Contro il provocatorio corteo nazionale dei fascisti di FN
Oltre 5mila antifascisti in piazza a Prato
Grande vittoria del fronte unito antifascista costituito da oltre 69 associazioni, partiti e movimenti. Raccolte oltre 20 mila firme on line. Impeccabile ed esemplare il servizio d'ordine della CGIL. Giornalisti schedati. La procura ha aperto un'inchiesta per apologia del fascismo
Grande unità con l'ANPI dalla CGIL, PD, Associazioni Cattoliche al PMLI
Dal nostro inviato
In risposta al provocatorio raduno di Forza Nuova indetto per celebrare il centenario della fondazione del partito fascista, nel pomeriggio del 23 marzo oltre 5mila antifascisti hanno condiviso agli appelli lanciati da tutto il fronte unito antifascista con alla testa Anpi, CGIL, partiti, associazioni, sindaci, parlamentari, Curia e presidenza della Regione Toscana, e sono scesi in piazza a Prato con un combattivo presidio di protesta in Piazza Santa Maria Delle Carceri.
L'oltraggio inferto alla città, medaglia d'argento al valor militare per la Resistenza, dal ministro degli Interni Salvini e dai suoi sgherri locali; la prefetta Rosalba Scialla e il questore Alessio Cesareo, i quali, violando apertamente i dettami costituzionali e le leggi Scelba e Mancino, hanno autorizzato l'adunata fascista, è stato spazzato via dall'onda rossa e antifascista che si è riversata sotto le mura del Castello dell'Imperatore unita sotto la bandiera dell'antifascismo e determinata a sbarrare il passo ai neofascisti.
Una manifestazione storica
Una manifestazione storica: “sicuramente la più combattiva e partecipata degli ultimi 20 anni” l'hanno definita gli organizzatori. Che sarebbe potuta andare anche oltre se la città non fosse stata completamente blindata da un ingente schieramento di oltre 300 uomini e mezzi delle “forze dell'ordine” schierati agli incroci di molte strade del centro che sono state chiuse al transito a cui si sono aggiunti gli “inviti” ai commercianti di chiudere i negozi e gli allarmi rilanciati dalla stampa locale su possibili scontri che certamente non hanno agevolato la partecipazione.
Su questo fronte è stato impeccabile ed esemplare il servizio d’ordine organizzato dalla CGIL di Prato la quale, con l'apporto dei bravissimi militanti di Genova, Roma, Livorno, Pisa, Firenze, Pistoia e Prato e col coordinamento del segretario confederale Lorenzo Pancini, hanno garantito la sicurezza di tutti i manifestanti.
Una grande vittoria
Gli sforzi, il sacrificio e l'unità di lotta e di azione profuso da tante compagne e compagni antifascisti militanti che nei giorni precedenti la manifestazione hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti con volantinaggi, appelli ai media e sul web, tra cui la clamorosa petizione online sottoscritta da oltre 69 associazioni e partiti, fra cui la Cellula “G. Stalin” di Prato e il PMLI a livello nazionale, e che in pochi giorni ha superato le 20 mila firme, sono stati ampiamente ripagati dalla grande partecipazione popolare che è andata ben oltre ogni rosea previsione.
Fin dalle prime ore del pomeriggio migliaia di antifascisti, democratici, attivisti, militanti, iscritti e simpatizzanti di tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose, ex partigiani, lavoratori, giovani, immigrati, ragazze, ragazzi e intere famiglie con bambini al seguito provenienti da tutta la Toscana e anche da fuori regione hanno colorato e animato la piazza con bandiere, cartelli, striscioni, musica, balli, canti e slogan antifascisti.
Sul muro della scalinata del Castello Dell'imperatore che funge da palco naturale per le grandi manifestazioni di piazza, tanti striscioni e cartelli con slogan e parole d'ordine fra cui “Il fascismo non è un’opinione è un reato”; “Mai più fascismi mai più nazismi”; su un cartone adagiato sull’erba si legge “L’unico Fiore che cresce in questo Prato è quello del partigiano” indirizzato al segretario nazionale di FN Roberto Fiore.
Al centro del palco una gigantografia con la foto del partigiano Medaglia d’oro Lanciotto Ballerini realizzata nel 2011 in occasione dei cento anni della nascita.
E poi tante bandiere e vessilli di Libera, Potere al popolo, Arci, Camera del lavoro di Massa Carrara, le bandiere della pace e perfino dei 5 Stelle.
Il toccante omaggio ai partigiani
Il presidio antifascista si è aperto con un solenne e toccante omaggio alla memoria dei partigiani trucidati dalle belve nazi-fasciste, fra cui i 29 martiri antifascisti impiccati a Figline, e degli operai pratesi deportati nei campi di concentramento in seguito allo sciopero generale del 4 Marzo 1944.
