In provincia di Pisa
Repressione padronale alla Piaggio e Ids.
Sospesi tre delegati Fiom . Solidarietà di Cammilli
In due aziende metalmeccaniche pisane, subito dopo il rientro dalle ferie, si sono verificati due gravi atti intimidatori a danno dei lavoratori, tutti delegati della Fiom-Cgil. Minacce e pressioni sui lavoratori per la loro attività sindacale e in difesa dei propri diritti non sono certo una novità, specialmente nelle piccole aziende che caratterizzano il tessuto produttivo toscano.
In questo caso però sono coinvolte grandi aziende. Una ditta che produce moderni sistemi per la navigazione aerea e navale, l'Ingegneria dei sistemi spa
(Ids) che occupa 400 persone, di cui 200 nel solo stabilimento ubicato alla periferia di Pisa, e della più grande azienda privata regionale che produce moto e piccoli veicoli industriali, la Piaggio di Pontedera. Le due fabbriche si trovano a pochi chilometri di distanza l'una dall'altra e fanno parte entrambe del settore metalmeccanico.
Alla Ids due delegati della Fiom sono stati sospesi dal lavoro con l'accusa di aver diffuso “dati sensibili, inesatti e fuorvianti” che avrebbero leso l’immagine stessa della società Ids. Affermazioni totalmente false perché il sindacato e i delegati si sono avvalsi di notizie pubbliche disponibili a tutti. I lavoratori hanno scioperato immediatamente e richiesto che siano ristabilite normali relazioni sindacali.
La grave vicenda s'inserisce, non a caso, in una vertenza aperta a fronte della cessazione di un ramo d'azienda da parte della Ids. Dopo mesi intensi in cui le lavoratrici e i lavoratori hanno lottato per ottenere il pagamento degli stipendi e certezze circa le prospettive future, mentre l’azienda si è sottratta dal fornire un piano industriale. Adesso arrivano addirittura le ritorsioni e la repressione padronale contro i rappresentanti dei lavoratori.
L'intimidazione alla Piaggio è stata indirizzata verso il combattivo e storico delegato Fiom-Cgil Massimo Cappellini. Gli è stata rivolta l'accusa di essere andato sopra le righe e aver pesantemente offeso un dirigente. "Ancora un attacco a Cappellini da parte della Piaggio, una nuova contestazione disciplinare. Una discussione con il responsabile della produzione della 2R (due ruote) è stato il pretesto per una nuova montatura", è stata la reazione dei rappresentanti aziendali dei metalmeccanici della Cgil.
"È da incivili negare ai lavoratori i loro diritti. Un dirigente Piaggio ha il dovere di dare una risposta ai lavoratori, non mi sto rivolgendo ad uno che raccoglie i cartoni”
Queste le espressioni “incriminate”, di fronte a un dirigente aziendale che non voleva dare risposte ai lavoratori che chiedevano dei permessi abbondantemente maturati e ai delegati sindacali che chiedevano spiegazioni.
La direzione aziendale ha poi stravolto le affermazioni di Cappellini attribuendogli altre frasi inverosimili, mai pronunciate e incredibili per chiunque lo conosca. “È chiaro l'intento della Piaggio di colpire e cercare di ridurre al silenzio la figura più rappresentativa delle lotte dei lavoratori", hanno aggiunto dal comitato Fiom, stigmatizzando anche il comportamento della segreteria provinciale e regionale della categoria per non aver difeso energicamente il proprio delegato.
“Tutti sappiamo che Cappellini è il principale esponente dell'opposizione alla linea sindacale della Fiom provinciale e sappiamo dei suoi contrasti con i segretari territoriali, in particolare sul nuovo contratto integrativo, ma la Fiom - continua il comunicato - non può rimanere in silenzio e non reagire di fronte all'attacco frontale della Piaggio e come Comitato degli Iscritti abbiamo più volte richiesto un intervento chiaro e risolutivo della Fiom nei confronti dell'azienda già dopo il primo provvedimento disciplinare.”
Difatti solo 5 mesi fa era già stato sanzionato. Se in due anni ne dovesse arrivare un'altra Cappellini rischierebbe il licenziamento, come si evince dal contratto nazionale dei metalmeccanici e dallo statuto dei lavoratori. Appena saputo del grave atto intimidatorio, il compagno Andrea Cammilli ha espresso la propria solidarietà a Cappellini e all'Assemblea Generale della Camera del Lavoro di Pisa (di cui fa parte anche il delegato Piaggio) ha solidarizzato con i tre lavoratori oggetto della repressione padronale.
Nella e-mail il compagno Cammilli inviata il 10 settembre a Cappellini si legge: “Ciao compagno Massimo, volevo esprimerti la mia incondizionata solidarietà di classe per i pesanti attacchi che stai subendo dalla dirigenza padronale della Piaggio. Certo non sono i primi, i padroni sanno bene chi è che si batte realmente per difendere gli interessi degli operai. Ogni appiglio è buono per cercare di tappare la bocca a chi non si piega, purtroppo manca il sostegno della Fiom pisana. Evidentemente i suoi dirigenti preferiscono fare la "guerra" alla sinistra Cgil e ai lavoratori più combattivi che ai padroni. In ogni caso tanti lavoratori sono con te. Un saluto a pugno chiuso.”
16 ottobre 2019