17 mila morti dal 2009 a oggi
Strage di lavoratori sui luoghi di lavoro
Oltre 700 vittime nei primi mesi del 2019
Il 13 ottobre in occasione della 69ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) ha diffuso i dati “ufficiali” relativi agli incidenti e agli infortuni mortali sul lavoro.
Diciamo subito che si tratta di dati parziali in quanto prendono in considerazione solo i casi ufficialmente denunciati all'Inail e perciò sono esclusi tutti gli incidenti che coinvolgono lavoratori a nero o assicurati con altri istituti e soprattutto sono esclusi tutti quelli che avvengono in itinere, sul tragitto casa-lavoro, e che sono almeno altrettanti rispetto a quelli regolarmente segnalati.
La strage di lavoratori sui luoghi di lavoro non accenna a placarsi e i dati confermano che: “Gli incidenti mortali sono aumentati del 6% rispetto all’anno scorso, con una media di oltre 3 morti ogni giorno” ha detto fra l'altro il presidente Anmil Zoello Forni. “L’Anmil ritiene necessario cambiare il testo unico sull’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che risale al 1965. Da allora sono cambiate le condizioni della produzione. Oggi i lavoratori sono obbligati a un’instabilità e a una flessibilità che sono spesso le cause dell’aumento degli infortuni e dei decessi”.
“Nel 2018 ci sono stati oltre 600 mila infortuni sul lavoro e 1.133 morti. Nei primi otto mesi di quest’anno, sulla base degli ultimi dati disponibili, l’Anmil conta oltre 700 denunce di incidenti mortali con una crescita preponderante nell’agricoltura”, ha aggiunto Forni.
Dal 10 settembre giorno d’insediamento del nuovo governo Cinquestelle-PD sono stati 57 i morti sui posti di lavoro, 123 considerando i decessi avvenuti sulle strade per raggiungere il lavoro. E 18 sono stati i lavoratori schiacciati da un trattore da quando Teresa Bellanova è alla guida del Ministero delle politiche agricole. Nel 2019 sono morti schiacciati 122 lavoratori e il trattore, come scrive sul suo sito “Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro” Carlo Soricelli, si è trasformato da macchina simbolo del progresso e del lavoro agricolo in macchina di morte.
Dal giorno della sua prima pubblicazione, 1° gennaio 2008, l'Osservatorio di Sorcinelli, fra l'altro dedicato alla memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima, conta oltre 17 mila morti nel corso di questi ultimi 12 anni; 1.133 solo nel 2018 e 600 mila infortuni. L’ultima strage è avvenuta tra venerdì e sabato 19 ottobre con 8 lavoratori morti: un 26enne in provincia di Roma; due autotrasportatori per incidenti stradali Sull'A21 e sull'A25; un operaio in provincia di Messina; in provincia di Cuneo un operaio di 33 anni è morto in un cantiere; in Abruzzo un autotrasportatore è stato investito; nella provincia di Lecce un agricoltore è morto dissanguato mentre con la motosega potava gli ulivi e un altro ha perso la vita travolto dall'albero che stava tagliando.
Gli ultimi tre mesi, nonostante il periodo di ferie estive, sono stati tra i più funesti.
Agosto:
il 7 un uomo moriva nel Ferrarese per il cedimento di una cinghia mentre installava una pesa; il 9 sono deceduti un muratore colpito da un tondino di ferro in provincia di Bergamo e un operaio che a Cremona stava scaricando travi d’acciaio; il14 un operaio ha perso la vita schiacciato da una pedana in provincia di Bergamo; il 16 un operaio è precipitato da una scala in una azienda di logistica alle porte di Piacenza; il 17 un operaio è morto nel Cosentino in un cantiere, incastrato con la testa tra un container e la cabina dei comandi; il 20 un muratore è precipitato da una terrazza nel Catanese; il 26 nell’Aquilano un uomo ha perso la vita schiacciato dalla pedana di un mezzo pesante che stava riparando; il 30 tre operai morti nel Frusinate, a Varese e a Latina.
