Manifestazione a Termini Imerese a sostegno della vertenza Blutec
Termini Imerese (Palermo) ancora una volta si è stretta intorno ai lavoratori dell’ex Fiat e dell'indotto dando vita a una manifestazione di migliaia di persone che ha attraversato il centro cittadino con le saracinesche dei negozi abbassate in segno di solidarietà.
Molti lavoratori indossavano felpe blu con il logo della Lancia Ypsilon che si produceva qui, ma c'erano anche gli studenti, ex operai in pensione, semplici cittadini, e ancora delegazioni da tutta la Sicilia di Fim, Fiom e Uilm e Uil provinciali e regionali. Nutrita anche la rappresentanza dei sindaci del territorio, tra cui quello di Termini Imerese, il vicesindaco di Cefalù e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Termini Imerese è il simbolo di una Sicilia che non si rassegna alla desertificazione industriale, che manifesta per il lavoro e contro le speculazioni finanziarie e l’illegalità.
Quasi in 2mila, nonostante un tempo incerto, hanno sfilato in corteo per chiedere al governo la riapertura di un tavolo al Ministero dello sviluppo economico (Mise) con Fca e la conferma degli ammortizzatori sociali per i dipendenti della Blutec. Tra gli slogan scanditi c'era “lotta dura contro la chiusura”, e “Musumeci dove sei?”, facendo riferimento al mancato intervento del presidente della Regione, oltre che al ministro del Lavoro Di Maio.
L'obiettivo più immediato della protesta è quello di mantenere alta l'attenzione sulla vertenza dopo che lo stabilimento è stato sequestrato nei giorni scorsi insieme agli altri della stessa società, i cui vertici sono stati arrestati per malversazione ai danni dello Stato dopo che la prima parte del finanziamento pubblico ricevuto dalla Blutec (circa 21 milioni di euro) è sparito nel nulla senza produrre niente di concreto sul piano occupazionale.
Un primo risultato della manifestazione del 21 marzo è arrivato da Roma: il Mise ha convocato per il 9 aprile il tavolo sulla vertenza Blutec. Dal palco del comizio conclusivo di Termini Imerese Francesca Re David, segretaria generale nazionale della Fiom Cgil, ha denunciato: “Il punto è ricominciare a produrre, finora abbiamo avuto montagne di piani, ma nessun prodotto. Ci vuole quindi un soggetto industriale e al riguardo Fiat si deve assumere le sue responsabilità, come anche il governo nazionale deve fare la sua parte” .
27 marzo 2019