Corteo di Prato del 23 marzo 2019
Nigro di Forza nuova indagato per apologia di fascismo
A quasi tre mesi dalla provocatoria manifestazione fascista organizzata a Prato il 23 marzo scorso per celebrare il centenario della fondazione del partito fascista, il boss locale di Forza Nuova, Massimo Nigro, è indagato per apologia del fascismo.
L'avviso di garanzia e l'invito a comparire per l'interrogatorio gli sono stati notificati l'11 giugno scorso a conclusione dell'indagine guidata dal sostituto procuratore Laura Canovai e coordinata dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi.
In risposta al provocatorio raduno di Forza Nuova, oltre 5mila antifascisti scesero in piazza per denunciare pubblicamente con un combattivo presidio di protesta in Piazza Santa Maria Delle Carceri l'oltraggio inferto alla città, medaglia d'argento al valor militare per la Resistenza, dal ministro degli Interni Salvini e dai suoi sgherri locali; la prefetta Rosalba Scialla e il questore Alessio Cesareo, i quali, violando apertamente i dettami costituzionali e le leggi Scelba e Mancino, hanno autorizzato l'adunata fascista.
A Nigro, oltre all'apologia del fascismo ai sensi della legge Scelba del 1952, la Procura contesta anche la violazione dell'articolo 18, ultimo comma, del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza per aver contravvenuto alla prescrizione della Questura, cioè per aver non aver impedito il corteo dei "camerati" dalla stazione centrale fino a Piazza del Mercato Nuovo. Mentre il funzionario della Questura che il 23 marzo ha gestito l'ordine pubblico in piazza (e che ordinò agli agenti di identificare tutti i giornalisti, provocando anche interrogazioni parlamentari) è stato promosso questore vicario a Viterbo.
Cionostante, al caporione Nigro era stato permesso di candidarsi a sindaco di Prato alle elezioni comunali del 26 maggio scorso anche se poi la sua lista era stata esclusa per irregolarità nella raccolta delle firme.
26 giugno 2019