Per la transizione democratica
Il popolo algerino ancora in piazza
Al grido “Siamo tutti Fekhari”, il giovane attivista deceduto dopo 50 giorni di sciopero della fame

 
Il 14 giugno due ex premier e un ex ministro in carica ai tempi del deposto presidente Abdelaziz Bouteflika sono stati arrestati per corruzione e sperpero di fondi pubblici su indicazione del governo ad interim, che opera per conto dei militari, per sviare le accuse di collusione e continuità col precedente regime che il movimento di protesta continua dall'aprile scorso a ripetere nelle piazze. Ma intanto dopo il rinvio delle elezioni del 18 aprile che avrebbero dovuto consegnare un ulteriore quinto mandato a Bouteflika sono state rimandate anche quelle del 4 luglio che avrebbero dovuto indicare il successore.
Il rinvio della seconda scadenza elettorale, deciso dal Consiglio Costituzionale, era annunciato il 6 giugno dal presidente ad interim Bensalah perché ufficialmente mancavano i candidati, i due che si erano presentati non erano riusciti a raccogliere le 60mila firme necessarie. Ma soprattutto perché molti giudici solidarizzavano coi manifestanti e annunciavano che non avrebbero fatto la supervisione di un voto contestato dalla piazza perché organizzato comunque dagli eredi del regime di Bouteflika. L’interim di Bensalah era di conseguenza esteso di altri 60 giorni e questa decisione scatenava nuove proteste popolari con al centro la richiesta delle sue dimissioni e dell’attuale primo ministro Noureddine Bedoui. Una richiesta portata a gran voce nelle piazze della capitale e delle principali città del paese nelle manifestazione del 7 giugno e nei giorni successivi dove tra l'altro molti manifestanti gridavano “Siamo tutti Fekhari”, ricordando il giovane attivista della causa berbera deceduto il 28 maggio dopo 50 giorni di sciopero della fame per contestare il suo arresto per le sue opinioni espresse. Una pesante denuncia della repressione del regime militare per nulla attenuata dalla notizia che il ministero della giustizia annunciava l'apertura di un'inchiesta giudiziaria sulle circostanze della sua morte.

19 giugno 2019