Grande mobilitazione antifascista
NO alla marcia dei fascisti a Prato
Raccolte in pochi giorni quasi 15 mila firme on line. La CGIL Firenze: “al bando i fascisti e chiusura delle loro sedi”
Il 23 marzo Contromanifestazione nazionale in Piazza Delle Carceri
Si intensifica la grande mobilitazione popolare e antifascista contro la provocatoria e oltraggiosa manifestazione nazionale di chiaro stampo fascista, razzista e xenofobo indetta da Forza Nuova a Prato il prossimo 23 marzo per commemorare il centesimo anniversario della fondazione dei “Fasci italiani di combattimento”: il movimento politico fondato a Milano il 23 marzo 1919 da Benito Mussolini, erede diretto del Fascio d'azione rivoluzionaria del 1914, preludio alla fondazione del Partito Nazionale Fascista avvenuta a Roma il 10 novembre 1921.
Agli importanti appelli lanciati dalla CGIL di Firenze che fra l'altro ha chiesto “la messa al bando delle organizzazioni fasciste e la chiusura delle loro sedi” e dalla Camera del Lavoro di Prato (quest'ultimo sottoscritto anche dal PMLI tramite la Cellula “Stalin” di Prato) per chiedere “alle autorità a ciò preposte di non autorizzare la preannunciata adunata di Forza Nuova”, ha fatto seguito una grande mobilitazione popolare e antifascista con alla testa varie associazioni, movimenti e partititi politici che hanno fatto sentire la loro voce con una petizione on line indirizzata a Questore e Prefetto di Prato, che in pochi giorni ha raccolto quasi 15 mila firme, per chiedere: “la revoca dei permessi concessi alla manifestazione nazionale promossa da Forza Nuova a Prato il 23 marzo in Piazza del Mercato Nuovo, indetta per celebrare il centenario dalla nascita del fascismo” e lanciare una grande manifestazione nazionale che si terrà in Piazza Delle Carceri sotto forma di presidio permanente il 23 marzo a partire dalle ore 14,30 in concomitanza con l'adunata annunciata da Forza Nuova.
I promotori della contromanifestazione antifascista, alla quale hanno già annunciato la loro partecipazione anche l'Anpi nazionale e tutte le organizzazioni territoriali della CGIL Toscana, fanno sapere che la mobilitazione è confermata anche nel caso in cui la prefetta Rosalba Scialla e il questore Alessio Cesareo dovessero revocare il permesso a Forza Nuova. Eventualità che purtroppo appare sempre più improbabile dal momento che la prima riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza, tenutasi l'11 marzo, è stata prima aggiornata al 18 marzo e poi annullata per “impegni istituzionali da parte di prefetto e questore”.
Intanto, al fianco del sindaco Pd di Prato Matteo Biffoni e dei sindaci di tutta la provincia, i quali nei giorni scorsi hanno scritto alle autorità di governo e istituzionali e appoggiato l'interrogazione parlamentare urgente presentata dal parlamentare pratese Antonello Giacomelli (Pd) per “far cessare questa vergogna”, si mobilita anche il mondo cattolico che tramite i quattro uffici della Curia di Prato, Caritas, ufficio per l’Educazione e la Scuola, Migrantes e Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, ha scritto una dura “lettera aperta” ai militanti di Forza Nuova per ribadire: “Non si festeggia un anniversario portando divisioni in una comunità pacifica. Non si festeggia un anniversario senza il gradimento di chi ti deve accogliere – si legge nel documento - Prato non potrà essere la tua patria e noi non potremo permettere che tu venga a dissipare e distruggere un patrimonio culturale costruito con tanta fatica, dolore, duro lavoro, cooperazione sociale, solidarietà, altruismo, parole a te sconosciute ma che sono a fondamento del vivere civile e di quella Costituzione che tu disprezzi e che per fortuna c’è per non permetterti di essere qui oggi a Prato”.
I promotori della contromanifestazione antifascista, fra cui la Cellula “G.Stalin” di Prato del PMLI si riuniranno il 19 marzo a partire dalle ore 21 per mettere a punto i dettagli della mobilitazione.
La Cellula pratese ha emesso due comunicati stampa sulla vicenda, il secondo in data 19 marzo denuncia la “vile provocazione dei fascisti alla sede Anpi di Prato” (pubblicato a parte).
20 marzo 2019