Anche al PC di Rizzo piacciono le poltrone dell’europarlamento imperialista
Un importante sito borghese rilancia subito la “corsa” del PC definendola “Terremoto a sinistra”
Grazie all’inserimento del simbolo elettorale del KKE, il partito comunista greco revisionista, nel suo, anche il PC di Rizzo sarà in corsa per le elezioni europee. Un obiettivo che non avrebbe mai raggiunto altrimenti data l’incapacità di raccogliere le 145.000 firme previste per legge, delle quali 3.000 solo in Val d’Aosta.
“Un gesto di vero internazionalismo” da parte del KKE, come lo definisce sul proprio sito il sedicente Partito Comunista, che aiuterà Rizzo (capolista in tutte le circoscrizioni) nel tentativo di sedere ancora una volta sulla poltrona dell’europarlamento che agogna dal 2009, ultimo anno della sua partecipazione, allora nelle file del Partito dei Comunisti Italiani dell’oscuro agente del KGB a libro paga negli anni ottanta, Armando Cossutta.
“La partecipazione alle europee non muta il nostro giudizio sulla natura irriformabile dell’Unione Europea e delle sue istituzioni (…) Unione Europea che è una alleanza imperialista in cui al timone ci sono le grandi società della finanza”.
Questo è quanto si legge sul sito del PC, lo stesso brano nel quale emerge il tentativo di coprirsi da parte di Rizzo, dichiarando che utilizzerà la campagna elettorale denunciando la natura dell’UE “senza ipocrisie ed opportunismi di sorta”.
In realtà ipocrita ed opportunista è proprio la partecipazione, fortemente voluta dal poltronaro elettoralista segretario nazionale del PC, che di fatto supporta e consolida quella stessa Europa che si dice di voler abbattere. C'è poco da fare, quando la borghesia chiama alle elezioni, puntuale viene fuori la natura elettoralista, parlamentarista, riformista e costituzionalista degli imbroglioni politici anche se travestiti da comunisti.
Ci chiediamo del perché, se davvero l’intento finale non è meramente elettorale ma quello di smascherare l’UE imperialista, il PC non si ponga in opposizione a questo organismo e, come fa il PMLI, utilizzi la campagna elettorale non per raccogliere voti per ottenere qualche poltrona nell'europarlamento, ma andando in piazza per screditarne l’autorità agli occhi delle masse, per staccarle idealmente e praticamente da essa invitandole a rifiutarla disertando quelle stesse elezioni che di fatto la legittimeranno?
Qual è, in realtà, quel vincolo che imporrebbe le candidature ad un organismo se davvero lo si vuole abbattere?
In realtà non c’è nessun obbligo, ma soltanto una grande occasione, imperdibile per Rizzo, di ritornare nell’europarlamento, istituzione della borghesia e del grande capitale, profumatamente pagato dalle masse europee sempre più in difficoltà economiche; ma questo, a quanto pare, poco gli importa. A lui interessa che l'elettorato di sinistra e i sinceri comunisti non escano dalle istituzioni borghesi. Lo stesso identico interesse della classe dominante borghese, come dimostra l'immediato rilancio della posizione del PC da parte dell'importante sito affaritaliani che, intervistando Rizzo con tanto di foto, ha titolato “Terremoto a sinistra. Uno spettro si aggira per l'Europa”. Non è un caso che tale incallito imbroglione politico trovi tanto spazio nei media borghesi, ma anche in quelli fascisti, mentre il PMLI viene regolarmente ignorato soprattutto durante il periodo elettorale.
Sempre il PC attraverso il suo sito sostiene che la presenza alle elezioni europee sarebbe un importante segnale di rafforzamento dell’ICE, l’Iniziativa Comunista Europea e di tutti i partiti sedicenti comunisti europei che nella loro carta fondativa sostengono l’uscita unilaterale dei Paesi stessi dall’UE e dalla NATO; non dovrebbe sfuggire a nessuno, in particolare ai militanti del Partito Comunista, la pesante contraddizione esistente tra le dichiarazioni di Rizzo da un lato, e l’opportunismo elettorale che, come già detto, nella sostanza rafforza e accredita coi fatti la stessa Europa imperialista, chiedendo il voto anche a chi si definisce comunista.
Lenin sosteneva che “La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi
”, e ciò è vero su scala nazionale e più che mai nell’europarlamento.
Eccoci dunque di nuovo di fronte ad un vecchio inganno elettorale dell’ennesimo pupazzo al servizio della borghesia e nulla più. Riflettano bene i sinceri comunisti che ripongono fiducia in Rizzo, nel PC e nella FGC e si accorgeranno del pantano imperialista e riformista nel quale questo gruppo dirigente li sta cacciando.
In questa necessaria e doverosa riflessione antimperialista potrebbero essere aiutati da un'attenta lettura del documento dell'Ufficio politico del PMLI sulle elezioni europee.
17 aprile 2019