Settembre:
il 2 a Fondi (Latina) un operaio è morto mentre stava lavorando alla manutenzione di una cella frigorifera; il 3 a Melfi (Potenza) Pasquale Basso 54 anni è precipitato in un burrone a bordo di un escavatore; il 4 a Latina un muratore è precipitato da un ponteggio mentre stava ristrutturando una palazzina; il 5 a Flero (Brescia) un operaio è caduto da un tetto mentre riparava il rivestimento di un capannone; a Livorno un giovane lavoratore è caduto, per cause da accertare, dal pontile della nave sulla quale prestava servizio; il 6 a Nuoro è deceduto Michele Manca mentre stava potando un albero con una motosega; il 9 a Tione (Trento) un lavoratore è morto mentre stava lavorando su un albero a bordo strada facendo un volo di oltre dieci metri; il 10 a Rango (Trento) un operaio è caduto in un pozzetto mentre lavorava alla rete idrica del centro abitato; l'11 a Forni Avoltri (Udine) un uomo è stato colto da malore mentre lavorava nel bosco sopra il suo stavolo; il 12 a Platania (Catanzaro) Pasquale Costantino 54 anni è morto schiacciato dal trattore che stava guidando e che si è rovesciato; ad Arena Po (Pavia) quattro lavoratori agricoli tutti di origine indiana sono morti annegati in una vasca per il compostaggio dei fertilizzanti;il 13 a Rogoredo di Casatenovo (Lecco) l'operaio Gianluca Giovinazzo 38 anni è rimasto schiacciato in una pressa in un'azienda specializzata in allevamento di conigli; il 16 a Termoli (Campobasso) un operaio è caduto dal tetto di un immobile mentre stava installando una grondaia; a San Bartolomeo Val Cavargna (Como) un carpentiere è stato schiacciato dal cedimento di un muro in un cantiere edile; a Mura (Brescia) un muratore è caduto da un'altezza di circa 15 metri mentre effettuava delle riparazioni in un abitazione; il 18 a Prato un operaio di 53 anni è precipitato mentre stava lavorando sul lucernario di un capannone; il 20 a San Giorgio di Paratico (Brescia) Mattia Parmini 36 anni operaio è stato travolto da un grosso carico di zucchero mentre lavorava in una distilleria; a Lugo (Ravenna) un altro operaio di 38 anni è morto in seguito a una caduta mentre lavorava alla manutenzione di un tetto; il 24 a Bovisio Masciago (Monza Brianza) un operaio è rimasto schiacciato sotto alcune lastre di legno che stava scaricando all'interno di un cantiere; a Malesco (Verbano - Cusio – Ossola) Gianluca Demasi 30 anni è caduto da un'impalcatura in un cantiere edile; il 25 a Quindici (Avellino)un lavoratore è morto mentre caricava nocciole in un deposito; il 28 a Trieste un quarantenne è morto mentre stava lavorando a bordo di una nave ormeggiata nel porto ed è stato investito da un camion in manovra; il 30 a Monte Pastore (Bologna) Arturo Orlando appena 21 anni è morto alla guida di un trattore che si è ribaltato.
Ottobre:
il primo a Cassino (Frosinone) Fabrizio Greco 40 anni è morto colpito alla testa da un pesante macchinario; il 2 tra Cabella Ligure e Carrega (Alessandria) un lavoratore di 40 anni è morto mentre scendeva da un palo di un decina di metri di altezza sbattendo violentemente il capo; il 4 a San Mauro Marchesato (Crotone) il muratore Mario Angiono 48 anni è caduto da un'impalcatura da un'altezza di 15 metri; a Brembilla (Bergamo) Vincenzo Caccia è caduto da un'altezza di 4 metri; il 5 a Vergiate (Varese) un operaio di 38 anni è rimasto schiacciato da un carico di 100 kg in un'azienda; a Mese (Sondrio) Federica Paggi 60 anni bracciante è stata travolta e uccisa dal trattore che stava spostando; il 7 nel tratto di navigazione tra Cagliari e Porto Torres un marinaio di 24 anni è morto in un incidente avvenuto sul cargo "Malta" della Grimaldi Lines; l'8 a Lecco un giovane operaio di soli 27 anni è stato colpito da una barra di ferro in un'azienda metallurgica; a Genola (Cuneo) Thani Alexsander 56 anni è morto in seguito al ribaltmento della gru su cui lavorava; l'11 a San Miniato (Pisa) Antonio Domante 57 anni è rimasto incastrato nel meccanismo di un macchinario durante le operazioni di tritatura del lagno; il 13 a Maddalene (Cuneo) un agricoltore di 32 anni è stato travolto da un macchinario per la raccolta dei fagioli; il 14 a Calenzano (Firenze) un antennista di 55 anni è morto dopo essere scivolato da una scala battendo violentemente la nuca; il 17 a Florinas (Sassari) Giuseppino Piana è stato colpito da un tronco mentre faceva legna nei campi con una motosega; il 18 a Cervasca (Cuneo) un operaio di 33 anni è stato colpito da un macchinario in un'azienda metalmeccanica.
