Grave dichiarazione razzista del ministro dell'Istruzione
Bussetti (Lega): “Prima i nostri figli”
In linea con la politica fascista e razzista del suo caporione Salvini, il ministro dell'Istruzione Bussetti, già noto in passato per le frasi denigratorie nei confronti delle masse studentesche del Sud, giudicate senza mezzi termini, poco propense a rimboccarsi le maniche, a questo giro, durante un'intervista a “La stampa” del 9 aprile sulla politica scolastica e di inclusione del governo, si è scagliato nuovamente contro il nemico di turno, non lo studente del Sud, ma l'immigrato. Sarà per compiacere e sostenere opportunisticamente la politica fascista del suo leader, sarà per un viscerale e non celato razzismo, ma Bussetti ha apertamente affermato che è giusta la presenza dei migranti nelle scuole, ma prima di tutto vanno tutelati i giovani italiani.
Con queste parole il ministro dell'Istruzione ha dichiarato ufficialmente che nelle scuole italiane, gli studenti non sono tutti uguali, con pari diritti.
Nel nostro Paese, i ragazzi di una famiglia italiana e di una famiglia straniera, che frequentano la stessa scuola, la stessa classe, e che vivono tutti i giorni le stesse fatiche, gioie e dolori, spalla a spalla, sono destinati a ricevere due trattamenti diversi e di serie b, rispetto allo studente ariano (italiano). Sotto quali aspetti lo studente italiano debba essere più tutelato il ministro non lo spiega. Forse intende agevolandolo nel percorso formativo e dell'istruzione, rispetto al suo omonimo dalla pelle scura, che nell'immaginario dei fascistoni leghisti va bene a raccogliere pomodori a un euro l'ora, e non come tecnico laureato. Bussetti non fa che attingere al vecchio armamentario delle leggi razziali di mussoliniana memoria, tanto la strada aperta dal ministro sembra condurre direttamente in quella direzione.
Queste dichiarazioni hanno scatenato un piccolo terremoto politico e da più parti sono arrivate parole di condanna e di sdegno per gli slogan in stile apartheid di Bussetti. Ma più che le parole di sdegno sarebbe necessario e doveroso pretendere che il ministro dell'Istruzione (fascista) dia le sue dimissioni, in caso contrario, spetterebbe alle masse studentesche e popolari mobilitarsi per ottenere la cacciata di questo fascista patentato e della sua lega salviniana che al grido di “Italia agli Italiani”, stanno portando il Paese all'imbarbarimento.
17 aprile 2019