Direttivo Filctem-Cgil di Pisa
Cammilli: i rapporti economici sono gli stessi di un secolo fa. Sono quelli del capitalismo
Redazione di Fucecchio
Il 22 novembre si è riunito presso la Camera del Lavoro il direttivo provinciale della Filctem-Cgil. Erano presenti i segretari della categoria di Pisa Loris Mainardi e quello regionale Fabio Berni per trattare temi specifici e quelli più generali sulla situazione politico sindacale odierna.
Visto che il direttivo era diversi mesi che non veniva convocato gli interventi hanno toccato varie tematiche. Il segretario provinciale si è avventurato in un'analisi internazionale e nazionale assai confusa, conclusasi con le preoccupate considerazioni sulla situazione economica e occupazionale provinciale dei settori calzaturiero, della concia e della componentistica auto con la ex Continental (ora Vitesco) che ha annunciato l'intenzione di tagliare 750 posti di lavoro nei suoi stabilimenti in provincia di Pisa.
Tra i delegati è intervenuto il compagno Andrea Cammilli, lavoratore del settore chimico. Anche lui si è unito agli altri interventi nel denunciare il risorgente fascismo e le innumerevoli intimidazioni e aggressioni di cui si rende protagonista tutti i giorni. Ma i fascisti del XXI secolo più pericolosi sono Salvini e partiti come Lega e Fratelli d'Italia che istigando all'odio etnico, anche da posizioni istituzionali, di fatto legittimando la manovalanza nera che compie questi atti.
Ma le provocazioni fasciste provengono anche dalla UE, ha ricordato Cammilli, che con una risoluzione vergognosa ha equiparato nazifascismo e comunismo e sostanzialmente accollando a quest'ultimo, falsificando la storia, le colpe dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel suo intervento il compagno ha toccato la vicenda delle acciaierie di Taranto, chiedendo la nazionalizzazione dell'ex-Ilva e la questione delle pensioni. Su quest'ultimo tema ha sottolineato come la partecipazione dei pensionati alla manifestazione nazionale del 16 novembre sia stata ammirevole, ma come le richieste dei sindacati, Cgil compresa, siano parziali e insufficienti: “nessuno, compreso Landini, ha chiesto la cancellazione della Fornero”.
Poiché molti interventi si erano soffermati sul veloce cambiamento della società, che richiederebbe una visione e un metodo di fare sindacato “più aggiornato”, il compagno Cammilli ha voluto rispondere che pur di fronte a forti trasformazioni tecnologiche e anche sociali, “i rapporti economici sono gli stessi di un secolo fa”, quelli capitalistici e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo in nome del profitto.
Le conclusioni di Fabio Berni hanno confermato le preoccupazioni dei lavoratori di un “riposizionamento” della Cgil nei confronti del governo. Le parole del segretario regionale, pur dette con molta prudenza e astuzia, sono state fin troppo benevole nei confronti del Conte 2.
27 novembre 2019