Palermo
Protestano i lavoratori Almaviva contro i 1.600 licenziamenti
Esplode la protesta dei lavoratori della Almaviva di Palermo.
L'azienda è in procinto di licenziare almeno 1.666 dipendenti presso la sede del call-center di Palermo, dopo i 1.600 dipendenti già licenziati nel 2016 presso la sede di Roma.
Il numero degli esuberi potrebbe aumentare di altre 300 unità, su 2.600 dipendenti totali (in gran parte precari) nel capoluogo siciliano.
Il 18 luglio le lavoratrici e i lavoratori della sede di Palermo sono scesi in piazza sotto la Prefettura, nonostante il sole cocente, per protestare contro i licenziamenti e in attesa di notizie circa il tavolo istituito presso il Mise riguardante in generale il mondo delle Tlc e dei call center in particolare, molti dei quali, com'è noto, licenziano in Italia per assumere all'estero in modo da pagare ancora meno i dipendenti e aumentare quindi i profitti.
In realtà al Mise però non si sono però presentati né il ducetto Di Maio né alcun sottosegretario, illudendo e mortificando i lavoratori per l'ennesima volta: “Si è trattato di un tavolo finto – attacca il Segretario nazionale della Slc Cgil Riccardo Saccone – . Doveva esserci Di Maio, e Di Maio non c’era. Si è trasformato in un convegno, uguale ad altri due incontri fatti nei mesi scorsi al Mise con il solo obiettivo di prendere altro tempo e non di discutere dei problemi concreti del settore e delle migliaia di licenziamenti nelle varie crisi aperte a partire da Almaviva Palermo”.
Dal Mise è poi giunto un comunicato miserabile che sposta ancora a data da destinarsi la soluzione del problema, per non disturbare i monopolisti delle Tlc, nell'ambito dei quali ruota Almaviva, Tim e Wind-Tre, che sono poi i veri responsabili dello sfruttamento bestiale dei lavoratori, dei licenziamenti e delle paghe da fame elargite ai lavoratori impiegati in Italia e negli altri paesi della UE imperialista come Romania e Albania, monopoli che quindi manovrano a loro piacimento il nero governo fascista e razzista Salvini-Di Maio, sull'altare della legge del massimo profitto. Ennesima riprova che nell'epoca del capitalismo monopolistico, cioè dell'imperialismo, sono gli stati ad essere dentro i monopoli,non il contrario.
Le lavoratrici e i lavoratori confermano la loro lotta contro i padroni, il governo e i licenziamenti annunciando una nuova importante prossima manifestazione nel capoluogo regionale della martoriata Sicilia.
A loro va la solidarietà militante e il totale appoggio del PMLI e de ''Il Bolscevico''.
31 luglio 2019