L'onore di ricordare il loro sacrificio è stato giustamente affidato all'ex partigiano Fiorello Fabbri, vice presidente dell'Anpi Prato, che insieme a una delegazione di tesserati dell'Associazione ha deposto una corona di fiori al monumento dei deportati, situato proprio a lato della scalinata del Castello dell'Iperatore. La breve cerimonia è stata scandita dagli slogan: “ieri, oggi e anche domani gloria eterna ai partigiani”; “I fascisti e chi li protegge non vanno tollerati ma messi fuori legge”; “Contro la canaglia forzanovista fronte unito antifascista”; “Siamo tutti antifascisti” e poi ancora “Gli unici stranieri i fascisti nei quartieri”; “Al bando i fascisti forza nuova e casapound”; “La Resistenza ce l'ha insegnato il fascismo va cancellato” lanciati a più riprese da tutta la piazza. Subito dopo tutti i manifestanti hanno osservato un minuto di silenzio e infine il canto di “Bella ciao” intonato a squarcia gola da tutta la piazza ha dato il via all'inizio ufficiale del presidio e agli interventi.
L'ambiguità delle istituzioni
Il primo a parlare è stato il sindaco PD di Prato Matteo Biffoni il quale ha giustamente affermato: “Stiamo vivendo questa manifestazione di Forza Nuova come uno sfregio enorme, non se lo merita questa città. Prato è una città aperta ma c’è un limite che non doveva essere oltrepassato ed è quello di commemorare la nascita dei fasci combattimento. La nostra città ha una medaglia d’argento appesa al gonfalone e ha i suoi martiri del nazifascismo”. Ma si è guardato molto bene dal chiedere le dimissioni della prefetta e del questore che insieme al governo nero fascista e razzista dei ducetti Salvini e Di Maio sono i responsabili di questo sfregio alla città.
Biffoni ha giustamente aggiunto che “è stato superato un limite che non doveva essere oltrepassato” ma ancora una volta non ha chiesto l'immediata messa al bando di tutte le organizzazioni fasciste e la chiusura di tutti i loro covi.
Richieste rilanciate a gran voce e a più riprese dalla piazza alle quali Biffoni e tutti gli altri oratori che si sono succeduti ivi compresi la presidente dell'Anpi e il segretario della CGIL Prato non hanno dato alcun seguito.
Il titolo della manifestazione era “(In)tolleranza zero” ma nessuno dal palco ha avuto il coraggio di denunciare l'altrettanto provocatoria candidatura a sindaco del caporione di Forza Nuova Massimo Nigro alle prossime elezioni comunali di maggio.
Come dire: i fascisti che sventolano la svastica e il fascio littorio vanno condannati; mentre quelli in doppio petto vanno accolti con tutti gli onori fra gli scranni delle istituzioni!
Biffoni, incalzato da un manifestante che gli chiedeva di non invitare più la prefetta e il questore alla manifestazione del prossimo 25 Aprile che si terrà proprio in questa piazza, e di attivarsi per evitare che per la prima volta sulle schede elettorali di Prato appaia il simbolo di FN, ha tagliato corto: “io sono un uomo delle istituzioni, rispetto le istituzioni e ho il dovere di invitare e rispettare tutti”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha avuto almeno l'onestà intellettuale di ricordare il contributo decisivo dato da Stalin e dall'Armata Rossa sovietica alla sconfitta del nazi-fascismo. Rivolgendosi ai 137 militanti di FN radunati in Piazza Del Mercato Nuovo, Rossi ha fra l'altro affermato: “Voglio dire a questo gruppo sparuto che è nell'altra piazza: si ficchino in testa che noi il fascismo lo abbiamo sconfitto, lo hanno sconfitto i grandi eserciti democratici dell'Inghilterra di Churchill, della Russia di Stalin e dell'America di Roosevelt, e la bandiera rossa dell'Armata Rossa fu piantata per prima sul Reichstag. Nessuno deve cancellare questa verità storica”.
Mentre sull'autorizzazione del raduno di FN si è limitato a dire che: "È stato fatto un errore da parte dell'autorità dello Stato. Noi accusiamo il ministro Salvini e le istituzioni preposte per non aver vietato il presidio di Forza Nuova”.
L'inchiesta per apologia del fascismo
Intanto il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi ha annunciato che il fascicolo contro ignoti aperto nei giorni scorsi in seguito alle vili provocazioni perpetrate dai fascisti alle sedi dell'Anpi e del PD subirà presto una modifica con l'iscrizione nel registro degli indagati di vari militanti di FN accusati di apologia del fascismo. "Ci sono tutti gli estremi, presto i nomi dei primi indagati", ha annunciato Nicolosi subito dopo la manifestazione dei fascisti. Proprio come aveva preannunciato nei giorni scorsi la presidente dell'Anpi nazionale, Carla Nespolo, la quale in una intervista a “La Repubblica” si era detta "pronta a denunciare Forza Nuova per apologia di fascismo e coloro che consentiranno la manifestazione di oggi Prato a dispetto delle 20 mila firme contro che sono state raccolte, del dissenso del sindaco della città e di tutti i primi cittadini della zona, del presidente della Regione Toscana, della Diocesi stessa, dei sindacati e di molte associazioni... Qui c'è un evidente oltraggio alla Costituzione. Le leggi Scelba e Mancino vanno applicate”.
