifestazione delle donne è stata selvaggiamente repressa dalla polizia del dittatore fascista Erdogan. La polizia ha usato gas lacrimogeni e spray urticante sulle manifestanti, radunate a migliaia in piazza Taksim col pretesto che la manifestazione non era del tutto autorizzata.
A Kiev in Ucraina migliaia di attivisti dei movimenti femministi e LGBTQIA+ e collettivi studenteschi hanno fermamente respinto il tentativo di gruppi nazifascisti di impedire lo svolgimento della nutrita e colorata manifestazione antifascista e contro il patriarcato e a favore dei diritti alle persone omosessuali.
In Italia come nel resto del mondo l'astensione dal lavoro è stata altissima soprattutto nel settore dei trasporti e nel pubblico dove USB, CUB Trasporti, SGB, SI.Cobas e Cobas-LP avevano indetto lo sciopero generale dietro l'invito di Non una di meno (NUDM).
Le combattive, colorate e rumorose manifestazioni che si sono svolte per l'8 Marzo in oltre 40 città del nostro Paese, dal Nord al Sud, hanno visto tante donne, la maggior parte giovanissime e studentesse insieme ai loro coetanei, ribadire con fermezza il loro No alla violenza di genere, No alle disuguaglianze di sesso ma soprattutto hanno manifestato la loro crescente ostilità verso il governo Salvini-Di Maio e la sua politica antifemminile e fascista, ribadendo la volontà di affossare il nero decreto sulla sicurezza e il ddl Pillon che rilancia la famiglia patriarcale. Per la prima volta, infatti, sono riecheggiati slogan esplicitamente contro il governo tipo: “governo Di Maio-Salvini, governo di assassini!”
50 mila a Roma, 20 mila a Milano, 15 mila a Bologna, 5 mila a Torino, Genova, Firenze, Napoli, Palermo e Catania sono solo alcuni dati. Per le manifestazioni svoltesi a Milano, Firenze, Catania e Empoli rimandiamo alle cronache più dettagliate delle redazioni locali.
A Torino
la polizia in combutta con la sindaca Appendino ha cercato di bloccare il corteo di NUDM: “Dopo pochi metri dalla partenza della manifestazione – scrive Non una di meno Torino su FB - la polizia ci ha bloccati senza ragione su via Garibaldi impedendoci di proseguire”. Già qualche giorno prima la sindaca aveva chiuso il centro con un cordone di polizia proprio per “difendersi” dal passaggio del corteo dell'8 Marzo probabilmente la cinquestelle aveva paura che si verificassero contestazioni dopo lo sgombero militare dell'Asilo eseguito sotto la sua egida. Il corteo delle donne si è trovato davanti gli agenti in assetto antisommosa, ma è riuscito comunque a sfondare il blocco.
In tantissime hanno riempito le calli e i ponti di Venezia
contestando in piazza il decreto sicurezza razzista e il ddl Pillon. In un post di NUDM Venezia si legge “Siamo oggi nelle strade e saremo in piazza anche domani, contro chi sfilerà a Padova chiedendo l'abolizione dell'IVG... Siamo con le lotte ambientali e contro le grandi opere inutili e dannose, perché il modello di sviluppo capitalista ci vede come corpi e territori a sua disposizione”.
Bologna
ha visto due cortei quello delle studentesse che sono partite dalla zona universitaria per poi ricongiungersi al corteo cittadino NUDM.
A Palermo
numerosi cori intonati a squarciagola dalle donne lungo il percorso per le vie del centro tra cui: “A casa, a lavoro oggi non ci stiamo. Scioperiamo! Scioperiamo!”; “Lega Salvini e lascialo legato”; “La 194 non si tocca” questi i vari cartelli imbracciati dalle donne.
A conclusione in tutte le piazze NUDM ha lanciato le date dei prossimi appuntamenti dello “Stato di agitazione permanente” e cioè il 21 marzo per la Giornata nazionale degli spazi femministi in piazza Campidoglio aperta a tutte le Case delle donne, i collettivi, i centri anti violenza, i consultori e le consultorie e l'altro il 30 marzo per la manifestazione nazionale a Verona in concomitanza e contro il Congresso mondiale della famiglia presieduto dal ministro dell'istruzione Bussetti e avallato dall'oscurantista omofobo e fascista ministro leghista Fontana.
Le masse femminili italiane in questo 8 Marzo hanno dato un bel segnale di lotta e di combattività, il nostro auspicio è che per il prossimo anno anche la Cgil e la Fiom si decidano a unirsi agli altri sindacati non confederali e che proclamino lo sciopero generale in tutti i settori, pubblici e privati, offrendo copertura sindacale e favorendo l'adesione alle lavoratrici e ai lavoratori di questi sindacati.
Le militanti e i militanti insieme ai simpatizzanti e amici del PMLI hanno partecipato con entusiasmo alle manifestazioni e ai presidi svoltisi nelle città dove siamo presenti come Milano, Firenze, Catania e Empoli. Il divieto di esibire bandiere e cartelli con simboli di partito imposto dalle organizzatrici di NUDM, che il PMLI non condivide ma che in questa occasione tatticamente ha accettato, non ha impedito la diffusione - fra l'altro svolta dalle compagne e dai compagni con in dosso i corpetti rossi con ben in evidenza la locandina dell'8 Marzo, i fazzoletti rossi e le spille del Partito - di centinaia di copie del volantino riportante l'importante editoriale della compagna Monica Martenghi, Responsabile della Commissione donne del CC del PMLI. Il titolo dell'editoriale “Seguiamo la via di classe e rivoluzionaria dell'emancipazione delle donne” ha attirato la curiosità di numerose e numerosi manifestanti specie giovanissime che lo leggevano attentamente specie mentre attendevano l'inizio del corteo e, in alcuni casi, si intrattenevano con i nostri militanti per approfondire l'argomento.
Seguendo le indicazioni della compagna Martenghi, il PMLI in questo 8 Marzo ha seminato “affinché le proletarie, le lavoratrici più coscienti, informate e avanzate, le giovani rivoluzionarie riscoprano e seguano la via di classe e rivoluzionaria dell’emancipazione delle donne, e sposino la causa del socialismo e del PMLI”.
13 marzo 2019