Al ballottaggio per l'elezione del sindaco a Biella
Né Gentile né Corradino: astensionismo anziché il voto al meno peggio
Né Dino Gentile né Claudio Corradino: scegliamo l’astensionismo al posto del voto al meno peggio. Affinché Biella sia governata dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo.
L’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano raccomanda alle elettrici e agli elettori progressisti di non cadere nella trappola della chiamata alle urne per impedire l’elezione del leghista Claudio Corradino a sindaco di Biella. Dino Gentile rappresenta l’altra faccia della stessa medaglia del sistema capitalistico che è il vero “signore e padrone” di questa marcia organizzazione sociale che permette di abbandonare 100 famiglie operaie della Brandamour senza stipendio e senza futuro. Stessa sorte per lavoratrici e lavoratori di Mercatone Uno che a Biella impiegava oltre 30 dipendenti. E questi sono solo i casi più emblematici.
Impossibile che Gentile o Corradino possano attualmente invertire la rotta di un biellese sempre più povero ed isolato. Entrambi non sarebbero in grado - per assoluta mancanza di risorse economiche - di realizzare l’elettrificazione della linea ferroviaria Biella-Santhià, non sarebbero in grado di riqualificare ad hoc la Strada Statale Trossi, non sarebbero in grado di potenziare i servizi sociali, non sarebbero in grado di impedire l’apertura di nuove sedi di organizzazioni neofasciste, non sarebbero in grado di recuperare, per utilizzo pubblico, edifici abbandonati come l’ex Ospedale cittadino, la ex biblioteca civica o l’istituto Santa Caterina.
Che i veri perdenti di questa tornata elettorale, ossia i dirigenti del Partito Democratico, o vicini ad esso, Paolo Furia, Vittorio Barazzotto, Gianluca Susta, Wilmer Ronzani e l’innominabile Gianni Boerio, invochino lo spauracchio di un governo leghista per la città di Biella è semplicemente ridicolo in quanto nessuna politica sociale e progressista è stata realizzata in questa legislatura da parte di un’amministrazione comunale ingessata e vecchia che non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi alla Direzione nazionale del Partito Democratico che, con Matteo Renzi, ha affossato l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, disintegrato storici istituti bancari, limitato il diritto di sciopero e tentato di modificare la Costituzione col referendum del 4 dicembre 2016.
Le elettrici e gli elettori biellesi hanno ampiamente disertato le urne lo scorso 26 maggio permettendo all’unico vero voto di protesta, ossia l’astensionismo, di avanzare ulteriormente nel Comune di Biella dell’1,5% circa rispetto alle amministrative del 2014 raggiungendo la cifra del 34,21% a cui aggiungiamo 539 schede nulle e 563 schede bianche. Auspichiamo di incrementare tale importante risultato al ballottaggio del 9 giugno per delegittimare ulteriormente le istituzioni rappresentative borghesi e contribuire alla creazione delle alternative istituzioni rappresentative delle masse biellesi fautrici del socialismo.
Per il PMLI.Biella, Gabriele Urban
Biella, 2 giugno 2019
5 giugno 2019