Presidi e volantinaggi davanti ai supermercati Coop di Firenze e Prato per i diritti, il salario e l'applicazione del CCNL dell'industria
I lavoratori del Panificio Toscano non mollano la piazza
Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Il 20 luglio i lavoratori del Panificio Toscano (principale fornitore Unicoop di dolci e panificati con stabilimenti a Prato e a Collesalvetti) organizzati dal Si Cobas hanno dato vita in tutta la Toscana a una grande giornata di lotta per ottenere migliori condizioni salariali e di lavoro, diritti e tutele sindacali e soprattutto l'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro dell'industria alimentare al posto del CCNL di panificazione artigianale come avviene oggi. Infatti Panificio Toscano, nonostante sia un’azienda con 140 dipendenti e utilizzi macchinari industriali, si spaccia per azienda artigiana e utilizza il contratto Multiservizi con “cooperative spurie per la fornitura di manodopera che spariscono una dopo l'altra con in tasca i soldi dei lavoratori”.
A Firenze volantinaggi e presidi di protesta si sono svolti davanti alla Coop Leopoldo e Cimabue e alla IperCoop Ponte a Greve, dove sono intervenuti i carabinieri per impedire la diffusione dei volantini. Volantinaggi nel pomeriggio anche alle Coop viale Europa e Novoli.
I lavoratori dello stabilimento di Collesalvetti hanno dato vita a un presidio davanti alla fabbrica durante il quale hanno incontrato la stampa per illustrare le loro ragioni e la loro preoccupazione.
A Prato in mattinata si è svolto un presidio di protesta presso il punto vendita Coop.Fi di Via Valentini. Alcuni lavoratori al grido di “Sciopero, sciopero” e “Noi vogliamo i nostri diritti” sono saliti sul tetto del supermercato e hanno srotolato uno striscione con su scritto: “A lavorare da 10 anni per 5,50 € l'ora. Cara Coop è questo il tuo codice etico?” firmato “Lavoratori Panificio Toscano in sciopero”.
Nel pomeriggio la protesta si è spostata davanti agli ingressi della Coop al Parco Prato dove decine di lavoratori sono giunti in corteo al grido di: “Panificio Toscano e Coop ladri e mafia”, “Sciopero, sciopero”, “Noi vogliamo i nostri diritti” e soprattutto “Cgil, Cisl e Uil amici dei padroni” in riferimento al fatto che poche settimane fa i vertici dei sindacati confederali hanno pugnalato alle spalle i lavoratori firmando un accordo “separato” con l'azienda che non sancisce alcun miglioramento delle condizioni contrattuali, accetta la realtà in essere e rimanda tutto alle calende greche del rinnovo contrattuale col chiaro intento di fiaccare la protesta.
Decine di lavoratori, in gran parte di nazionalità pakistana, hanno preso parte alla protesta con bandiere, striscioni e cartelli con su scritto: “Il pane della Coop puzza di sfruttamento”, “15 anni di lavoro, zero scatti di anzianità”, “Dopo 10 anni ancora all'ultimo livello di inquadramento, 5,50 € l'ora. Ti sembra giusto?”, “Stiamo scioperando per i nostri veri diritti. Dove sono le istituzioni?”, “140 dipendenti con contratto da 'panificio artigianale' 1.250 € lordi.. Ti semra giusto?”, “Coop da che parte stai? Noi stiamo scioperando per i nostri diritti che Panificio Toscano non rispetta”. E ancora “Panificio Toscano (fornitore Coop non rispetta i diritti dei lavoratori). Dov'è il 'codice etico'?”.
In un volantino diffuso durante il presidio i lavoratori fra l'altro denunciano: “Da mercoledì 10 luglio i lavoratori del Panificio Toscano (fornitore dei supermercati Coop di tutta la Toscana) dormono davanti ai cancelli della ditta a Prato. Hanno iniziato lo sciopero permanente.
La Coop si vanta di avere un codice etico che rispetta i lavoratori, ma dopo un anno continua a fare orecchie da mercante rispetto a questa situazione.
La vertenza è iniziata l'estate scorsa: è stata ottenuta l'eliminazione di cooperative finte che rubavano soldi ai lavoratori, e del contratto Multiservizi che inquadrava gli operai come fossero stati addetti alle pulizie. Ma non può bastare: dopo anche 15 anni di lavoro, operai specializzati nella panificazione guadagnano ancora 5.50€ netti all'ora, poiché pur essendo operai altamente specializzati sono inquadrati al livello contrattuale più basso. Inoltre, per tenere gli stipendi ancora più bassi Panificio Toscano a oggi applica il contratto di panificazione artigianale: il contratto giusto sarebbe invece quello per i panifici industriali, dato che si tratta di un'azienda con 138 dipendenti, che rifornisce i supermercati di tutta la regione. Non proprio il fornaio sotto casa, insomma...
Quello che i lavoratori stanno chiedendo è semplice: che venga applicato il giusto contratto nazionale, e di essere inquadrati al livello giusto secondo le loro mansioni”.
In risposta ai vertici aziendali che in un comunicato hanno definito “estorsive” le sacrosante richieste dei lavoratori perché avanzate da una “minoranza di addetti su un totale di 138”, Luca Toscano e Sarah Caudiero del Si Cobas Prato Firenze hanno chiarito che: "Per spiegare i soli 28 lavoratori su 138 dipendenti è bene dare altri numeri. Solo nell'ultimo anno tre i lavoratori scomodi licenziati, di cui due per aver rilasciato interviste ai giornali in cui criticavano l'azienda. Fino a 20 le lettere disciplinari ricevute da un singolo lavoratore dopo l'iscrizione al Sindacato. Undici le sospensioni disciplinari dopo una protesta sindacale dello scorso dicembre per danno all'immagine aziendale. Cinque lettere disciplinari ricevute solo questa settimana per aver partecipato ad uno sciopero. Non può stupire quindi che tanti dipendenti, pur appoggiando le rivendicazioni del Si Cobas, in un clima di ricatto continuo, non si uniscano allo sciopero”.
Durante la protesta diversi clienti della Coop hanno solidarizzato coi lavoratori in lotta applaudendoli e incoraggiandoli ad andare avanti; in particolare una donna di nazionalità cinese è uscita dal supermercato con una busta piena di bibite e le ha offerte ai lavoratori i quali hanno ringraziato e salutato la donna col pugno chiuso e con un grande abbraccio collettivo.
In un
comunicato, pubblicato a parte il PMLI ha espresso solidarietà militante ai lavoratori in lotta.
24 luglio 2019