“Marielle Franco uccisa per le sue idee”
Arrestati due ex della polizia militare sospettati di essere stati i killer
Mancano i mandanti
Il 14 marzo dello scorso anno veniva assassinata l'attivista per i diritti civili, lesbica e membro del Partito Socialista e della Libertà (Psol) Marielle Franco. Due sicari avevano seguito la sua auto mentre rientrava a casa nel Complexo do Maré, un agglomerato di favelas a Rio de Janeiro, dopo aver partecipato a una conferenza sui diritti delle donne nere in Brasile e fatto fuoco uccidedola assieme al suo assistente Anderson Gomes. Da tempo la Franco era in prima fila nella denuncia degli abusi della polizia, comprese le esecuzioni sommarie nei quartieri poveri, nella denuncia delle attività criminali delle milizie paramilitari che pressoché impunite sono attive nel controllo del territorio, nel traffico di armi, nelle estorsioni, speculazioni immobiliari, e via dicendo. Quelle milizie che per l'allora candidato alla presidenza della repubblica Jair Bolsonaro erano e sono organizzazioni che “offrono sicurezza e contribuiscono a mantenere l’ordine e la disciplina nella comunità”. Era subito apparso chiaro che l'assassinio era stato pensato per chiuderle la bocca.
Allo sdegno formale espresso dai partiti politici brasiliani si univa Amnesty International che in un comunicato ufficiale chiedeva “un’indagine immediata e rigorosa” affinché “non ci siano dubbi sul contesto, le motivazioni e gli autori del brutale omicidio”, un “omicidio mirato” che non doveva restare impunito.
A un anno di distanza, il 12 marzo scorso, la polizia di Rio ha arrestato due sospetti, due ex poliziotti collegati alle milizie paramilitari ma soprattutto col presidente Bolsonaro e uno dei figli Flavio, eletto in senato; collegamenti che la polizia brasiliana per alleggerire la posizione dell'ex militare fascista diventato presidente nell'ottobre scorso ha definito delle coincidenze. Ma sono delle coincidenze non da poco: uno degli arrestati, coinvolto come autista dell'auto che seguiva l'attivista, conosceva il presidente tanto da pubblicare una foto insieme sulla sua pagina fb, l'altro ritenuto l'uomo che ha fatto fuoco, viveva nello stesso lussuoso edificio dove risiede il presidente a Rio e i due si conoscevano bene dato anche che i loro figli hanno avuto una relazione.
L’assassinio della consigliera Marielle Franco è maturato insieme alla campagna di odio verso i gay e le diversità, contro i difensori dei diritti umani che il candidato Bolsonaro aveva messo al centro della sua campagna elettorale. Tra i suoi sostenitori sono venuti fuori gli assassini. I mandanti ancora mancano, a distanza di un anno.
20 marzo 2019