Giornalisti schedati
Mentre il sindacato della stampa toscana denuncia che: “a tutti i giornalisti impegnati nei servizi sulla manifestazione di FN sono stati fotografati i tesserini” e chiede “al signor prefetto e al signor questore di Prato di conoscere i motivi di tale, inusuale procedura" da parte delle “forze dell'ordine” in quanto "Il fatto che sia riprodotta, e quindi conservata, la tessera professionale desta quantomeno delle perplessità e può aprire la strada a supporre che possa trattarsi di una vera e propria schedatura".
Tra loro anche Gad Lerner “accolto” dai militanti di Forza Nuova al grido di “ebreo” come ha denunciato poco dopo lo stesso giornalista durante il suo intervento al presidio antifascista in Piazza Delle Carceri.
Il PMLI in prima fila
Al presidio antifascista ha preso parte anche il PMLI con una combattiva delegazione di compagne e compagni, simpatizzanti e amici antifascisti organizzati dalla Cellula “G. Stalin” di Prato e schierati al centro della piazza al fianco di SI, PD, Giovani democratici, M5S, Rifondazione comunista, Comitato antifascista di Scandicci, Anpi Valdarno, Cgil, Fgci, PCI, Partito comunista.
Le nostre bandiere, i corpetti e soprattutto i due bellissimi cartelli col “divieto di transito” per il fascio littorio e la fulminante parola d'ordine: “Fermare il fascismo e il razzismo; buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini Di Maio”, sono stati molto apprezzati dalla piazza e sono stati super fotografati e ripresi non solo dai cineoperatori ma anche da tanti manifestanti. Una giovane ragazza ha voluto la locandina inserita nel nostro corpetto, per “affiggerlo in camera”. In pochi minuti sono stati diffusi oltre 500 volantini con la posizione della Cellula “Stalin” e con l'invito a esprimere la propria opinione sul documento del CC del PMLI sulla III Internazionale e tanti giovani sono venuti a prendere spontaneamente il nostro volantino.
Alcune locandine sono state attaccate in piazza accanto a tutti gli altri striscioni. Una copia alla fine del presidio è stata deposta anche sopra il monumento dei deportati.
Visto il tipo di manifestazione, statica e con interventi dal “palco” continui, abbiamo avuto modo di lanciare solo sporadicamente i nostri slogan fra cui: “Salvini, prefetto, e questore, primi responsabili di questo disonore”, “no al fascismo, no al razzismo, camicie nere, nelle galere” e “contro la canaglia forzanovista, fronte unito antifascista”. Alcune compagne e compagni hanno gridato anche senza megafono “le organizzazioni fasciste vanno sciolte”.
Tutti i membri della Delegazione, tra cui la compagna Claudia Del Decennale, Responsabile del PMLI della Toscana, il compagno Andrea Cammilli, Responsabile della ommissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, e alcuni compagni che avevano partecipato poche ore prima alla Riunione allargata di detta Commissione, hanno dato il meglio di sé con grande spirito unitario antifascista. Esemplare e commovente la compagna Carla Lucherini che pur trovandosi in un cattivissimo stato di salute ha voluto lo stesso essere presente con il Comitato Antifascista di Scandicci.
La Cellula “Stalin”, che ha operato in maniera esemplare, emettendo tra l'altro quattro comunicati stampa, e che ha dato il suo contributo all'organizzazione della manifestazione, è stata ringraziata per iscritto dal PD di Prato per la solidarietà ricevuta per le provocatorie scritte davanti alla propria sede alla vigilia della manifestazione.
“La Repubblica” e “il manifesto” trotzkista hanno citato tutte le forze politiche presenti fuorché il PMLI.
La manifestazione di Prato è stata una bella vittoria che però, come ha sottolineato un carissimo e combattivo compagno nel suo rapportino, “lascia un certo amaro in bocca perché è stata ottenuta ai punti in quanto ai fascisti, in tutto 137 partecipanti, protetti dal governo e dalle istituzioni, gli è stata concessa ampia agibilità politica... per il momento accontentiamoci, ma da domani tutti a lavoro per mettere in campo un grande e forte fronte unito antifascista per mettere definitivamente ko i fascisti e chi li protegge”.
Al termine del presidio il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, ha inviato un messaggio di ringraziamento al compagno Franco Panzarella, al segretario della Cellula “G.Stalin” di Prato, in cui fra l'altro scrive: “Caro compagno sei stato bravissimo ed esemplare. Hai guidato una operazione che rimarrà nella storia del Partito. Grazie soprattutto a te il nostro amato Partito ne esce più forte più autorevole più rispettato dalle forze antifasciste che hanno combattuto assieme al PMLI contro l'adunata di Forza nuova a Prato.Ti sei sacrificato ma questo tuo sacrificio ha contribuito grandemente a fare emergere il Partito e a riportare una bella vittoria sui fascisti. Non ce lo scorderemo mai specialmente considerando l'importante esperienza di fronte unito. Viva la Cellula “Stalin” di Prato e il suo segretario. Viva il PMLI”.
27 marzo 2019