Record di adesioni oltre l'80%
Pieno successo dello sciopero generale dei trasporti
Città, stazioni, porti e aeroporti paralizzati
Quella appena conclusa è stata una settimana di scioperi record indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti nel settore dei trasporti con bus, treni, porti e aerei praticamente cancellati.
Il 22 luglio hanno incrociato le braccia i lavoratori delle Ferrovie. Con una stima approssimativa, sono rimaste bloccate nelle stazioni oltre quarantamila persone, obbligate a rimandare viaggi e trasferte, oppure riuscite a partire dopo ore di attesa infinita. In tutto, così hanno comunicato le Ferrovie dello Stato, sono rimasti fermi 42 treni dell’Alta Velocità (40 di Trenitalia e 12 di Italo) e 39 convogli regionali. Bivacchi, caldo, file interminabili, malori con la protezione civile mobilitata a distribuire bottigliette d’acqua, 7000 soltanto a Firenze.
Il 24 luglio sono scesi in sciopero anche i lavoratori del trasporto pubblico locale, merci, logistica e porti con adesioni record intorno all'80%.
Il picco è stato registrato nel trasporto delle merci e nella logistica. Lo sciopero, che ha coinvolto treni, bus, metropolitane, trasporto marittimo, autostrade, taxi e autonoleggio, con orari e durata diversi in base alla modalità di trasporto e alle città, ha registrato adesioni fino all'80% in alcuni settori, con un picco nel merci e logistica nei porti, con alcuni scali, fra cui Genova, Savona, La Spezia, Venezia, Chioggia, Palermo praticamente fermi e ritardi di 24 ore per le partenze di navi e traghetti.
Adesioni altissime anche per il trasporto pubblico locale (punte del 92% a Bari, dell'85% a Salerno e del 75% a Bologna): tra le maggiori città, a Roma metro aperte e bus sulle strade ma con corse ridotte, a Napoli disagi a macchia di leopardo con bus regolari, ma una linea della metro ferma.
Venerdì 26 luglio invece è stata la volta del trasporto aereo che si è fermato per 4 ore compresa Alitalia (che ha cancellato 113 voli) e altre compagnie.
Lo sciopero, hanno spiegato i segretari generali confederali riuniti in presidio davanti al Mit, era proclamato "da un mese" e "c'era tutto il tempo" per evitarlo. Il governo "da troppo tempo è latitante su questi temi" a cominciare da "un piano nazionale dei trasporti" e "più servizi per i cittadini".
Pertanto, hanno ribadito i sindacati confederali di categoria “Confermiamo per venerdì 26 luglio lo sciopero di 4 ore nel trasporto aereo che riguarderà piloti assistenti di volo e tecnici della manutenzione e personale di terra di Alitalia e delle altre compagnie aeree, gli addetti all’handling, al catering e delle gestioni aeroportuali ad esclusione dei controllori di volo di Enav, dalle 10 alle 14, con presidio a Fiumicino a partire dall’inizio dello sciopero".
Lo sciopero dei piloti e assistenti di volo di Alitalia proclamato da Anpac, Anpav e Anp per venerdì 26 luglio è stato invece differito al 6 settembre, con una durata di 24 ore. Lo hanno deciso le sigle professionali dei piloti e assistenti di volo, alla luce dell’invito del Garante degli scioperi e dell’Ordinanza del Ministero dei trasporti. Martedì 23 luglio il ministro Toninelli aveva già ridotto l’astensione a 4 ore, dalle 24 indette dai sindacati.
“Nel corso dell’incontro di mercoledì 24 luglio al ministero dei Trasporti, convocato a seguito del presidio - continuano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - abbiamo preso atto della disponibilità del ministero a convocarci, a partire dal 23 settembre sulle questioni poste nella nostra piattaforma unitaria cha vanno dalla politica dei trasporti, alla politica per le infrastrutture per renderle efficienti ed efficaci, fino alla necessità di regole chiare nei settori che impediscano la concorrenza sleale tra le imprese, la destrutturazione di gruppi come Fs e che diano priorità alla sicurezza dei trasporti e sul lavoro, alla tutela ambientale ed al diritto di sciopero". La disponibilità’ del Ministero, concludono le sigle sindacali, "sarà valutata sul merito delle questioni e sull’esito delle riunioni".
31 luglio 2019