Un'ecatombe impressionante che rischia di risultare peggiore del 2018 funestato dalla strage di braccianti in Puglia (16 vittime) e dal crollo del ponte Morandi a Genova tra le cui vittime ci sono anche 15 operai che andavano al lavoro.
Di fronte a tutto ciò non basta “aumentare i controlli” e dare avvio a una “riforma organica” per un “piano strategico per la sicurezza” e ad “aggiornare il decreto 81 ed attuare le parti non ancora attuate”, come ciancia la ministra del lavoro Nunzia Catalfo.
Non basta introdurre la cosiddetta “patente a punti per le imprese” e “premi alle aziende che si comportano in modo corretto ed investono in sicurezza” come ha proposto il segretario generale della CGIL Landini.
Anche perché l’ultimo rapporto dell’Inail certifica che le ispezioni sono diminuite del 9% nel corso del 2019 e l’accertamento delle irregolarità è cresciuto (3%): segno evidente che il numero di chi lavora in nero è in costante aumento ed è passato da 20.398 del 2018 agli attuali 23.300. Come pure le denunce per caporalato che ad oggi ammontano a 263, più del triplo rispetto al 2018. In crescita anche le denunce delle “malattie professionali” che secondo l’Inail sono oltre 41 mila, 800 in più rispetto al 2018. I settori più colpiti sono industria e servizi, mentre calano in agricoltura dove sono più numerose quelle che colpiscono l’apparato muscolo-scheletrico.
La verità è che si tratta di morti che tutt'al più finiscono relegate in un trafiletto di venti righe con il nome, il posto, la dinamica dell’incidente, le condoglianze alla famiglia, la solidarietà ai compagni di lavoro e tante altre parole di circostanza, ma senza mai denunciare la vera causa di queste stragi ossia: il brutale sfruttamento capitalista in nome del massimo profitto e l'acquiescenza dei governi che ne reggono le sorti e tagliano diritti, tutele e perfino i fondi destinati alla formazione e sicurezza. Ivi compreso il governo Conte capace di “garantire sicurezza” ma solo contro gli immigrati e non per i lavoratori italiani, e il ducetto Di Maio il quale nel corso di un question time
alla Camera agli inizi di quest'anno, si è addirittura detto “orgoglioso” del taglio delle tariffe Inail previsto dalla legge di bilancio 2019 a carico dei padroni “perché erano calcolate sulle morti sul lavoro del 1995 e non erano mai state aggiornate: non si tratta di togliere soldi a chi ha diritto ai risarcimenti, ma di applicare tariffe giuste agli imprenditori”.
Dunque altro che “dignità del lavoro” di cui cianciano Di Maio e Conte!
C'è un'evidente correlazione tra il vertiginoso aumento delle morti sul lavoro e l'azzeramento dei diritti e delle tutele dei lavoratori e la precarizzazione del lavoro favoriti e potenziati da Renzi, a cui il governo Conte ha aggiunto anche il taglio di 200 milioni di euro all’anno delle risorse per la formazione sui temi della sicurezza è fin troppo evidente.
Capitalismo assassino: ogni vittima operaia del sistema di sfruttamento capitalistico chiede vendetta. Vendichiamoli sviluppando la lotta di classe contro il capitalismo, per il socialismo.
23 ottobre 2019