A Bologna combattiva manifestazione contro il comizio del caporione fascista Fiore
La polizia manganella gli antifascisti per proteggere Forza nuova
Con questo governo nero Salvini-Di Maio l'antifascismo ormai è diventato un reato da punire con la repressione, la denuncia e la prigione mentre i fascisti spadroneggiano dappertutto protetti e favoriti dai manganelli di quella polizia del ducetto Salvini che invece dovrebbe impedire per legge qualsiasi apologia di fascismo. È accaduto anche a Bologna lunedì 20, dove il caporione Fiore, per poter vomitare il suo nero veleno fascista e razzista, si è fatto scudo delle barriere protettive alte tre metri e delle cariche selvagge a suon di manganellate degli agenti in assetto antisommossa per impedire la sacrosanta protesta dei manifestanti uniti dallo slogan: “I fascisti non passeranno”.
Circa duemila antifascisti, tra cui Anpi, collettivi e Centri sociali, non si son lasciati intimidire, hanno tenuto testa alla repressione poliziesca che ha fermato un manifestante, rilasciandolo solo in tarda serata, e hanno cercato coraggiosamente di impedire il provocatorio raduno e comizio elettorali di Forza nuova in questa città medaglia d'oro della Resistenza. I bolognesi, infatti, dettero un grande contributo alla Liberazione dell'Italia dal nazifascismo grazie ai 15 mila partigiani raccolti nelle numerose brigate, di cui 2 mila persero la vita, ai sanguinosi combattimenti contro le soverchianti truppe nazifasciste e alla partecipazione all'insurrezione del 21 aprile 1945.
Evviva i coraggiosi antifascisti bolognesi! Fuori i fascisti da Bologna e dall'Italia intera!
22 maggio 2019