Dati Istat quarto trimestre 2018
Ancora in calo il potere di acquisto delle famiglie
Salari da fame, potere d'acquisto ancora in calo e risparmi prosciugati per comprare il minimo indispensabile per sopravvivere.
Il quadro sulle condizioni sociali ed economiche delle famiglie italiane dipinto dall'Istat nel “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativo al IV trimestre 2018 è a dir poco nerissimo.
I dati diffusi il 3 aprile e inerenti l’ultima parte del 2018, segnala l’Istituto di statistica, indicano che rispetto al trimestre precedente (luglio-agosto 2018) il reddito disponibile per le famiglie ha registrato un calo dello 0,2% in termini nominali e dello 0,5% in termini reali. Accanto a ciò, alla luce della contrazione della crescita registrata tra ottobre e dicembre, la pressione fiscale è aumentata rispetto al Pil, salendo al 48,8%.
Mentre nello stesso periodo, segnala ancora l'Istat, la capacità di spesa per consumi finali delle famiglie è aumentata dello 0,5% in termini nominali: un dato che solo all'apparenza può sembrare positivo ma che in realtà va letto in parallelo con la flessione di 0,6 punti percentuali della propensione al risparmio delle famiglie, scesa al 7,6% rispetto all'8,2% del terzo trimestre.
Ciò significa che le famiglie italiane per continuare a sopravvivere hanno dovuto intaccare pesantemente i loro risparmi e in particolare quella parte di reddito che fino a un decennio fa tendevano ad accumulare e a mettere da parte. Con un’inversione di tendenza, obbligata dalla diminuzione del reddito, non di poco conto.
L’Unc (Unione nazionale consumatori) parla di “paese che arretra” e aggiunge che “Fino a che il reddito delle famiglie peggiora, non andremo da nessuna parte. I consumi, infatti, possono anche temporaneamente aumentare, sacrificando per un po'i risparmi, ma questo scambio non può durare a lungo”.
Anche secondo Codacons “I dati Istat sul potere d’acquisto delle famiglie confermano in pieno gli allarmi circa il progressivo impoverimento delle famiglie italiane nel corso del 2018. Oramai gli italiani per fare acquisti devono ricorrere ai propri risparmi”. Al contempo.chiede al governo di intervenire per rilanciare la “capacità di spesa”.
Mentre Confesercenti aggiunge: “I bilanci delle famiglie non si sono mai risollevati dalla crisi. Lo confermano i dati Istat sul potere d’acquisto degli italiani, in calo nell’ultimo trimestre del 2018 ed ancora di 2 miliardi di euro inferiore rispetto allo stesso periodo del 2011. In sette anni, dunque, le famiglie non sono ancora riuscite a recuperare pienamente quanto perduto durante la grande recessione... dal 2011 al 2018 abbiamo perso circa 360mila occupati indipendenti, tra imprenditori e collaboratori familiari. Quasi la metà (168mila) nel commercio, dove a soffrire di più sono stati i negozi di vicinato”. A detta di Confesercenti, inoltre, difficilmente i consumi nell’anno in corso cresceranno più dello 0,5%. Allora: “Cosa succederà quando gli italiani non avranno più i risparmi da sacrificare per mantenere gli standard di consumi attuali?”
17 aprile 2019