Firenze; su iniziativa dell'Assemblea toscana per il Kurdistan
Oltre 5.000, tanti i giovani, in piazza contro l'invasione turca del Kurdistan
Apprezzata la partecipazione del PMLI. Tante bandiere rosse con la falce e martello. Diffuse centinaia di copie dell'articolo de “Il Bolscevico”. Cantate “Bella Ciao” e l'“Internazionale”. Manifestanti caricati dalla polizia alla stazione di S. Maria Novella
Redazione di Firenze
Sabato pomeriggio 19 ottobre Firenze ha vissuto un'intensa giornata di lotta in solidarietà con il Rojava invaso dall'esercito della Turchia del dittatore fascista Erdogan. In oltre 5.000, tantissimi i giovani, hanno risposto all'appello dell'Assemblea toscana per il Kurdistan ritrovandosi in piazza S. Maria Novella per dare vita a un lunghissimo corteo che incanalato, presumibilmente per volontà della questura o del comune, nelle stradine secondarie del centro per non disturbare troppo il turismo, dopo giri tortuosi, ha raggiunto Piazza della Signoria dalla parte dell'ingresso laterale di Palazzo Vecchio. Tantissime le sigle presenti, dai centri sociali all'ANPI, ARCI, FLC-CGIL, presente anche Fridays for Future Firenze e tante bandiere rosse con la falce e martello. Assenti, per quello che abbiamo potuto constatare i simboli del PC Rizzo e del PCI di Alboresi. Protagonista di una breve passerella Eugenio Giani (PD) rilanciata dai media al servizio della sua ventilata candidatura a governatore. Totalmente assenti dalla piazza simboli del PD e anche i suoi esponenti.
Significativi i numerosi cartelli: “Stop ai fondi Ue a Erdogan”, “Cancellazione di status di membro candidato della Ue per la Turchia”, “Stop finanziameti sull'accordo migranti”, “Erdogan terrorista”, “Proteggere le persone non le frontiere”, “Finmeccanica: profumo di guerra. Stop all'export di armi!”.
“Ben marcata la presenza dei marxisti-leninisti con le loro bandiere rosse”, abbiamo sentito commentare l'inviato di ControRadio durante la sua diretta (parole oscurate dalla regia con uno stacco musicale). Ed è stato proprio così. La folta Delegazione del Partito, guidata dalla compagna Claudia Del Decennale, Responsabile del PMLI per la Toscana, spiccava nella piazza e nel corteo con le bandiere rosse dei Maestri e del Partito, il manifesto “Fermare l'invasione turca e la pulizia etnica dei curdi del Nord della Siria. Il governo Conte rompa le relazioni diplomatiche con la Turchia”. Militanti e simpatizzanti di Firenze, Fucecchio, Rufina e Vicchio, Prato indossavano le magliette rosse, i fazzoletti e le spille dei Maestri e del Partito. Al concentramento e durante il corteo sono stati diffusi 500 volantini con l'articolo de “Il Bolscevico” sull'invasione turca comparso sul n. 37. Sempre al concentramento i compagni Simone Malesci e Franco Panzarella sono stati intervistati da Sara Ghilardi di “Rtv38”. Nel tg dell'emittente è stata tuttavia riportata una sola dichiarazione di Panzarella contro il governo Conte che non taglia i rapporti con la Turchia e sono apparse belle immagini della nostra presenza in piazza.
Durante il corteo la Delegazione del Partito si è distinta per la combattività, lanciando slogan come: “Erdogan/ fascista/ il vero terrorista”, “Libertà/ libertà/ libertà per il Kurdistan”, “Fuori l'Italia dalla Nato/fuori la Nato dall'Italia”. Inoltre sono state cantate “Bella Ciao” e l'“Internazionale”. Al megafono del PMLI si sono proposte a cantare “Bella Ciao” anche una donna in carrozzina e un'altra manifestante. Gli slogan sono stati ripresi da altri spezzoni del corteo, compreso un gruppo del PCL di Arezzo. Attivi anche i piccoli Stella, con un fischietto rosso, e Yuri, armato di una piccola bandiera rossa, nel corteo insieme ai genitori Enrico Chiavacci e Moira Carotti.
Tante le foto e le dimostrazioni di simpatia da parte di manifestanti e turisti. Una donna asiatica ha voluto il fazzoletto del PMLI mentre una statunitense ci ha tenuto a dire ai nostri compagni che anni fa lei impugnava le stesse bandiere rosse nel suo Paese. Fra gli amici che sono venuti a salutarci affettuosamente Tiziana, coniuge del compagno Emanuele Sala. Un vecchio amico del Partito ha voluto una foto ricordo del figlio piccolo a pugno chiuso accanto al compagno Simone Malesci.
La manifestazione unitaria è terminata sotto Palazzo Vecchio, sbucando da una stradina laterale in un rientro di Piazza Signoria, un “compromesso” per far arrivare comunque il corteo a portare la sua protesta sotto la sede del comune, dove il lunedì precedente il consiglio comunale, dopo aver votato a maggioranza una mozione in solidarietà con i curdi, non ha approvato una mozione per togliere il PKK turco dalla lista delle organizzazioni terroriste e la conseguente liberazione del suo leader Ocalan. Dal microfono degli organizzatori un paio di interventi a sostegno del popolo curdo.
Un gruppo di manifestanti si è poi recato in corteo verso la Stazione di S. Maria Novella con l'intenzione di continuare la protesta bloccando i binari. Qui la polizia ha brutalmene caricato per ben quattro volte. Questo il commento di #RiseUp4Rojava (insorgere per il Rojava): “La polizia ha attaccato la manifestazione a Firenze! Gli stati europei, dalla Finlandia all'Italia mostrano la loro simpatia con lo stato fascista turco e attaccano la nostra resistenza”.
23 ottobre 2019