Per “consulenza fantasma” di 220 mila euro
Indagato Gozi (PD), candidato per il partito di Macron alle europee
L'ex sottosegretario agli Affari europei dei governi Renzi e Gentiloni, nel passato era nel giro di Prodi
Sandro Gozi, già parlamentare prodiano, poi renzianissimo ex sottosegretario agli Affari europei nei governi Renzi e Gentiloni e attuale candidato alle Europee con En Marche! di Emmanuel Macron, è indagato dalla magistratura di San Marino con l'accusa di “amministrazione infedele”.
Gozi è stato iscritto nel registro degli indagati il 15 aprile insieme alla presidente della Banca centrale sammarinese (Bcsm) Catia Tomasetti.
Secondo il commissario della legge sanmarinese, Alberto Buriani, in concorso tra loro avrebbero indotto “il consiglio direttivo di Bcsm a stipulare un contratto con Gozi per una consulenza rivelatasi poi fittizia”.
L’indagine è partita da un esposto depositato a dicembre scorso. L’incarico ha come oggetto “l’adeguamento normativo sammarinese per armonizzare i rapporti con l’Ue”. Costo: 120 mila euro, con tranche da 10 mila mensili, più una “success fee” da 100 mila euro, che, secondo Buriani, Gozi avrebbe incassato a prescindere dal suo contributo all’accordo.
Sia Gozi che Tomasetti sono considerati renziani di ferro. Lui di Sogliano, lei di Rimini, il loro rapporto viene da lontano.
Tomasetti, già avvocato dello studio Bonelli Erede Pappalardo, uno dei più importanti d’Italia, è stata ai vertici di Acea ed è la moglie di Cristiano Cannarsa, manager renziano di Sogei, poi nominato da Gentiloni in Consip.
Secondo gli inquirenti, in virtù di questo stretto legame l’allora sottosegretario Gozi avrebbe presentato all’allora ministro delle Finanze sammarinese, Simone Celli, la Tomasetti per candidarla alla presidenza di Bcsm, ruolo per cui fu poi effettivamente eletta il 9 maggio 2018.
Da presidente di Bcsm, a giugno 2018, tra i suoi primi atti, la Tomasetti ha ricambiato il favore e ha proposto la nomina di Gozi per la consulenza, senza informare la Bcsm del loro vecchio rapporto. Per questo la Tomasetti sarebbe anche indagata per divulgazione di segreto d’ufficio, per avere indotto i funzionari di Bcsm a trasmettere a una società di consulenza inglese “informazioni riservate” dell’autorità di vigilanza.
Inoltre, scrivono i magistrati, Gozi “si era già adoperato perché la presidente ricevesse incarichi in istituti bancari italiani quali Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Cesena, incorporata nel 2018 dal gruppo Crédit Agricole Cariparma".
Ma questa non è certo la prima volta che Gozi rimane impigliato nelle maglie della magistratura sanmarinese.
Nel 2007 finì indagato nell’inchiesta Why not dell'allora Pm Luigi De Magistris, con l’accusa di essere il tramite del faccendiere Antonio Saladino con Romano Prodi, nella presunta “loggia massonica di San Marino”.
Ma poi, nel giro di pochi mesi, l'inchiesta fu insabbiata e tutti gli indagati finirono archiviati.
22 maggio 2019